Legge elettorale, sul web parte la corsa al nuovo referendum

Politica
Uno dei gruppi su Facebook nati a sostegno della nuova iniziativa referendaria
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Dopo il raggiungimento del quorum su acqua, legittimo impedimento e nucleare, inizia la raccolta di firme per modificare il sistema di voto. In poche ore, su Facebook raggiunti un migliaio di condivisioni. Ma c'è anche chi storce il naso

di Filippo Maria Battaglia

Chiedono moduli e informazioni, pubblicano video, vignette satiriche e commenti, a volte dissentono e lasciano spazio a diversi distinguo.
A poco più di 24 ore dalla presentazione del comitato per il referendum sulla legge elettorale, sono circa un migliaio i sostenitori che su Facebook si stanno attivando per portare a termine, entro settembre, la raccolta di 500mila firme necessarie a presentare i quesiti alla Corte di Cassazione.
Con un obiettivo: modificare radicalmente l’attuale sistema elettorale, già definita porcata da uno dei suoi ideatori (leggi: Roberto Calderoli).

I punti da modificare, per i referendari, sono quattro: l’eliminazione delle liste bloccate preconfezionate dai partiti, lo stop al premio di maggioranza, l’introduzione di uno sbarramento al 4%, il divieto dell'indicazione sulla scheda del candidato premier.
E se l’iniziativa (che conta il sostegno di diversi intellettuali, tra cui Giovanni Sartori, Tullio De Mauro e Umberto Eco) su Twitter non sembra ancora aver coinvolto gli utenti, su Facebook ha già ricevuto attenzioni (e condivisioni).

Sul social network sono una mezza dozzina i gruppi nati per sostenere l’iniziativa. Il più affollato ha poco più di 600 affiliati: da Novate a Cosenza, da Bologna a Catania, da Torino a Bari, in gran parte si dicono “pronti” (anzi: “prontissimi”) e chiedono solo “dove si firma?”.
L’entusiasmo arriva anche dall’ultima ondata referendaria (che proprio grazie ai social media ha avuto una spinta decisiva): Fabio, ad esempio scrive: “Una valanga di firme vi seppellirà, dai allora!!!”. Incalzato da Valentina che dice: “Riprendiamoci il diritto di scegliere chi ci deve rappresentare e fare I NOSTRI INTERSSI NON I LORO! IO FIRMERO'!”.

Ma qui e là, anche tra i più convinti, emerge qualche dubbio. Quello di Francesco che, ad esempio, nota come “il referendum che viene proposto NON abolisce solo le liste bloccate ma anche il premio di maggioranza! Il premio di maggioranza è quel sistema che consente di governare, di avere un centrosinistra e un centrodestra che si sfidano e chi vince governa: se lo aboliamo torniamo alla prima repubblica, alle grandi ammucchiate al centro, ai Mastella che la fanno da padrona!”

Dubbi che si fanno sentire anche sull’altra pagina Facebook dell’iniziativa, che conta più di 250 iscritti: “Questa proposta referendaria a cosa ci porta DOPO?? Al Proporzionale??” scrive Giorgio. Ma anche i commenti sono più che altro entusiasti. Così, c’è chi – spinto dall’entusiasmo – propone: “Scusate possiamo iniziare una raccolta firme anche per abbassare gli stipendi dei parlamentari e equiparare il loro pensionamento ai 65 anni salvo che non percepiscano altri redditi?”.

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