Torino, sarà Michele Coppola (Pdl) l'anti-Fassino

Politica
Michela Coppola sarà il candidato per il Pdl alle elezioni comunali di Torino
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L'attuale assessore regionale alla Cultura del Piemonte si candiderà come sindaco del capoluogo il 15 maggio, sfidando l'ex segretario Ds. L'incoraggiamento di Berlusconi: "Ce la puoi fare". L'opposizione: "Solo trucchi del mestiere"

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Arriva da Silvio Berlusconi in persona l'investitura di Michele Coppola come candidato del Pdl contro Piero Fassino alle elezioni comunali del 15 maggio a Torino, nel tentativo di conquistare alla sinistra l'ultima roccaforte rossa del Nord.
Silvio Berlusconi telefona in diretta alla convention con la quale, a Torino, il Pdl presenta il suo enfant prodige anti-Fassino (ha solo 37 anni), sparge ottimismo ed entusiasmo a piene mani in una sala affollatissima al Lingotto, luogo simbolo della vita politica torinese, e usa la stessa misura per attaccare l'ultimo segretario dei Ds e dispensare consigli al suo giovane alfiere che, a dispetto dell'età, è già stato per 11 anni consigliere comunale ed è ora assessore regionale alla cultura del Piemonte.
Berlusconi sprona i suoi (in sala c'e anche il Presidente dei Deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto) e dice che "dopo la Regione Piemonte, conquistata lo scorso anno, dobbiamo conquistare il Comune: a Torino - afferma - è giunta l'ora di cambiare e dare un forte segnale di discontinuità con le giunte di sinistra del passato". Insomma: finalmente conquistare il villaggio di Asterix.
D'altra parte - dice il premier - "questo candidato, Piero Fassino, in effetti, è uno dei protagonisti della vecchia politica conservatrice del Pci", "un partito davvero conservatore, che dice di no a tutte le riforme che abbiamo fatto". Con Fassino - rincara Berlusconi - ci sono "tutti i conservatori; da noi invece c'è la città vera". Coppola, poi non solo è "assolutamente in grado di reggere il confronto con Fassino" ma "ce la può fare, e bene".
E al giovane candidato sindaco, "da comunicatore a comunicatore", Berlusconi dispensa i suoi consigli per un "governo del fare", come il suo, "con un sindaco che mantiene le promesse". "Metti giù un elenco di 100 cose concrete da fare o da avviare nei primi 100 giorni da sindaco - suggerisce il premier - e presenta un impegno di lavoro su 100 situazioni concrete che  in città non vanno bene. Presentati ai cittadini con una specie di contratto" in cui "garantirai a tutti che nei primi 100 giorni alcune di quelle cose le farai e altre le avvierai".

L'opposizione: "Solo trucchi del mestiere" - E' la miccia che fa scoppiare la polemica. Le bordate del centrosinistra contro il premier arrivano a raffica, ad anticipare una campagna elettorale dai toni forti e dal valore sicuramente nazionale (Berlusconi sarà a Torino già il prossimo 21 marzo). Giorgio Merlo, vicepresidente della Commissione di vigilanza della Rai non crede a un "Berlusconi rottamatore" e lo ammonisce: "La carta di identità conta solo per chi non ha altre carte da giocare" mentre "per governare il Comune di Torino contano le idee, i progetti, le competenze". "Meglio non seguire i consigli di Berlusconi", è l'invito di Cesare Damiano, capogruppo del Pd in Commissione Lavoro, a Coppola al quale un consiglio arriva anche da sinistra.
"Non ascoltare Berlusconi perché altrimenti avrai una sconfitta ancora più clamorosa", gli manda a dire il deputato torinese Stefano Esposito, con il Presidente del Radicali italiani, Silvio Viale, che conclude: "Da Berlusconi, per Coppola, nessun esempio positivo, solo trucchi di mestiere". 

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