Caso Ruby, Bagnasco: "Il Paese è sgomento"

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Il presidente della Cei affronta gli scandali che coinvolgono il premier: "Disagio morale di fronte a comportamenti contrari al pubblico decoro". E sui pm: "Ci si chiede a cosa sia dovuta l'ingente mole di strumenti di indagine"

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Di fronte alle notizie relative a comportamenti "contrari al decoro pubblico", il Paese è "sgomento" e prova "un evidente disagio morale". Affronta, senza citarlo direttamente, il caso Ruby, il cardinale Angelo Bagnasco nella prolusione che ha pronunciato di fronte al Consiglio episcopale permanente. Era stato lo stesso cardinale ad annunciare, nei giorni scorsi, che fra i temi al centro della riunione del vertice della Cei in corso ad Ancona, ci sarebbero stati anche gli scandali e le inchieste che coinvolgono il Presidente del Consiglio.

"Disagio morale nella comunità" - Una parte della relazione è quindi stata dedicata alla vicenda, pur senza entrare nel merito dei fatti, ma osservando le conseguenze di quanto sta accadendo sulla vita del Paese. "Si moltiplicano - ha affermato il cardinale - notizie che riferiscono di comportamenti contrari al pubblico decoro e si esibiscono squarci - veri o presunti - di stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza, mentre qualcuno si chiede a che cosa sia dovuta l'ingente mole di strumenti di indagine". "In tale modo - ha aggiunto - passando da una situazione abnorme all'altra, è l'equilibrio generale che ne risente in maniera progressiva, nonché l'immagine generale del Paese. La collettività, infatti, guarda sgomenta gli attori della scena pubblica, e respira un evidente disagio morale".
"E' necessario fermarsi, tutti, in tempo, fare chiarezza in modo sollecito e pacato, e nelle sedi appropriate - ha detto ancora - dando ascolto alla voce del Paese che chiede di essere accompagnato con lungimiranza ed efficacia senza avventurismi, a cominciare dal fronte dell'etica della vita, della famiglia, della solidarietà e del lavoro".
"Nella realtà odierna - ha continuato il cardinale - troppo spesso prevale una rappresentazione fasulla dell'esistenza, volta a perseguire un successo basato sull'artificiosità, la scalata furba, il guadagno facile, l'ostentazione e il mercimonio di sè". E le prime vittime sono i giovani, perché "il disastro antropologico in qualche modo si compie a danno soprattutto di chi è in formazione".

Le reazioni politiche - "Che alla Chiesa stia a cuore il destino della comunità nazionale è un fatto importante per tutti gli italiani. Dopo di che le parole di Bagnasco non si commentano e non si strumentalizzano perchè questo vorrebbe dire non conoscere la Chiesa e anzi umiliarla" il commento del leader dell'Udc alle parole del presidente della Cei.
Dello stesso tenore il commento della presidente del Pd, Rosy Bindi: "Le parole del cardinale Bagnasco non devono essere strumentalizzate e la Chiesa non può essere tirata di qua e di là dalle parti politiche, i richiami della Chiesa devono essere ascoltati da tutti".
"L'intervento del cardinal Bagnasco va valutato del tutto positivamente. Non solo esso è chiaramente al di sopra delle parti lungo una linea del tutto rispondente alla logica sua propria del mondo e della cultura che egli rappresenta ed esprime, ma apre una riflessione che va molto al di là della contingenza" ha detto Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. "C'è un forte richiamo alla sobrietà e alla correttezza dei comportamenti - ha continuato Cicchitto - e vengono sottolineati i pericoli di reciproca delegittimazione, di faziosità, di forzature negli strumenti di indagine. Colgo paradossalmente un contributo davvero laico ad un ritorno alla civiltà del dibattito nel nostro Paese".
Le parole del cardinal Bagnasco hanno "deluso tutti quelli che si aspettavano un intervento critico" sul caso Ruby, il commento del ministro del Welfare Maurizio Sacconi.

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