"Dopo Veronica ho un rapporto stabile con un'altra donna" dice il premier in un videomessaggio ai promotori della libertà. E accusa: "La giustizia piegata a finalità politiche". GUARDA L'INTERVENTO INTEGRALE
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Silvio Berlusconi va nuovamente all'attacco sul caso Ruby e affida ad un videomessaggio ai Promotori della Libertà il suo sfogo per la "persecuzione" giudiziaria avviata nei suoi confronti da "magistrati che conducono delle battaglie politiche, usando illegittimamente i loro poteri contro chi e' stato democraticamente chiamato a ricoprire cariche pubbliche".
"Mai pagato una donna" - "E' assurdo solo pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna. E' una cosa che considererei degradante per la mia dignità", dice il premier spiegando poi come lui consideri inaccettabile la diffusione delle sue conversazione telefoniche. Le accuse mosse a Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, assicura poi il Cavaliere, sono senza fondamento.
Dopo Veronica un altro rapporto - All'interno del messaggio ai promotori della Libertà il Cavaliere si ritaglia anche lo spazio per una rivelazione sulla sua vita privata. "Da quando mi sono separato, ma non avrei mai voluto dirlo per non esporla mediaticamente, ho avuto uno stabile rapporto di affetto con una persona", rivela Berlusconi nel videomessaggio. Questa stessa persona "che ovviamente era assai spesso con me, anche - sottolinea - in quelle serate e che certo non avrebbe consentito che accadessero a cena, o nei dopo cena, quegli assurdi fatti che certi giornali hanno ipotizzato".
"Amo i giovani e li aiuto" - Il presidente del Consiglio spiega poi perché le sue ville siano frequentate da persone giovani. "A me piace stare con i giovani, mi piace ascoltare i giovani, mi piace circondarmi di giovani. Alcune di queste persone - osserva Berlusconi nel suo messaggio - le conosco da diversi anni, altre da meno tempo, ma di molte conosco la situazione di disagio e di difficoltà economica. Le ho aiutate in certe occasioni e - rivendica - sono orgoglioso di averlo fatto. Ho dato spesso incarico ai miei collaboratori di aiutarle per la loro casa, per le cure mediche, per l'educazione dei loro figli".
"Uso sproporzionato di mezzi" - A irritare poi Berlusconi è la quantità dei mezzi impegnati dalla procura di Milano in quest'indagine. "E' inaccettabile - sostiene - che si facciano perquisizione a persone nelle loro case alle 7 di mattina. Non si possono trattare persone alla stregua di malfattori, impiegando più di 100 uomini, un impiego di forze che - osserva il Cavaliere - è degno di una retata contro la mafia. Si tratta "di una inaccettabile intromissione nella vita privata delle persone", dice il presidente del Consiglio.
Berlusconi: è un attacco politico - "A questi Pubblici Ministeri - dice il presidente del Consiglio nel videomessaggio - non è evidentemente piaciuto il voto di fiducia del 14 dicembre tanto che, subito dopo, mi hanno iscritto nel registro degli indagati. A quegli stessi PM non è piaciuta nemmeno la decisione della Corte Costituzionale al punto che, il giorno successivo alla sentenza della consulta, con una tempistica perfetta, hanno reso pubbliche le loro indagini".
"Volontà persecutoria" - "Alcuni noti PM della Procura di Milano - dice dunque Berlusconi - hanno effettuato una gravissima intromissione nella mia vita privata, effettuando una inaccettabile schedatura dei miei ospiti nella casa di Arcore, con l'individuazione di tutti i loro numeri telefonici, hanno messo sotto controllo per diversi mesi i loro telefoni, hanno adottato un atteggiamento discriminatorio e umiliante nei confronti di persone che - sottolinea - non hanno alcuna responsabilità se non quella di essere state mie ospiti e di portarmi amicizia e affetto". "Ancora una volta - accusa - la giustizia è stata piegata a finalità di carattere politico, con una volontà chiaramente persecutoria nei miei confronti".
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"Volontà persecutoria" - "Alcuni noti PM della Procura di Milano - dice dunque Berlusconi - hanno effettuato una gravissima intromissione nella mia vita privata, effettuando una inaccettabile schedatura dei miei ospiti nella casa di Arcore, con l'individuazione di tutti i loro numeri telefonici, hanno messo sotto controllo per diversi mesi i loro telefoni, hanno adottato un atteggiamento discriminatorio e umiliante nei confronti di persone che - sottolinea - non hanno alcuna responsabilità se non quella di essere state mie ospiti e di portarmi amicizia e affetto". "Ancora una volta - accusa - la giustizia è stata piegata a finalità di carattere politico, con una volontà chiaramente persecutoria nei miei confronti".