Bersani, acque sempre più agitate nel Golfo di Napoli
PoliticaCozzolino respinge al mittente la richiesta di un passo indietro del segretario del Pd dopo il caso primarie e manda messaggi di stima a Bassolino. Mentre arrivano anche le bacchettate di Prodi, l'unica consolazione sembra essere l'apertura del Terzo Polo
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Ancora grattacapi per Pier Luigi Bersani: il 'no' di Andrea Cozzolino al suo appello ad un gesto di generosità a tutti i protagonisti delle primarie a Napoli, fa passare in secondo piano la convocazione a stretto giro di posta dell'Assemblea nazionale rinviata proprio per i problemi a Napoli. Il "vado avanti" pronunciato da Cozzolino, che pure era stato accontentato con il commissariamento del Pd partenopeo deciso da Bersani, è una prova di forza anche nei confronti del segretario.
Cozzolino è intervenuto a Napoli davanti ai suoi sostenitori: "Io vado avanti a testa alta e schiena dritta, come sono abituato a fare e mi ha insegnato un uomo a cui voglio bene, che si chiama Antonio Bassolino". Una frase tanto più significativa nel giorno in cui il nome di Bassolino torna alla ribalta nell'ambito dell'inchiesta rifiuti che ha portato agli arresti tra gli altri la ex vice di Bertolaso.
Rivolto all'ex governatore campano Bassolino, il candidato uscito vincente dalle contestate primarie del Pd ha dichiarato: "Lo so che non era d'accordo sulla mia discesa in campo per la primarie, ma spero di aver conquistato anche il suo consenso, perché ora bisogna essere uniti per dare una svolta a Napoli".
Cozzolino non ha risparmiato stilettate al Pd, partendo proprio dall'elezione di Bassolino a sindaco di Napoli: "In queste settimane - ha detto - ho girato i quartieri, riscoprendo che le due Napoli possono parlarsi, il Vomero può discutere con Scampia, Posillipo con Miano. Abbiamo il compito di unire la città, è la lezione che abbiamo imparato nel 1993. Perché quando questa città è stata divisa, si sono scritte le sue pagine più buie. E rispetto a tanti quartieri mi ha colpito una certa distanza, un certo disprezzo. Voglio dire al mio partito che senza radicamento popolare non si fa nulla. Anche a Pier Luigi (Bersani, ndr) dico che abbiamo bisogno della parte popolare di Napoli che sia al nostro fianco contro la criminalità organizzata". L'europarlamentare ha poi plaudito al commissariamento del Pd provinciale decisa ieri da Bersani, criticando la segreteria uscente: "Ho molto apprezzato - ha detto - la scelta di Andrea Orlando. Ci siamo già fatti male troppo. Ora ci vuole buon senso per rilanciare il Pd nelle prossime settimane".
Bersani però sembra non farsi scalfire dalle vicende partenopee, punta sul commissario Andrea Orlando, ed è convinto che con il "metodo emiliano", cioè ascoltare con pazienza tutti per poi far incontrare le posizioni, si giunga all'auspicato "superamento" della situazione. Anche perché Cozzolino ha ottenuto solo il 37% di voti in un clima di spaccatura: ed è questo il problema politico che richiede un candidato nuovo e unitario.
Certo ha fatto male la bacchettata di Romano Prodi: "Le primarie si possono fare anche bene", ha detto il Professore. E Mario Barbi, deputato ulivista vicinissimo a lui ha criticato il commissariamento: andavano semmai accertate caso per caso le eventuali irregolarità per non delegittimare le primarie.
Bersani è rammaricato anche perché la querelle ha fatto passare in secondo piano l'apertura arrivata da esponenti del Terzo polo, riunito a Todi, verso il Pd. Raffaele Lombardo ha definito "auspicabile" l'accordo con i Democratici "anche a livello nazionale", mentre Casini ha invitato ad avere "grande rispetto" per il Pd. Per non parlare delle inedite convergenze programmatiche, come l'aumento delle tasse sulle rendite finanziarie lanciate dal leader Udc. Il "metodo emiliano" va usato anche con il Terzo polo, e Bersani punta sulle amministrative per rafforzare il dialogo. Per favorire il confronto con il Terzo Polo, il segretario del Pd punta sull'Assemblea nazionale, convocata dalla presidente Rosy Bindi già venerdì e sabato prossimi a Roma, dopo che per il caos a Napoli mercoledì era stata annullata la riunione prevista per il 28 gennaio. In quella sede il Pd approverà gli ultimi documenti programmatici su welfare, sanità, Mezzogiorno, politiche giovanili e per la famiglia. Gli ultimi tasselli del "programma per l'Italia", dopo i documenti su Fisco ed economia già approvati a ottobre, con cui poi affrontare il dialogo sul merito con il Terzo Polo e le forze sociali.
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Ancora grattacapi per Pier Luigi Bersani: il 'no' di Andrea Cozzolino al suo appello ad un gesto di generosità a tutti i protagonisti delle primarie a Napoli, fa passare in secondo piano la convocazione a stretto giro di posta dell'Assemblea nazionale rinviata proprio per i problemi a Napoli. Il "vado avanti" pronunciato da Cozzolino, che pure era stato accontentato con il commissariamento del Pd partenopeo deciso da Bersani, è una prova di forza anche nei confronti del segretario.
Cozzolino è intervenuto a Napoli davanti ai suoi sostenitori: "Io vado avanti a testa alta e schiena dritta, come sono abituato a fare e mi ha insegnato un uomo a cui voglio bene, che si chiama Antonio Bassolino". Una frase tanto più significativa nel giorno in cui il nome di Bassolino torna alla ribalta nell'ambito dell'inchiesta rifiuti che ha portato agli arresti tra gli altri la ex vice di Bertolaso.
Rivolto all'ex governatore campano Bassolino, il candidato uscito vincente dalle contestate primarie del Pd ha dichiarato: "Lo so che non era d'accordo sulla mia discesa in campo per la primarie, ma spero di aver conquistato anche il suo consenso, perché ora bisogna essere uniti per dare una svolta a Napoli".
Cozzolino non ha risparmiato stilettate al Pd, partendo proprio dall'elezione di Bassolino a sindaco di Napoli: "In queste settimane - ha detto - ho girato i quartieri, riscoprendo che le due Napoli possono parlarsi, il Vomero può discutere con Scampia, Posillipo con Miano. Abbiamo il compito di unire la città, è la lezione che abbiamo imparato nel 1993. Perché quando questa città è stata divisa, si sono scritte le sue pagine più buie. E rispetto a tanti quartieri mi ha colpito una certa distanza, un certo disprezzo. Voglio dire al mio partito che senza radicamento popolare non si fa nulla. Anche a Pier Luigi (Bersani, ndr) dico che abbiamo bisogno della parte popolare di Napoli che sia al nostro fianco contro la criminalità organizzata". L'europarlamentare ha poi plaudito al commissariamento del Pd provinciale decisa ieri da Bersani, criticando la segreteria uscente: "Ho molto apprezzato - ha detto - la scelta di Andrea Orlando. Ci siamo già fatti male troppo. Ora ci vuole buon senso per rilanciare il Pd nelle prossime settimane".
Bersani però sembra non farsi scalfire dalle vicende partenopee, punta sul commissario Andrea Orlando, ed è convinto che con il "metodo emiliano", cioè ascoltare con pazienza tutti per poi far incontrare le posizioni, si giunga all'auspicato "superamento" della situazione. Anche perché Cozzolino ha ottenuto solo il 37% di voti in un clima di spaccatura: ed è questo il problema politico che richiede un candidato nuovo e unitario.
Certo ha fatto male la bacchettata di Romano Prodi: "Le primarie si possono fare anche bene", ha detto il Professore. E Mario Barbi, deputato ulivista vicinissimo a lui ha criticato il commissariamento: andavano semmai accertate caso per caso le eventuali irregolarità per non delegittimare le primarie.
Bersani è rammaricato anche perché la querelle ha fatto passare in secondo piano l'apertura arrivata da esponenti del Terzo polo, riunito a Todi, verso il Pd. Raffaele Lombardo ha definito "auspicabile" l'accordo con i Democratici "anche a livello nazionale", mentre Casini ha invitato ad avere "grande rispetto" per il Pd. Per non parlare delle inedite convergenze programmatiche, come l'aumento delle tasse sulle rendite finanziarie lanciate dal leader Udc. Il "metodo emiliano" va usato anche con il Terzo polo, e Bersani punta sulle amministrative per rafforzare il dialogo. Per favorire il confronto con il Terzo Polo, il segretario del Pd punta sull'Assemblea nazionale, convocata dalla presidente Rosy Bindi già venerdì e sabato prossimi a Roma, dopo che per il caos a Napoli mercoledì era stata annullata la riunione prevista per il 28 gennaio. In quella sede il Pd approverà gli ultimi documenti programmatici su welfare, sanità, Mezzogiorno, politiche giovanili e per la famiglia. Gli ultimi tasselli del "programma per l'Italia", dopo i documenti su Fisco ed economia già approvati a ottobre, con cui poi affrontare il dialogo sul merito con il Terzo Polo e le forze sociali.