Il ministro degli Esteri a SkyTG24 spiega che per fermare i nuovi arrivi "bisogna portare il lavoro a casa loro" e annuncia un tavolo Italia - Tunisia. Roberto Maroni: "Tocca all'Europa prendere una posizione forte"
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Sul nuovo flusso di immigrati in arrivo dalla Tunisia, Franco Frattini, parlando ai microfoni di SkyTG24 a spiegato che "non ci facciamo illusioni: crediamo che un enorme flusso di migrazione potenziale possa riversarsi sulle coste europee". Dunque bisogna "moltiplicare" nei confronti della Tunisia, aiuti che passino "per il rilancio dell'economia": non basta "gestire l'emergenza" ma bisogna "offrire un'alternativa a centinaia di migliaia di giovani tunisini senza lavoro". Ne è convinto il ministro degli Esteri Franco Frattini che ha spiegato il modo migliore per gestire il flusso di immigrazione verso l'Italia è quello di "portare il lavoro a casa loro". E' proprio questo, ha concluso il ministro, l'obiettivo del tavolo Tunisia-Italia che si riunirà dopodomani a Roma, al quale parteciperanno imprenditori italiani ed è atteso il ministro dello sviluppo economico tunisino. E sulla notizia di un barcone proveniente dall'Egitto, che potrebbe aprire un nuovo fronte immigratorio, il ministro degli Esteri si è augurato "che sia un caso isolato".
Dichiarazioni in linea con quanto detto da Roberto Maroni a Catania. "Il blocco del flusso verificatosi a Lampedusa in questo momento è legato alle iniziative prese dalle autorità tunisine - ha spiegato il ministro dell'Interno - ma non è escluso che gli sbarchi possano riprendere". "Le condizioni meteo stanno scoraggiando gli arrivi - ha aggiunto - ma c'è da sottolineare che i flussi dalla Tunisia non vengono gestiti da organizzazioni criminali, come quelli provenienti dalla Libia, ma sono iniziative spontanee dei migranti. Finora i controlli sono riusciti ad individuare quattro barche, riportate indietro in Tunisia, ma 47 sono sfuggite ai controlli". Secondo le cifre fornite dal ministro, solo negli ultimi giorni sarebbero 5.337 i migranti arrivati in Sicilia.
Maroni ha poi auspicato che "l'Europa prenda una posizione forte e decisa sul piano politico perché non può restare indifferente. Si tratta di un problema che non riguarda solo i ministri dell'Interno, ma i capi di Stato. Non è, infatti, una questione esclusivamente di ordine pubblico. Il terremoto istituzionale che si è verificato in Egitto potrebbe provocare ingenti flussi di immigrazione e occorre una forte azione sinergica". Il ministro ha poi spiegato che i 100 milioni di euro chiesti dall'Italia a Bruxelles servono "per affrontare l'emergenza nei prossimi tre mesi. E' una somma necessaria per garantire gli standard dell'assistenza. Noi utilizziamo numerosi mezzi in mare, ricognitori aerei e tutto questo a costi elevati. La nostra attività non è impiegata per respingere gli immigrati ma per perlustrare le aree".
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Maroni ha poi auspicato che "l'Europa prenda una posizione forte e decisa sul piano politico perché non può restare indifferente. Si tratta di un problema che non riguarda solo i ministri dell'Interno, ma i capi di Stato. Non è, infatti, una questione esclusivamente di ordine pubblico. Il terremoto istituzionale che si è verificato in Egitto potrebbe provocare ingenti flussi di immigrazione e occorre una forte azione sinergica". Il ministro ha poi spiegato che i 100 milioni di euro chiesti dall'Italia a Bruxelles servono "per affrontare l'emergenza nei prossimi tre mesi. E' una somma necessaria per garantire gli standard dell'assistenza. Noi utilizziamo numerosi mezzi in mare, ricognitori aerei e tutto questo a costi elevati. La nostra attività non è impiegata per respingere gli immigrati ma per perlustrare le aree".