Il presidente del Consiglio scrive ai deputati del partito e chiede di votare compatti il ddl sul fine vita. Poi attacca le toghe: "Su questo tema non si dovrebbe legiferare, ma i tribunali pretendono di scavalcare il Parlamento e usurparne le funzioni"
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Il testamento biologico? Per ora c'è quello virtuale
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, chiede ai deputati del Pdl un voto compatto sul ddl in materia di biotestamento che è approdato in aula alla Camera, anche per evitare che il Parlamento sia "scavalcato" dalla magistratura.
In una lettera inviata ai parlamentari del suo partito il premier scrive: "Arriva in questi giorni in aula il disegno di legge sul cosiddetto testamento biologico. La gran parte di noi ritiene che sul 'fine vita', questione sensibile e legata alla sfera più intima e privata, non si dovrebbe legiferare, e anch'io la penserei così, se non ci fossero tribunali che, adducendo presunti vuoti normativi, pretendono in realtà di scavalcare il Parlamento e usurparne le funzioni".
Com'è nato il ddl sul biotestamento - Il riferimento è alla vicenda di Eluana Englaro. La famiglia della donna, che ha vissuto per anni in stato vegetativo, ha ottenuto dal tribunale il via libera alla interruzione dei trattamenti. A seguito della vicenda, il Parlamento ha presentato un testo arenatosi però perché fortemente restrittivo, con l'obbligo di alimentazione forzata.
"Credo che il lungo lavoro sul testo di legge abbia portato a un risultato largamente condivisibile di sintesi e di mediazione alta. Questa legge sancisce per la prima volta il principio laico del consenso informato, per cui nessun trattamento sanitario può essere compiuto sul paziente senza che questi abbia espresso il proprio consenso, assicurando così la libertà di cura. Nello stesso tempo, traccia un confine netto con l'eutanasia, evitando anche i rischi di accanimento terapeutico", spiega il premier chiedendo ai suoi parlamentari "impegno e partecipazione, sicuro che, come sempre, saprete conciliare l'etica della convinzione con quella della responsabilità".
Invertito l'ordine del giorno alla Camera - Intanto l'Aula della Camera ha approvato l'inversione dell'ordine del giorno dell'Assemblea per passare subito all'esame del testo sul testamento biologico. L'inversione dell'ordine del giorno è stata richiesta da Pier Ferdinando Casini dell'Udc.
Il presidente Gianfranco Fini non ha comunicato per quanti voti di scarto sia passata la richiesta di inversione dell'ordine del giorno, che è stata votata senza la registrazione dei nomi. Tuttavia, dal tabellone si è visto che nei gruppi parlamentari non ci sono state spaccature: a favore Pdl, Lega e Udc, tutti gli altri contro. Alla votazione hanno partecipato otto ministri e diversi sottosegretari.
Marino (Pd): "Come mai solo ora?" - "E' in discussione una legge che riguarda ogni persona, per di più nel momento più difficile della sua esistenza, e cosa fa Silvio Berlusconi? La trasforma in un suo personale mezzo di lotta contro i giudici, condotta a spese di tutti gli italiani". Così Ignazio Marino, senatore del Partito Democratico, commenta l'iniziativa di Silvio Berlusconi che ha inviato una lettera ai deputati del Pdl in vista del voto in Aula. "Come mai - chiede il senatore - si sono lasciate trascorrere quattro legislature senza arrivare mai ad una legge e proprio ora questo provvedimento diventa tanto urgente da spingere la maggioranza addirittura ad invertire l'ordine del giorno alla Camera?".
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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, chiede ai deputati del Pdl un voto compatto sul ddl in materia di biotestamento che è approdato in aula alla Camera, anche per evitare che il Parlamento sia "scavalcato" dalla magistratura.
In una lettera inviata ai parlamentari del suo partito il premier scrive: "Arriva in questi giorni in aula il disegno di legge sul cosiddetto testamento biologico. La gran parte di noi ritiene che sul 'fine vita', questione sensibile e legata alla sfera più intima e privata, non si dovrebbe legiferare, e anch'io la penserei così, se non ci fossero tribunali che, adducendo presunti vuoti normativi, pretendono in realtà di scavalcare il Parlamento e usurparne le funzioni".
Com'è nato il ddl sul biotestamento - Il riferimento è alla vicenda di Eluana Englaro. La famiglia della donna, che ha vissuto per anni in stato vegetativo, ha ottenuto dal tribunale il via libera alla interruzione dei trattamenti. A seguito della vicenda, il Parlamento ha presentato un testo arenatosi però perché fortemente restrittivo, con l'obbligo di alimentazione forzata.
"Credo che il lungo lavoro sul testo di legge abbia portato a un risultato largamente condivisibile di sintesi e di mediazione alta. Questa legge sancisce per la prima volta il principio laico del consenso informato, per cui nessun trattamento sanitario può essere compiuto sul paziente senza che questi abbia espresso il proprio consenso, assicurando così la libertà di cura. Nello stesso tempo, traccia un confine netto con l'eutanasia, evitando anche i rischi di accanimento terapeutico", spiega il premier chiedendo ai suoi parlamentari "impegno e partecipazione, sicuro che, come sempre, saprete conciliare l'etica della convinzione con quella della responsabilità".
Invertito l'ordine del giorno alla Camera - Intanto l'Aula della Camera ha approvato l'inversione dell'ordine del giorno dell'Assemblea per passare subito all'esame del testo sul testamento biologico. L'inversione dell'ordine del giorno è stata richiesta da Pier Ferdinando Casini dell'Udc.
Il presidente Gianfranco Fini non ha comunicato per quanti voti di scarto sia passata la richiesta di inversione dell'ordine del giorno, che è stata votata senza la registrazione dei nomi. Tuttavia, dal tabellone si è visto che nei gruppi parlamentari non ci sono state spaccature: a favore Pdl, Lega e Udc, tutti gli altri contro. Alla votazione hanno partecipato otto ministri e diversi sottosegretari.
Marino (Pd): "Come mai solo ora?" - "E' in discussione una legge che riguarda ogni persona, per di più nel momento più difficile della sua esistenza, e cosa fa Silvio Berlusconi? La trasforma in un suo personale mezzo di lotta contro i giudici, condotta a spese di tutti gli italiani". Così Ignazio Marino, senatore del Partito Democratico, commenta l'iniziativa di Silvio Berlusconi che ha inviato una lettera ai deputati del Pdl in vista del voto in Aula. "Come mai - chiede il senatore - si sono lasciate trascorrere quattro legislature senza arrivare mai ad una legge e proprio ora questo provvedimento diventa tanto urgente da spingere la maggioranza addirittura ad invertire l'ordine del giorno alla Camera?".