Comuni 2.0: Bologna, Trieste e Cagliari vanno su Facebook
PoliticaProsegue il viaggio di Sky.it sulle pagine dei social network create dai comuni in cui si voterà alle prossime amministrative. Tanta buona volontà, anche se i risultati non sempre sono soddisfacenti
Amministrative 2011: LO SPECIALE - L'ALBUM FOTOGRAFICO
di Raffaele Mastrolonardo
Cercano amici, cinguettano, si mettono in mostra su YouTube. Non sono adolescenti appassionati di Internet ma amministrazioni comunali che cercano di comunicare online senza limitarsi ai portali istituzionali. Ci mettono buona volontà e i risultati a volte ci sono, a volte no. Nella maggior parte dei casi le strategie non sono chiare, anche se qua e là non mancano esperimenti interessanti, magari dove meno te li aspetti. Vale per le città più grandi che spesso mischiano trasparenza e propaganda ma anche per quelle medie e più piccole, come dimostra la seconda parte della ricognizione di SKY.it sull'uso dei social media nei Comuni di in cui si voterà alle prossime amministrative.
CAGLIARI (vai alla scheda) – Per anni la Regione è stata amministrata da un pioniere delle nuove tecnologie come Renato Soru che sul digitale ha puntato molto. Forse anche per questo il Comune di Cagliari – per la cui guida si fronteggiano il prossimo fine settimana Massimo Fantola (centro destra) e Massimo Zedda (centrosinistra) – quando si tratta di social media non si fa mancare nulla. C'è un canale YouTube gestito – ed è una particolarità rispetto ad altre città - dall'ufficio stampa comunale. Viene utilizzato per presentare eventi e illustrare il patrimonio della città. Il piano editoriale non sembra il massimo della coerenza e recentemente il flusso delle clip pare rallentato (l'ultimo video risale a 3 mesi fa). Sarà la campagna elettorale? Intanto, senza rallentamenti prosegue - sempre grazie agli sforzi dell'Ufficio stampa – l’account Twitter dell’amministrazione cagliaritana che regala a 964 follower notizie sulla città. Le medesime informazioni arrivano, con medesima impersonalità, sulla pagina Facebook che infatti raccoglie solo 30 amici, segno di un uso del medium che non incontra i favori degli utenti: asettico, poco focalizzato per quanto riguarda i contenuti e non molto orientato al servizio. Un discorso che non si può fare, almeno sul piano delle intenzioni, per la pagina Facebook dell'Assessorato alle politiche scolastiche che, insieme all'Associazione IFOS - Master in Crimininologia clinica e Psicologia Giuridica, promuove il progetto Peer To Peer Educazione tra pari incentrato su bullismo e cyberbullisimo. Il target sono i giovani e dunque la scelta del social network. Ma i fan, comunque, sono ancora pochi: 66. Che sia un problema di linguaggio?
TRIESTE – Se sull'isola sarda si prova a sperimentare, in riva all'Adriatico, invece, prevale la diffidenza verso l'universo 2.0. Sarà l'età media avanzata della popolazione, ma a Trieste – dove per la poltrona di sindaco si profila una corsa a tre: Roberto Cosolini (centro sinistra), Roberto Antonione (centro destra) e Massimiliano Fedriga (Lega Nord) – la sperimentazione istituzionale con i nuovi media è parca. Niente pagina Facebbok e niente Twitter per la città più mitteleuropea d’Italia. Solo un canale YouTube i cui video risultano aggiornati ad un anno fa, così come i podcast. Poca roba, insomma, il che stupisce un po' visto che, sul versante propriamente politico, le iniziative non mancano. Il primo cittadino uscente, Roberto Dipiazza, si segnala per esempio per voglia di sperimentare: ha creato il sito Il Sindaco Risponde per dialogare con i cittadini, la cui attività in queste settimane è sospesa per rispetto della par condicio.
BOLOGNA (vai alla scheda) – Un po' più a sud, nel centro Italia, ben altri numeri e altro approccio fa registrare la città di Bologna, contesa in questa tornata elettorale da Virginio Merola, sostenuto dal centro sinistra, e Manes Bernardini candidato del centro destra. Forte di una pionieristica rete civica, Iperbole, il Comune delle due torri si muove con una certa disinvoltura su Facebook dove ha ammassato più di 2400 amici a cui offre per lo più segnalazioni di eventi e attività culturali. Più orientate al servizio e meno alla promozione, invece, le micro-informazioni veicolate da un account Twitter forte di 884 follower. Sul fronte video, poi, c'è il canale YouTube: immagini suggestive sulla vita cittadina ma un palinsesto che non restituisce un'idea progettuale e non lascia immaginare una riflessione su chi possano essere i destinatari del canale. Nel complesso, l'aspetto più apprezzabile dell'approccio bolognese, e indice di ragionamento strategico, riguarda il fatto che i vari canali dei media risaltano in bella evidenza e sono linkati dalla homepage del sito istituzionale, mentre Facebook fa da aggregatore di varie risorse online. Tra queste, per esempio, la pagina sul social network della Azienda sanitaria locale che ricorre al servizio anche per promuovere specifiche campagne di sensibilizzazione.
ALTRI – Lasciate le città di medie dimensioni, man mano che si scende di popolazione i progetti sui media sociali si fanno più sporadici e il ricorso al 2.0 logicamente più episodico. Gli esperimenti, comunque, non mancano. A Salerno (Anna Ferrazzano, destra, vs Vincenzo de Luca, sinistra ) c'è una pagina
Facebook con 604 amici ed un aggiornamento automatico. La affianca un canale YouTube. A Siena (Franco Ceccuzzi, sinistra, contro l'ex pilota Alessandro Nannini), stessa formula: video più amici, anche se la pagina risulta da poco aperta e aperta e non attiva. In mezzo a molti progetti che danno l'idea di essere stati lanciati per seguire una moda che per reale convinzione, si segnalano anche esperienze interessanti e originali. Per esempio, l'InformaGiovani del Comune di Ravenna (città dove in queste amministrative si confrontano Fabrizio Matteucci per il centro sinistra e Nereo Foschini per il centro destra) che conta più di 3.200 amici su Facebook. Ma anche, e soprattutto,il canale YouTube della città . Niente di patinato da queste parti, a differenza di quanto accade altrove. Ma di sicuro una missione chiara: lo spazio raccoglie i video di lezioni e corsi di formazione promossi dall'ente su argomenti che vanno dalla Gerarchia delle fonti di diritto interno al Codice dell'amministrazione digitale. Le clip sono decine per ogni tema e il canale si trasforma così in un deposito di conoscenza a disposizione di dipendenti comunali e di tutti coloro che vogliano completare la propria formazione. Non saranno belli come alcuni video promozionali del territorio visti sotto altri campanili, ma quanto a coerenza e focalizzazione del progetto siamo su altro pianeta.
di Raffaele Mastrolonardo
Cercano amici, cinguettano, si mettono in mostra su YouTube. Non sono adolescenti appassionati di Internet ma amministrazioni comunali che cercano di comunicare online senza limitarsi ai portali istituzionali. Ci mettono buona volontà e i risultati a volte ci sono, a volte no. Nella maggior parte dei casi le strategie non sono chiare, anche se qua e là non mancano esperimenti interessanti, magari dove meno te li aspetti. Vale per le città più grandi che spesso mischiano trasparenza e propaganda ma anche per quelle medie e più piccole, come dimostra la seconda parte della ricognizione di SKY.it sull'uso dei social media nei Comuni di in cui si voterà alle prossime amministrative.
CAGLIARI (vai alla scheda) – Per anni la Regione è stata amministrata da un pioniere delle nuove tecnologie come Renato Soru che sul digitale ha puntato molto. Forse anche per questo il Comune di Cagliari – per la cui guida si fronteggiano il prossimo fine settimana Massimo Fantola (centro destra) e Massimo Zedda (centrosinistra) – quando si tratta di social media non si fa mancare nulla. C'è un canale YouTube gestito – ed è una particolarità rispetto ad altre città - dall'ufficio stampa comunale. Viene utilizzato per presentare eventi e illustrare il patrimonio della città. Il piano editoriale non sembra il massimo della coerenza e recentemente il flusso delle clip pare rallentato (l'ultimo video risale a 3 mesi fa). Sarà la campagna elettorale? Intanto, senza rallentamenti prosegue - sempre grazie agli sforzi dell'Ufficio stampa – l’account Twitter dell’amministrazione cagliaritana che regala a 964 follower notizie sulla città. Le medesime informazioni arrivano, con medesima impersonalità, sulla pagina Facebook che infatti raccoglie solo 30 amici, segno di un uso del medium che non incontra i favori degli utenti: asettico, poco focalizzato per quanto riguarda i contenuti e non molto orientato al servizio. Un discorso che non si può fare, almeno sul piano delle intenzioni, per la pagina Facebook dell'Assessorato alle politiche scolastiche che, insieme all'Associazione IFOS - Master in Crimininologia clinica e Psicologia Giuridica, promuove il progetto Peer To Peer Educazione tra pari incentrato su bullismo e cyberbullisimo. Il target sono i giovani e dunque la scelta del social network. Ma i fan, comunque, sono ancora pochi: 66. Che sia un problema di linguaggio?
TRIESTE – Se sull'isola sarda si prova a sperimentare, in riva all'Adriatico, invece, prevale la diffidenza verso l'universo 2.0. Sarà l'età media avanzata della popolazione, ma a Trieste – dove per la poltrona di sindaco si profila una corsa a tre: Roberto Cosolini (centro sinistra), Roberto Antonione (centro destra) e Massimiliano Fedriga (Lega Nord) – la sperimentazione istituzionale con i nuovi media è parca. Niente pagina Facebbok e niente Twitter per la città più mitteleuropea d’Italia. Solo un canale YouTube i cui video risultano aggiornati ad un anno fa, così come i podcast. Poca roba, insomma, il che stupisce un po' visto che, sul versante propriamente politico, le iniziative non mancano. Il primo cittadino uscente, Roberto Dipiazza, si segnala per esempio per voglia di sperimentare: ha creato il sito Il Sindaco Risponde per dialogare con i cittadini, la cui attività in queste settimane è sospesa per rispetto della par condicio.
BOLOGNA (vai alla scheda) – Un po' più a sud, nel centro Italia, ben altri numeri e altro approccio fa registrare la città di Bologna, contesa in questa tornata elettorale da Virginio Merola, sostenuto dal centro sinistra, e Manes Bernardini candidato del centro destra. Forte di una pionieristica rete civica, Iperbole, il Comune delle due torri si muove con una certa disinvoltura su Facebook dove ha ammassato più di 2400 amici a cui offre per lo più segnalazioni di eventi e attività culturali. Più orientate al servizio e meno alla promozione, invece, le micro-informazioni veicolate da un account Twitter forte di 884 follower. Sul fronte video, poi, c'è il canale YouTube: immagini suggestive sulla vita cittadina ma un palinsesto che non restituisce un'idea progettuale e non lascia immaginare una riflessione su chi possano essere i destinatari del canale. Nel complesso, l'aspetto più apprezzabile dell'approccio bolognese, e indice di ragionamento strategico, riguarda il fatto che i vari canali dei media risaltano in bella evidenza e sono linkati dalla homepage del sito istituzionale, mentre Facebook fa da aggregatore di varie risorse online. Tra queste, per esempio, la pagina sul social network della Azienda sanitaria locale che ricorre al servizio anche per promuovere specifiche campagne di sensibilizzazione.
ALTRI – Lasciate le città di medie dimensioni, man mano che si scende di popolazione i progetti sui media sociali si fanno più sporadici e il ricorso al 2.0 logicamente più episodico. Gli esperimenti, comunque, non mancano. A Salerno (Anna Ferrazzano, destra, vs Vincenzo de Luca, sinistra ) c'è una pagina
Facebook con 604 amici ed un aggiornamento automatico. La affianca un canale YouTube. A Siena (Franco Ceccuzzi, sinistra, contro l'ex pilota Alessandro Nannini), stessa formula: video più amici, anche se la pagina risulta da poco aperta e aperta e non attiva. In mezzo a molti progetti che danno l'idea di essere stati lanciati per seguire una moda che per reale convinzione, si segnalano anche esperienze interessanti e originali. Per esempio, l'InformaGiovani del Comune di Ravenna (città dove in queste amministrative si confrontano Fabrizio Matteucci per il centro sinistra e Nereo Foschini per il centro destra) che conta più di 3.200 amici su Facebook. Ma anche, e soprattutto,il canale YouTube della città . Niente di patinato da queste parti, a differenza di quanto accade altrove. Ma di sicuro una missione chiara: lo spazio raccoglie i video di lezioni e corsi di formazione promossi dall'ente su argomenti che vanno dalla Gerarchia delle fonti di diritto interno al Codice dell'amministrazione digitale. Le clip sono decine per ogni tema e il canale si trasforma così in un deposito di conoscenza a disposizione di dipendenti comunali e di tutti coloro che vogliano completare la propria formazione. Non saranno belli come alcuni video promozionali del territorio visti sotto altri campanili, ma quanto a coerenza e focalizzazione del progetto siamo su altro pianeta.