Giustizia, Berlusconi accelera: "La maggioranza c'è"

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Il premier al termine del convegno del Ppe a Helsinki annuncia che la riforma è pronta: “Ma niente prescrizione breve”. Poi allontana l'ipotesi rimpasto: "E' tutto tranquillo, non c'è nessun problema". E aggiunge: "Ho il 51% nei sondaggi". GUARDA IL VIDEO

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Il testo di riforma costituzionale della giustizia è già pronto. Lo dice Silvio Berlusconi al termine del vertice dei leader del Ppe ad Helsinki. "Siamo già d'accordo su tutti i punti principali - ha aggiunto il premier al termine del vertice -. Poi sarà, naturalmente, il Parlamento ad approfondire, discutere ed introdurre eventualmente innovazioni più profonde". "Giovedì prossimo - ha continuato Berlusconi - faremo una seduta straordinaria del Consiglio dei ministri per approvare quella riforma della giustizia che precedentemente non abbiamo potuto presentare per il 'no' aprioristico di Fini e dei suoi".

Ho il 51% nei sondaggi - Il presidente del Consiglio, inoltre, annuncia che il governo presenterà un disegno di legge per consentire l'aumento del numero dei sottosegretari. E aggiunge: "Non credo che sarà così prossimo. Dobbiamo però aumentare il numero di sottosegretari e stiamo preparando un disegno di legge a riguardo. Essendo chiamati ad una presenza continua durante le votazioni abbiamo bisogno che il numero di sottosegretari aumenti".
Il premier allontana così l'ipotesi di un rimpasto di governo e assicura: "Abbiamo una buona maggioranza con 23 persone in più, quindi possiamo lavorare non solo sulle leggi amministrative ma anche sulle riforme". E ha aggiunto: "Ho mostrato a qualcuno i nostri sondaggi che, per quanto mi riguarda, mi danno al 51%".

Prescrizione breve? Sarà ritirato -
Al termine del vertice il cavaliere ha anche chiarito che "la proposta di legge sulla prescrizione breve è stata presentata da un nostro deputato che è  stato invitato a ritirarlo".

Crisi libica - Un breve commento anche sulla situazione in Libia. "Credo che nessuno al mondo possa fare alcuna previsione sul futuro di Gheddafi" . Così ha risposto il premier ai cronisti che a Helsinki gli chiedevano se fosse possibile trovare una "soluzione" per il 'problema Gheddafi'. E ha infine dichiarato che il vertice dei leader del Ppe non ha affrontato il tema di un eventuale intervento armato da parte dei Paesi Europei in Libia.

Nel Mediterraneo serve un piano Marshall - "L'UE - ha spiegato il premier - deve stare vicino a questi paesi e deve dare necessariamente un aiuto alla Libia, alla Tunisia e all'Egitto per quella che si spera sia una transizione verso la democrazia". non si tratta, infatti, "di un problema solo dei paesi Ue del Mediterraneo ma è un problema che riguarda l'intera Europa.    Su questo - ha assicurato il premier - non c'è stata alcuna voce in distonia" da parte dei leader dei Paesi dell'Europa del nord.

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