Decreto Omnibus, Azzariti: "Il referendum ci sarà lo stesso"

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Secondo il costituzionalista ospite a SkyTG24 l'intervento del governo non farà saltare la consultazione popolare. A deciderlo sarà la Corte di Cassazione. "La sentenza della Consulta dice che vanno rispettati i principi ispiratori dei referendari". VIDEO

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(in fondo all'articolo tutti i video sul referendum)

"Abrogazione di disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari". Così recita un passo del decreto omnibus  con cui si blocca tutta l'attività legata alle nuove centrali nucleari, come previsto dalla legge 99 del 2009. Può questa norma, voluta dal governo, far saltare il referendum sul nucleare previsto per il 12 e 13 giugno? A deciderlo sarà l'ufficio centrale della Corte di Cassazione, una volta che la legge sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Ma secondo Gaetano Azzariti, interpellato da SkyTG24 (video qui sopra), professore di diritto costituzionale alla Sapienza di Roma, è molto incerto che l'intervento del governo possa far saltare l'appuntamento referendario.

Secondo della Corte costituzionale del 1978, spiega il costituzionalista, non basta abrogare la legge oggetto del referendum, ma tale abrogazione deve assumere su di sé anche i principi ispiratori dei referendari. Il che in questo caso potrebbe essere dubbio. Il decreto legge infatti sospende solamente per un anno il piano di costruzione di nuove centrali, rimandando a una nuova data la progettazione di un nuovo piano energetico per il Paese. Il principio ispiratore dei referendari, invece, è quello di rinunciare per sempre all’energia nucleare in Italia. Una divergenza che, secondo Azzariti, potrebbe convincere la Cassazione a confermare il referendum.

Che venga abolito i meno il quesito sul nucleare, il 12 e 13 giugno gli elettori italiani saranno comunque chiamati alle urne per esprimersi sui due referendum che riguardano la privatizzazione dell'acqua pubblica e su quello che riguarda il legittimo impedimento.

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