Di Pietro: "No alle primarie per candidati alla Vendola"

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Secondo atto della sfida lanciata dal leader dell’Idv a Pier Luigi Bersani: "Ok la leadership del Pd, ma se non riescono a esercitarla ci pensiamo noi. Agli alleati con la puzza sotto il naso dico di pulirselo e respirare meglio. Insomma, darsi da fare"

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"No alle primarie per candidati alla Vendola". Secondo richiamo in pochi giorni. Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, chiede al Partito Democratico di individuare prima il programma e la coalizione e poi scegliere il candidato che la guiderà.
"In questo caso - dice Di Pietro da Montenero di Bisaccia, il suo paese - parteciperemo con un nostro candidato, altrimenti facciamo le primarie per candidati alla Vendola, e questo non aiuta". Il presidente dell'Italia dei Valori, ribadisce la collocazione del partito nel centrosinistra e il diritto-dovere del Pd ad esprimere la leadership, ma a una sola condizione: "che la eserciti".

"Se non riescono a farlo - osserva ancora - lo facciamo noi. Ho notato un certo fastidio da parte di alcuni dirigenti dell'aspirante coalizione in prova di fronte all'attivismo dell'Idv" (Enrico Letta al Messaggero ha detto: "Di Pietro ha fatto un favore a Berlusconi"; ma anche Vendola intervistato dal Manifesto parla di "riposizionamento" e di regalo a una "maggioranza allo sbando").
"Non so se si tratta di invidia - dice Di Pietro - Io accetto la sfida a chi fa meglio, ma rifiuto quella di chi sta più alla finestra e aspetta che cada il governo Berlusconi per governare. Di questo i cittadini sono stufi. A questi alleati - aggiunge Di Pietro - dico di uscire dalla supponenza e dalla saccenza e di lavorare per il bene del paese. Agli alleati con la puzza sotto il naso - conclude - io dico di pulirsi il naso e respirare meglio. Insomma, di darsi da fare".

Il presidente dell'Idv torna a difendere, dopo le critiche, la "fisiologicità” del dialogo avuto con Silvio Berlusconi alla Camera. Se è normale, tra due leader politici, parlare in Parlamento, Di Pietro sottolinea che con Berlusconi non parlerebbe mai in privato.
"Su questa cosa - sottolinea Di Pietro - è stata fatta un'inutile dietrologia. Di fronte al Presidente del Consiglio che mi è venuto a segnalare le cose fatte dal suo governo, cosa avrei dovuto fare? Picchiarlo? Fuggire? Capisco che la scelta di Berlusconi di parlare con me possa aver suscitato invidia, ma non credo che debba vergognarmi di qualcosa".

In merito alle posizioni critiche che emergono nel partito, tra cui quella di Pancho Pardi, Di Pietro risponde: "Pancho pone una questione legata ad un elettorato a lui vicino, che ci ha votato e a cui noi vogliamo dare risposte positive. Ma - aggiunge Di Pietro - l'Italia dei valori è un partito che ha l'obiettivo di diventare un movimento di massa, e come tale non può parlare solo ad alcuni e non può parlare solo agli amici di Pancho Pardi. Deve parlare anche a quelli che, pur pensandola diversamente da loro, possono essere da noi rappresentati. Io credo che questo dibattito sia molto utile, molto stimolante e ci aiuterà a costruire insieme quel programma da presentare agli stati generali dell'Italia dei valori".

Guarda il video della "strigliata" di Di Pietro al Pd in Parlamento:

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