Caso Ruby, l'Anm: inaccettabili gli attacchi ai pm di Milano

Politica
Karima El Mahrohug, detta Ruby, oggi durante la registrazione di una puntata di "Kalispera", mercoledi' 19 gennaio 2011. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara a Sky TG24: "Gli inquirenti stanno facendo ciò che chiede loro la Costituzione". Bossi intanto richiama le toghe e il premier: "Tutti devono abbassare i toni"

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"I magistrati stanno facendo ciò che la Costituzione richiede loro". Luca Palamara, presidente dell'Associazione nazionale magistrati, replica così ai micorofoni di SkyTG24 alle accuse lanciate dal premier Silvio Berlusconi.
Il giorno dopo il videomessaggio del presidente del Consiglio che, a proposito del caso Ruby per il quale è indagato per concussione e prostituzione minorile, ha puntato il dito contro i pm dichiarando che "la Costituzione è stata violata" e che quindi occorre "punire i magistrati indegni" , è ancora tensione tra il governo e le toghe.

"Non vogliamo essere  trascinati su di un terreno che non ci appartiene: quello del  conflitto e della contrapposizione politica - ha chiarito Palamara - Facciamo un altro lavoro, quello di applicare la legge. E con altrettanta certezza riteniamo inaccettabili questi attacchi che rischiano di mettere seriamente in  discussione l'autonomia e l'indipendenza della magistratura". A questo proposito, prosegue, "vogliamo difendere la serenità dei colleghi che stanno volgendo le indagini ci troviamo davanti ad un caso nel quale i magistrati fanno quello che la Costituzione gli impone: applicare la legge nel rispetto dei principi dell'obbligatorietà dell'azione penale e della presunzione di non  colpevolezza".

Sul caso Ruby è intervenuto anche il leader della Lega Umberto Bossi che ha richiamato tutti all'ordine: "Berlusconi deve essere più cauto - ha dichiarato - Tutti insieme devono abbassare i toni, anche i magistrati", mentre dal suo account twitter il ministro Maurizio Sacconi: "Qualsiasi altro leader moderato, erede di Berlusconi, finirebbe vittima della stessa persecuzione giudiziaria"

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