Manovra, attesa per il Cdm. Napolitano: serve responsabilità

Politica
Il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti
napolitano_tremonti_berlusconi

Monito del capo dello Stato alla vigilia del Consiglio dei ministri che darà l’ok ai tagli. Giallo sul decreto rifiuti: sparito dall’ordine del giorno, ma il premier assicura che si farà. Intanto il governo va ko alla Camera sulla legge comunitaria

Guarda anche:
Manovra da 47 miliardi, una "tregua armata"
E nella manovra spunta anche il processo breve
Il monito della Corte dei Conti: no a tagli lineari
Crosetto, nuovo attacco a Tremonti: "Bollito"

"Non c'è dubbio che chi prende delle decisioni oggi sulla situazione economica si prende delle responsabilità anche per domani". Nel giorno del suo 86esimo compleanno anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fa sentire la sua voce sulla manovra economica, augurandosi che ci sia una convergenza nell'interesse del Paese.
Ma tra esame della manovra e decreto per i rifiuti di Napoli (saltato dall’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di giovedì 30 giugno, anche se Berlusconi assicura che si farà), la maggioranza torna pericolosamente a scricchiolare.
Da segnalare, infatti, anche il ko alla Camera del governo sulla legge comunitaria.

Napolitano: la manovra la chiede l’Ue
- Napolitano ha manifestato il suo stupore per quella che egli stesso ha definito "la sorpresa dei giornali per il fatto che ci sarà una proiezione distinta sui conti pubblici italiani per il 2013-2014". C'è stato, ha voluto ricordare, il 7 giugno scorso "un documento molto puntuale della Commissione Europea. Esso dice che lo sforzo fatto dall'Italia rende credibile la vigilanza sui conti pubblici fino al 2012, ma occorrono misure addizionali per il 2013-2014". Il presidente della Repubblica ha invitato a tenere conto di questa "raccomandazione".
Sulla manovra che sarà presentata giovedì 30 giugno al Consiglio dei ministri, Napolitano ha detto: "Si vedrà se sarà un provvedimento che entra già abbastanza nel merito del da farsi per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013-2014, o meno".

Governo sotto due volte alla Camera sulla legge comunitaria - Ma intanto, prima del Consiglio dei ministri, il governo deve fare i conti con una battuta d'arresto a Montecitorio. L'aula della Camera ha infatti respinto l'articolo 1 del disegno di legge che recepisce gli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee per il 2010, nota come legge comunitaria. L'articolo 1 del testo è stato bocciato con 270 no, 262 sì e un astenuto. Dai banchi dell'opposizione si è levato il grido "dimissioni" rivolto verso i banchi del governo.
Maggioranza in fibrillazione per le assenze in Aula. Nella sala del governo di Montecitorio si è tenuta una riunione, per cercare di capire il da farsi, con capigruppo e vicecapigruppo di Pdl e Lega ed altri esponenti della coalizione. Chi era presente alla riunione riferisce che c'è stato anche un contatto telefonico con Silvio Berlusconi. Alla fine si è deciso di rimandare la discussione ad altra data.

Guarda il video con le reazioni in Aula:



Giallo sul decreto sui rifiuti - Spunta inoltre un giallo proprio sul Cdm previsto giovedì 30 giugno dove nell’ordine del giorno non appare il decreto rifiuti atteso dalla città di Napoli e sollecitato dallo stesso capo dello Stato Giorgio Napolitano.
Immediata la reazione dell’opposizione, che ha criticato l’atteggiamento del governo.
"Assistiamo all'ennesima promessa mancata da parte del governo Berlusconi”, ha detto  il segretario campano dell'Idv, Nello Formisano.
Stizzita anche la reazione del governatore campano del Pdl Stefano Caldoro, indagato nei giorni scorsi proprio a causa dell’emergenza rifiuti: “Non nascondo il mio giudizio su un comportamento non responsabile della Lega", ha detto il presidente della Regione ricordando di averne parlato "più di una volta con il presidente del Consiglio”.

Bossi: Napoli si accordi con regioni limitrofe - Ma è la Lega che da quell’orecchio proprio non vuole sentire. E lo stesso Bossi, interpellato sulla possibilità di discutere in Cdm il decreto sui rifiuti di Napoli, ha detto: “Spero di no”. Poi aggiunge che "c'è una sentenza del Tar del Lazio" che dice che i rifiuti non possono essere portati fuori Regione. "Occorre che Napoli tratti con ciascuna regione. Io ho in mente una soluzione, un accordo con le regioni limitrofe".

Berlusconi: il decreto si farà - Tuttavia il premier Berlusconi ha assicurato che il decreto legge si farà ed ha anche ipotizzato di organizzare una riunione del Consiglio dei ministri a Napoli.
Il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha invece affermato che la "situazione di Napoli non consente rinvii". Per questo ha annunciato che proporrà al Consiglio dei Ministri un "provvedimento per aiutare la Campania a superare questa fase di crisi che, se non adeguatamente fronteggiata, potrebbe innescare rischi per la salute pubblica. Siamo un Governo Nazionale e dobbiamo farci carico dei problemi di tutto il paese. In questo caso occorre rendere possibile la solidarietà fra le Regioni, consentendo in via straordinaria, temporanea e controllata, il trasferimento dei rifiuti campani".

Politica: I più letti

[an error occurred while processing this directive]