Caccia all'ultimo voto: sfida a distanza Berlusconi-Bersani

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Stop alla campagna elettorale dalla mezzanotte di venerdì. Il premier a Napoli: "Vinciamo qui e a Milano". Il segretario del Pd: "Ballottaggio in entrambe le città". Fini e Casini: Pdl suddito della Lega. Bossi: via i ministeri da Roma. VIDEO

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Milano, Napoli, Bologna: a poche ore dalle elezioni, la sfida elettorale si gioca tutta nelle gandi città, con i leader dei partiti impegnati in prima linea. Silvio Berlusconi nella città partenopea; Umberto Bossi, nel capoluogo lombardo; Pier Luigi Bersani nella città emiliana (insieme all'ex premier Romano Prodi), così come Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini. Resta sullo sfondo la corsa a Torino, dove per il dopo-Chiamparino si sfidano Michele Coppola e Piero Fassino.

Bersani: "Ballottaggio a Milano e a Napoli" - Vincere a Bologna e a Torino subito, provarci a Milano e a Napoli al ballottaggio. A poche ore dal voto, dalla città emiliana  il segretario del Pd Pier Luigi Bersani traccia le previsioni (e le speranze) del suo partito per le elezioni amministrative del 15 e del 16 maggio. A fianco a lui, l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi, salito sul palco per appoggiare il candidato di sinistra della città Virginio Merola: "Non dobbiamo avere paura di essere sopraffatti", ha detto l'ex premier.
"Noi contiamo di avere una vittoria a Torino e Bologna, vedremo se è al primo turno perché c'è molta frammentazione, tante candidature e tante liste, e contiamo di giocarcela al ballottaggio a Milano e a Napoli".
Bersani, però, parla anche delle altre province e degli altri comuni chiamati al voto.
"Non dimentichiamo - dice  - che si vota anche in moltissimi altri capoluoghi, province molto importanti come quella di Treviso. Noi ci aspettiamo nell'insieme un'inversione di tendenza - ha concluso - rispetto all'abbrivio vincente di cui gode il centrodestra per cominciare una strada nuova".
Il segretario Pd afferma poi di non avere nessuna voglia di soffermarsi su Berlusconi e sulla sua campagna elettorale. "Noi vogliamo parlare d'altro rispetto ai problemi di Berlusconi perché ci aspettiamo da queste elezioni che venga un segnale secondo il quale d'ora in poi ci si occupi dei problemi degli italiani. Non possiamo stare sempre attorno alle sue guerre, alle sue risse, ai suoi odi".

Berlusconi: "La sinistra gode nel vedere che gli altri stanno male" - Di tutt'altro avviso Silvio Berlusconi, secondo cui il centrodestra "vincerà di sicuro a Napoli e a Milano". Il premier arriva nel capoluogo campano per sostenere la candidatura di Gianni Lettieri a sindaco della città e subisce una contestazione da parte di 150 aderenti ai centri sociali: "Qui è impossibile votare per la sinistra, significherebbe condannare Napoli a quello che è successo in tutti questi anni. In un Paese civile chi ha provocato questa tragedia sarebbe andato a nascondersi e avrebbe chiesto scusa. Qui la sinistra non ha vergogna", ha detto Berlusconi chiamando Lettieri “sindaco di Napoli: voi sapete che io sono sempre avanti con i tempi".
Per il premier, "questi signori della sinistra sono antropologicamente diversi da noi: tanto noi godiamo nel fare il bene, tanto loro appare che godano nel vedere altri che stanno male e a fare il male". "Ho capito perché la Iervolino è sempre incazzata: perché si guarda allo specchio la mattina e si rovina la giornata", ha detto ripetendo una frase utilizzata già a suo tempo per Mercedes Bresso, ex governatore del Piemonte.
Berlusconi chiude l'intervento con una doppia promessa. La prima, sui rifiuti: "La Tarsu sarà sospesa finché ci saranno ancora rifiuti in strada". La seconda, sul  decreto antiabbattimento delle case abusive della Campania che sarà portato la prossima settimana nel Cdm: "Per ora abbiamo una sospensione fino a dicembre di quest'anno e poi andremo a vedere ciò che è giusto fare. Non lasceremo che le famiglie vengano buttate sul lastrico e perdano la propria casa".

Bossi: a Milano troppo buche, ma votiamo Moratti - A Milano ha parlato invece Umberto Bossi: "Quando mi chiedono cosa sto lì a fare con Berlusconi, io rispondo che siamo lì perché ci dà i voti per cambiare e riformare lo Stato". "I milanesi - ha detto - hanno tenuto in piedi lo Stato ed è giusto che un po' di ministeri ci siano anche qui. Ricordatevi di mettere una croce sulla Lega e dare il voto alla Moratti che è alleato con noi".
Poco prima dell'intervento del leader della Lega, la Moratti è apparsa piuttosto tesa per il suo ritardo. "Bossi probabilmente arriverà, ma non so se aspetterò perché ho un appuntamento elettorale del Pdl", aveva detto ai cronisti. La tensione si è assopita pochi istanti dopo e i due sono saliti insieme sul palco. Come avvenuto durante il comizio alla festa del Movimento dei giovani padani, il 29 aprile a Milano, Bossi ha rimproverato scherzosamente la Moratti per le troppe buche sulle strade. "Ne ho presa una adesso, affianco ai palazzi della Regione e ho detto 'Moratti!'", ha affermato il leader del Carroccio dal palco. "Non è tutta colpa sua però", ha aggiunto ricordando che, "grazie al federalismo fiscale arriveranno soldi in più al comune di Milano".

Fini e Casini a Bologna: Pdl suddito della Lega - Il presidente della Camera Gianfranco Fini e il leader Udc Pier Ferdinando Casini hanno scelto invece Bologna, intervenendo a favore del candidato del Terzo Polo Stefano Aldovrandi. "C'è una pubblica opinione stanca di lotta politica intesa come quotidiana ordalia, una sorta di derby permanente". Per Fini, la situazione elettorale a Bologna "dimostra purtroppo che il Pdl ha appaltato l'Emilia Romagna alla Lega come aveva già fatto in Piemonte, e come farà con la Lombardia". Fini ha poi ribadito che "una delle polemiche nei confronti del Pdl è proprio questa sudditanza nei confronti di Bossi".

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