Cuffaro, la Rete chiede le scuse di Casini

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Dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna a 7 anni per l'ex presidente della Regione Sicilia, su Twitter e Facebook molti utenti scrivono al leader dell'Udc a proposito delle sue vecchie dichiarazioni sul caso

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di Alberto Giuffrè

Le loro strade si erano separate da tempo. Ma quando sabato 22 Totò Cuffaro è entrato nel carcere romano di Rebibbia per scontare la sua pena di 7 anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, Pier Ferdinando Casini ha voluto far sentire la sua vicinanza all'ex compagno di partito. Lo ha fatto con una nota firmata insieme all'ex segretario dell'Udc Marco Follini. I due si dicono "umanamente dispiaciuti per la condanna ed esprimono "rispetto per la sentenza, come è doveroso in uno Stato di diritto e tanto più da parte di dirigenti politici. Ma, non rinneghiamo tanti anni di amicizia e resta in noi la convinzione che Cuffaro non sia mafioso".

Parole diverse si aspettavano su Internet gli utenti che da subito, su Twitter e Facebook, hanno iniziato a chiedere conto al leader dell'Udc delle sue dichiarazioni di qualche anno fa. Sotto accusa, in particolare, è uno spezzone di una puntata di Annozero del 2008 (guarda il video in fondo all'articolo). "Mi assumo la responsabilità politica della vicenda", aveva ribadito Casini davanti alle telecamere e incalzato da Michele Santoro sulle conseguenze di un'eventuale condanna definitiva dell'ex presidente della Regione Sicilia aveva spiegato: "Sarei in condizione di chiedere scusa, ma deciderò al momento opportuno".

Scuse che in molti hanno chiesto scrivendo direttamente all'ex presidente della Camera su Twitter: "Riguardo la sua presa di posizione di due anni fa su Cuffaro, alla luce della condanna come reagisce? Chiederà scusa?", dice ad esempio Francesco Rg.

Più ironico Mattomatte che linka il video con lo spezzone della trasmissione Rai aggiungendo un semplice commento: "Ti ricordi, Pierferdinando?".

C'è poi chi, come il blog "Non Leggerlo", ha raccolto in un post tutte le dichiarazioni di Casini sul caso Cuffaro. Parole in cui ritorna sempre il richiamo alla responsabilità. "Mi assumo la responsabilità di considerarlo a tutti gli effetti innocente", diceva nel 2006 il leader Udc.

Nel 2008 era stato proprio Cuffaro a salvare la presenza dei centristi al Senato. L'Udc infatti rischiava di restare fuori da Palazzo Madama se l'ex presidente della Regione non l'avesse preso per mano e portato oltre la soglia dell'8%. Ma negli ultimi mesi i rapporti nel partito erano diventati sempre più freddi.

"Casini ha avuto degli sbandamenti negli ultimi mesi sul piano umano", aveva detto Calogero Mannino, ex democristiano di spicco nell'Isola. "Si è allontanato dalla Sicilia da quando Cuffaro è stato condannato in appello. Noi portiamo il dolore di questa condanna, che non è tuttavia definitiva. Casini in primo grado era stato garantista, quando è arrivata la sentenza di secondo grado avrebbe dovuto, invece di attaccarlo, apprezzare il gesto che con molta responsabilità Cuffaro ha fatto dimettendosi dalle cariche di partito".

Tensioni esplose nello scorso settembre con la rottura definitiva dei big siciliani dell'Udc che hanno formato nuovi gruppi alla Camera e all'Assemblea Regionale lanciando la sfida dei Popolari per l'Italia di Domani. "Non mi preoccupa, aumenteremo i voti", aveva commentato Pier Ferdinando Casini. Più duro, alla luce soprattuto della sentenza della Cassazione, era stato il commento di Rocco Buttiglione: "Il partito si libera di un peso".

Guarda il video di Casini, ospite di Annozero, nel 2008

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