Il disegno di legge è stato presentato in Senato da Cristiano De Eccher e propone l’abolizione della norma che vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. Il Pd: “Grave e offensivo”. Sorpreso anche Schifani
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Un disegno di legge per chiedere l’abolizione del reato di apologia del fascismo. Ed è subito polemica. Lo ha presentato in Senato Cristiano De Eccher (Pdl), co-firmatari i senatori del Pdl Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin, Achille Totaro e il senatore Fli Egidio Digilio (quest'ultimo ha però ritirato la firma dopo un colloquio con Italo Bocchino). Si tratta di un ddl costituzionale che abolisce la XII norma transitoria e finale della Costituzione e cioè la norma che vieta "la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.
La notizia ha scatenato immediatamente malumore e sconcerto. A quanto si apprende da ambienti vicini alla presidenza di Palazzo Madama, Renato Schifani, è rimasto sorpreso ed esterrefatto dalla notizia. Il presidente del Senato, pur nel rispetto delle prerogative costituzionali dei senatori, avrebbe auspicato che i firmatari della proposta possano rivedere la loro iniziativa.
Ma non commenta, anzi non intende proprio parlare con i giornalisti "per principio", il senatore Cristano De Eccher (Pdl), primo firmatario del disegno di legge. De Eccher, discendente di nobile famiglia trentina legata al Sacro Romano Impero e responsabile da giovane del gruppo di Avanguardia Nazionale a Trento, si trincera dietro il silenzio. E alla domanda se intende accogliere l'invito al ritiro espresso del presidente del Senato si limita a rispondere: "Siccome non l'ho ricevuto in forma diretta...". Il nobile De Eccher, proveniente dalle file di An, in passato fu indagato da Gerardo D'Ambrosio, oggi per ironia della sorte anche lui senatore (ma nelle file del Pd), per la strage di Piazza Fontana.
Sulle barricate l’opposizione. "Trovo molto grave e offensivo per la storia del Paese e della Repubblica e per la nostra democrazia che il Pdl voglia abolire, attraverso un disegno di legge, il reato di apologia del fascismo", ha detto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. "Sarebbe l'ennesimo piccolo gesto mirato, sistematico ma molto significativo - sostiene Finocchiaro - che il Pdl sta usando per distruggere i pilastri della nostra Costituzione. Chiediamo che questo atto venga subito ritirato".
Durrissima la reazione dell'Idv. "Fascisti, avete gettato la maschera! Il Pdl sarà costretto a ritirare questa indegna proposta di legge, ma avrà mandato un segnale inquietante ed eversivo agli squadristi che lo sostengono. Ormai è allarme rosso per la democrazia" .ha affermato in una nota il portavoce Leoluca Orlando. "Dopo le leggi ad personam - prosegue Orlando - dopo la nomina di un ministro indagato per mafia, dopo il disprezzo verso le autorità di controllo, la magistratura e la Costituzione, questa maggioranza dimostra di aver perso i freni inibitori e con questo ddl conferma quanto sia corrotta e pericolosa per la tenuta democratica delle istituzioni".
Sull’argomento si è espressa anche l’associazione Federconsumatori. "Incredibile ed improponibile l'ipotesi lanciata da alcuni rappresentanti del PdL di abolire il reato di apologia al fascismo", dichiara il presidente Rosario Trefiletti. "La riteniamo una vera e propria offesa nei confronti della storia e della memoria del nostro Paese e dei principi democratici sui quali si fonda la nostra Costituzione. Una provocazione inopportuna ed impertinente che, perché rappresenta in maniera emblematica la volontà da parte di alcune forze politiche, di destabilizzare e depotenziare la base democratica del nostro Paese. Ovviamente metteremo in campo ogni iniziativa, anche di carattere legale, perché questo scempio dei principi democratici non venga nemmeno preso in considerazione", conclude la nota.
Un disegno di legge per chiedere l’abolizione del reato di apologia del fascismo. Ed è subito polemica. Lo ha presentato in Senato Cristiano De Eccher (Pdl), co-firmatari i senatori del Pdl Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin, Achille Totaro e il senatore Fli Egidio Digilio (quest'ultimo ha però ritirato la firma dopo un colloquio con Italo Bocchino). Si tratta di un ddl costituzionale che abolisce la XII norma transitoria e finale della Costituzione e cioè la norma che vieta "la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.
La notizia ha scatenato immediatamente malumore e sconcerto. A quanto si apprende da ambienti vicini alla presidenza di Palazzo Madama, Renato Schifani, è rimasto sorpreso ed esterrefatto dalla notizia. Il presidente del Senato, pur nel rispetto delle prerogative costituzionali dei senatori, avrebbe auspicato che i firmatari della proposta possano rivedere la loro iniziativa.
Ma non commenta, anzi non intende proprio parlare con i giornalisti "per principio", il senatore Cristano De Eccher (Pdl), primo firmatario del disegno di legge. De Eccher, discendente di nobile famiglia trentina legata al Sacro Romano Impero e responsabile da giovane del gruppo di Avanguardia Nazionale a Trento, si trincera dietro il silenzio. E alla domanda se intende accogliere l'invito al ritiro espresso del presidente del Senato si limita a rispondere: "Siccome non l'ho ricevuto in forma diretta...". Il nobile De Eccher, proveniente dalle file di An, in passato fu indagato da Gerardo D'Ambrosio, oggi per ironia della sorte anche lui senatore (ma nelle file del Pd), per la strage di Piazza Fontana.
Sulle barricate l’opposizione. "Trovo molto grave e offensivo per la storia del Paese e della Repubblica e per la nostra democrazia che il Pdl voglia abolire, attraverso un disegno di legge, il reato di apologia del fascismo", ha detto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. "Sarebbe l'ennesimo piccolo gesto mirato, sistematico ma molto significativo - sostiene Finocchiaro - che il Pdl sta usando per distruggere i pilastri della nostra Costituzione. Chiediamo che questo atto venga subito ritirato".
Durrissima la reazione dell'Idv. "Fascisti, avete gettato la maschera! Il Pdl sarà costretto a ritirare questa indegna proposta di legge, ma avrà mandato un segnale inquietante ed eversivo agli squadristi che lo sostengono. Ormai è allarme rosso per la democrazia" .ha affermato in una nota il portavoce Leoluca Orlando. "Dopo le leggi ad personam - prosegue Orlando - dopo la nomina di un ministro indagato per mafia, dopo il disprezzo verso le autorità di controllo, la magistratura e la Costituzione, questa maggioranza dimostra di aver perso i freni inibitori e con questo ddl conferma quanto sia corrotta e pericolosa per la tenuta democratica delle istituzioni".
Sull’argomento si è espressa anche l’associazione Federconsumatori. "Incredibile ed improponibile l'ipotesi lanciata da alcuni rappresentanti del PdL di abolire il reato di apologia al fascismo", dichiara il presidente Rosario Trefiletti. "La riteniamo una vera e propria offesa nei confronti della storia e della memoria del nostro Paese e dei principi democratici sui quali si fonda la nostra Costituzione. Una provocazione inopportuna ed impertinente che, perché rappresenta in maniera emblematica la volontà da parte di alcune forze politiche, di destabilizzare e depotenziare la base democratica del nostro Paese. Ovviamente metteremo in campo ogni iniziativa, anche di carattere legale, perché questo scempio dei principi democratici non venga nemmeno preso in considerazione", conclude la nota.