Stati Uniti, 369 morti per mano della polizia nel 2024. Lo scorso anno sono stati 1.351
Le violenze subìte dopo l’arresto da Matteo Falcinelli a Miami sono solo l’ultimo episodio di cronaca che fa discutere sui metodi delle forze dell'ordine statunitensi. Secondo il gruppo Mapping Police Violence, negli ultimi nove anni sono state uccise oltre 9mila persone arrestate o fermate, con una media di circa tre decessi al giorno
- Braccia e gambe bloccate, stretto nella morsa dell'hogtie restraint, con una cinghia a legare i piedi alle manette, poi tirato da quattro agenti di polizia per 13 minuti. Le violenze subìte dopo l’arresto da Matteo Falcinelli a Miami sono solo l’ultimo episodio di cronaca che arriva dagli Stati Uniti e che fa discutere sui metodi della polizia nel Paese
- Negli anni non sono mancati casi di violenza che sono arrivati fino alla morte di chi era trattenuto dalle forze dell’ordine, di cui quello di George Floyd è solo il più famoso. Secondo i dati raccolti dal gruppo "Mapping Police Violence", solo nel 2023 la polizia ha ucciso almeno 1.351 persone. Nel 2024, con dati aggiornati al 15 aprile, si è arrivati a quota 369. Negli ultimi nove anni si sono superati i 9mila decessi, con una media di circa tre morti al giorno
- Nonostante si riescano a ritrovare notizie di abusi da parte degli agenti su arrestati o fermati negli Stati Uniti già dagli anni '20 del secolo scorso, l'Fbi ha iniziato a raccogliere i dati a livello federale soltanto nel 2019
- Nove morti su dieci dipendono da colpi di armi da fuoco. Tra le cause di decesso più comuni ci sono però anche il taser e quella che in gergo tecnico si chiama la "contenzione fisica": il ginocchio di un poliziotto sul collo, ad esempio, come quello che ha ucciso George Floyd il 25 maggio del 2020 a Minneapolis
- Un’altra tecnica violenta è "l'incaprettamento", in inglese hogtying o hogtie restraint, proprio quella a cui è stato sottoposto da ultimo Matteo Falcinelli, studente italiano di 25 anni
- Se in Florida è ancora legale, diversi Stati hanno cercato di vietare pratiche simili. È successo a Los Angeles e New York, dopo il caso di Floyd, dove è stato introdotto il divieto di usare "metodi che possono provocare l'asfissia", nei quali potrebbe rientrare anche l'hogtying
- Colpisce sottolineare come spesso episodi di violenza anche fatali inizino da un semplice fermo o un controllo per disturbo della quiete pubblica. Soltanto uno su tre riguarda l'attuazione di un crimine. Non solo: nonostante i dati così alti, le condanne nei confronti degli agenti sono molto rare, sotto al 2% negli ultimi cinque anni
- Derek Chauvin (in foto), il poliziotto che soffocò Floyd, è stato l'unico incriminato nel 2020, mentre una decina di altri sono ancora in attesa di giudizio per episodi simili. Tra le ragioni, oltre alle leggi che proteggono gli agenti in servizio, c'è la difficoltà di ottenere testimonianze dirette per via del "muro blu del silenzio", una regola non scritta in virtù della quale i poliziotti si coprono a vicenda. Ci si affida spesso alle bodycam, che almeno in alcuni casi sono state fondamentali per incriminare agenti killer o violenti
- A livello etnico, la comunità con più vittime è quella afroamericana, seguita da nativi, ispanici e asiatici: una vittima della polizia su quattro è un rappresentante della comunità black e gli afroamericani hanno il doppio delle possibilità di essere uccisi dagli agenti rispetto a un bianco
- Guida la lista delle città con le forze dell'ordine più pericolose Los Angeles, con 70 persone uccise dalla polizia negli ultimi cinque anni. Poi ci sono Phoenix (46) e Chicago (45)