A SkyTG24 l'ex parlamentare di Fli spiega la sua decisione di abbandonare il nuovo partito e sul terzo polo dice: "Alla fine il vero protagonista è il leader dell’Udc, c’è un annullamento di quel residuo di identità di destra". VIDEO
Guarda anche:
Beautiful Lab, Berlusconi e Fini: la relazione in 4 minuti
Berlusconi: i giorni della (s)fiducia. LE FOTO
Berlusconi rilancia: "apriamo ai deputati delusi"
"Fino all’ultimo ho tentato che il treno di Futuro e libertà deragliasse”, ma purtroppo non è andata così. Anche perché l'obiettivo di Gianfranco Fini è "la creazione di un terzo polo, quindi evidentemente il tentativo di scomporre il bipolarismo italiano e noi invece abbiamo bisogno semmai di rafforzarlo con programmi chiari e scelte nette".
E' questo il commento di Silvano Moffa a un "Caffè con...", sull'attuale situazione politica dopo il voto di fiducia di martedì 13 dicembre, ottenuto per un soffio dal governo Berlusconi, nonostante l'opposizione del gruppo dei finiani.
A distanza di qualche giorno, Moffa torna a commentare quella giornata, al termine della quale ha deciso di abbandonare Fli e passare nel gruppo misto.
"La mia uscita dall’aula nel momento in cui bisognava votare credo sia stata chiara. Fino alla fine ho cercato di far capire che il nostro percorso era all’interno del centrodestra e che bisognava tornare alla natura originaria di Futuro e libertà con un grande senso di lealtà nei confronti del governo. Nel discorso di Bocchino, invece, quel discorso insultante e provocatorio, è emerso il profilo che Fini voleva dare a Fli".
Dopo la decisione del presidente della Camera, di Casini e Rutelli di costituire un terzo polo (che non ha affatto entusiasmato gli ambienti vicini ai vescovi italiani: il quotidiano Avvenire ha infatti parlato di "pasticcio"), Moffa dice che "alla fine il protagonista del terzo polo è Casini" e aggiunge, ancora più nettamente: "C'è una grande subalternità di Fini, direi un annullamento di quel residuo di identità di destra".
Beautiful Lab, Berlusconi e Fini: la relazione in 4 minuti
Berlusconi: i giorni della (s)fiducia. LE FOTO
Berlusconi rilancia: "apriamo ai deputati delusi"
"Fino all’ultimo ho tentato che il treno di Futuro e libertà deragliasse”, ma purtroppo non è andata così. Anche perché l'obiettivo di Gianfranco Fini è "la creazione di un terzo polo, quindi evidentemente il tentativo di scomporre il bipolarismo italiano e noi invece abbiamo bisogno semmai di rafforzarlo con programmi chiari e scelte nette".
E' questo il commento di Silvano Moffa a un "Caffè con...", sull'attuale situazione politica dopo il voto di fiducia di martedì 13 dicembre, ottenuto per un soffio dal governo Berlusconi, nonostante l'opposizione del gruppo dei finiani.
A distanza di qualche giorno, Moffa torna a commentare quella giornata, al termine della quale ha deciso di abbandonare Fli e passare nel gruppo misto.
"La mia uscita dall’aula nel momento in cui bisognava votare credo sia stata chiara. Fino alla fine ho cercato di far capire che il nostro percorso era all’interno del centrodestra e che bisognava tornare alla natura originaria di Futuro e libertà con un grande senso di lealtà nei confronti del governo. Nel discorso di Bocchino, invece, quel discorso insultante e provocatorio, è emerso il profilo che Fini voleva dare a Fli".
Dopo la decisione del presidente della Camera, di Casini e Rutelli di costituire un terzo polo (che non ha affatto entusiasmato gli ambienti vicini ai vescovi italiani: il quotidiano Avvenire ha infatti parlato di "pasticcio"), Moffa dice che "alla fine il protagonista del terzo polo è Casini" e aggiunge, ancora più nettamente: "C'è una grande subalternità di Fini, direi un annullamento di quel residuo di identità di destra".