Pdl, le primarie sul web sollevano polemiche e sospetti
PoliticaIl quotidiano Libero aveva lanciato nei giorni scorsi un sondaggio online: chi vorreste come successore di Berlusconi nel 2013? Iniziativa nata "come un gioco", ma annullata per voti "sospetti"
Voti sospetti, appoggi in rete e accuse incrociate. Le "primarie virtuali" per decidere il dopo Berlusconi lanciate qualche giorno fa dal quotidiano Libero saranno pure "nate come un gioco" - come hanno detto i diretti interessati - ma sono certamente divenute qualcosa di più. Tanto da costringere il giornale vicino al centrodestra ad azzerare tutto e ripartire daccapo, "in una forma un po' più protetta".
Partiamo dall'inizio della storia. Qualche giorno fa, sull'onda dell'entusiasmo delle primarie, ora benedette anche dal centrodestra seppure con qualche mal di pancia, il quotidiano Libero decide di lanciare una consultazione popolare online per decidere il possibile successore di Berlusconi. E i dati fanno subito discutere.
In poche ore, infatti, le preferenze hanno un andamento tale che lo stesso quotidiano parla di "voti sospetti".
"Un po' come per le scommesse calcistiche tristemente sotto i riflettori, anche le Primarie di Libero sono a rischio-tarocco. E così, in una notte, Ignazio La Russa è balzato dall'ultimo al terzo posto guadagnando almeno 5.000 voti. Un sostegno popolare invidiabile, non c'è che dire. Ultimo e più clamoroso caso: Scopelliti. Il governatore della Calabria è il protagonista assoluto della terza giornata di campagna e nel giro di 8 ore ha conquistato 11 mila voti, procedendo in certi momenti a 'pacchetti' di 10 voti al secondo. C'è qualcosa che non va, evidentemente, e l'ex sindaco di Reggio non c'entra".
Constatata la falla, Libero decide così di rilanciare l'iniziativa: il 7 giugno, in un editoriale di Massimo de' Manzoni, annuncia che le "primarie" (che fino a lunedì 6 giugno vedevano in testa Daniela Santanchè, seguita da Gianni Alemanno e Renato Brunetta) si rifanno. Per votare, stavolta, occorrerà iscriversi al sito del quotidiano di centrodestra con il proprio indirizzo mail. Scongiurando percentuali farlocche (qualcosa del genere era capitato anche sul fronte del centrosinistra) e soprattutto il timore di Berlusconi che sulle primarie aveva dato il suo ok, avvertendo: occhio però che non votino quelli della sinistra.
Un piccolo giallo, quello nato attorno alla consultazione promossa dal giornale di Feltri (che starebbe per tornare a Il Giornale) e Belpietro, che forse però tradisce qualcosa di più. Nelle ultime ore, sono infatti numerose le dichiarazioni di esponenti di primo piano del Pdl, pronti a scommettere sulle primarie come carta reale (e non solo virtuale) per decidere la futura leadership del centrodestra. E, a riprova, che lo strumento non è affatto preso sottogamba, Libero riferisce che diversi ministri hanno preso sul serio la loro iniziativa: "Gli stessi politici hannor eagito in modo per molti versi inaspettato: alcuni 'esclusi' della prima ora chiedono di partecipare; altri (come il sottosegretario Alfredo Mantovano sul proprio profilo Facebook) fornendo ai propri supporter indicazioni di voto a favore di un candidato; altri ancora, come il ministro La Russa, domandando al contrario di essere tolti dalla competizione".
Partiamo dall'inizio della storia. Qualche giorno fa, sull'onda dell'entusiasmo delle primarie, ora benedette anche dal centrodestra seppure con qualche mal di pancia, il quotidiano Libero decide di lanciare una consultazione popolare online per decidere il possibile successore di Berlusconi. E i dati fanno subito discutere.
In poche ore, infatti, le preferenze hanno un andamento tale che lo stesso quotidiano parla di "voti sospetti".
"Un po' come per le scommesse calcistiche tristemente sotto i riflettori, anche le Primarie di Libero sono a rischio-tarocco. E così, in una notte, Ignazio La Russa è balzato dall'ultimo al terzo posto guadagnando almeno 5.000 voti. Un sostegno popolare invidiabile, non c'è che dire. Ultimo e più clamoroso caso: Scopelliti. Il governatore della Calabria è il protagonista assoluto della terza giornata di campagna e nel giro di 8 ore ha conquistato 11 mila voti, procedendo in certi momenti a 'pacchetti' di 10 voti al secondo. C'è qualcosa che non va, evidentemente, e l'ex sindaco di Reggio non c'entra".
Constatata la falla, Libero decide così di rilanciare l'iniziativa: il 7 giugno, in un editoriale di Massimo de' Manzoni, annuncia che le "primarie" (che fino a lunedì 6 giugno vedevano in testa Daniela Santanchè, seguita da Gianni Alemanno e Renato Brunetta) si rifanno. Per votare, stavolta, occorrerà iscriversi al sito del quotidiano di centrodestra con il proprio indirizzo mail. Scongiurando percentuali farlocche (qualcosa del genere era capitato anche sul fronte del centrosinistra) e soprattutto il timore di Berlusconi che sulle primarie aveva dato il suo ok, avvertendo: occhio però che non votino quelli della sinistra.
Un piccolo giallo, quello nato attorno alla consultazione promossa dal giornale di Feltri (che starebbe per tornare a Il Giornale) e Belpietro, che forse però tradisce qualcosa di più. Nelle ultime ore, sono infatti numerose le dichiarazioni di esponenti di primo piano del Pdl, pronti a scommettere sulle primarie come carta reale (e non solo virtuale) per decidere la futura leadership del centrodestra. E, a riprova, che lo strumento non è affatto preso sottogamba, Libero riferisce che diversi ministri hanno preso sul serio la loro iniziativa: "Gli stessi politici hannor eagito in modo per molti versi inaspettato: alcuni 'esclusi' della prima ora chiedono di partecipare; altri (come il sottosegretario Alfredo Mantovano sul proprio profilo Facebook) fornendo ai propri supporter indicazioni di voto a favore di un candidato; altri ancora, come il ministro La Russa, domandando al contrario di essere tolti dalla competizione".