"Le armi si fanno in Lombardia". Il Senatur risponde a Gheddafi, secondo il quale la Lega avrebbe chiesto il suo aiuto per la secessione. Il Pd: "Parole gravi". Bocciata l'ipotesi di Matteo Salvini vicesindaco a Milano
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Bossi avrebbe chiesto aiuto a Gheddafi per creare la Padania? Questo è quanto affermato dal Colonnello libico durante un'intervista a una televisione francese. "Ma vi pare. Per fortuna abbiamo uomini, tantissimi, e le armi si fanno in Lombardia" risponde scherzando il Senatur e lasciando intuire che se volesse dare il via a una guerra civile per l'indipendenza della Padania non avrebbe certo bisogno di un aiuto estero. Parole che agitano le già non tranquille acque della politica romana. Ettore Rosato, componente dell'Ufficio di presidenza del Gruppo del Pd alla Camera, fa immediatamente sapere di aver chiesto un'interrogazione al ministro della Difesa perché "il governo spieghi le parole gravi di un suo esponente". "Si tratta di parole di cui il governo deve assumersi la responsabilità e spiegarne rapidamente il significato" spiega l'esponente democratico." Cerca di smorzare i toni Emanuele Fiano, sempre del Pd, che si augura si tratti di uno scherzo di pessimo gusto, "se fosse vero ci sarebbe da preoccuparsi".
Parlando invece di temi più prossimi, come le elezioni amministrative, Umberto Bossi ha bocciato l'ipotesi che Matteo Salvini possa candidarsi a vicesindaco di Milano. "A naso, non penso proprio..." ha detto il leader del Carroccio conversando con i cronisti. Parole che sono state prese con perfetta disciplina di partito dal diretto interessato. "Continuero' a lavorare per Milano a prescindere da ruoli e incarichi" ha detto l'europarlamentare. Sulla possibilità invece di allearsi con il Pdl in tutti i comuni, Bossi ha preferito rimanere sul vago: "Non si è mai visto che per le amministrative si fanno accordi generali". Gli accordi "si fanno lista per lista". "Berlusconi - assicura - è un alleato fedele. In linea di massima faremo accordi. Ci sono dei casi in cui le persone che ci presentano sono inadatte. I miei locali non accettano".
Sulla riforma della Giustizia invece il Senatur non vede grossi ostacoli. "Sentiamo cosa presentano. Comunque passerà", spiega a Montecitorio ai cronisti che gli chiedono quale sara' l'atteggiamento del Carroccio sul provvedimento. Una riforma il cui costo potrebbe essere un rimpasto, nel quale la Lega non vuole certo restare esclusa. Bossi infatti conferma che ci saranno a breve cambiamenti nel governo e sottolinea come anche la Lega parteciperà alla ridefinizione dell'esecutivo. "Non ne abbiamo ancora parlato - spiega ai cronisti a Montecitorio - ma i posti sono tanti e ci sarà spazio anche per noi". E sui possibili nuovi ingressi padani nell'esecutivo il leader del Carroccio osserva come Marco Reguzzoni "è un po' di tempo che e' spesso in sala dei ministri...".
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