Compravendita di deputati: indaga la Procura, insorge il Pdl
PoliticaL’iniziativa nasce da un esposto presentato dal leader dell’Idv Di Pietro dopo che due deputati, Scilipoti e Razzi, hanno lasciato il suo partito. Cicchitto: “Grave intromissione nella dialettica parlamentare”. Presentato un contro-esposto del Pdl
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La procura di Roma ha aperto un fascicolo processuale sulla vicenda della presunta compravendita di parlamentari. L'iniziativa nasce ad un esposto fatto da Antonio Di Pietro. Al vaglio dei pm c'è già un altro fascicolo aperto, sulla base di notizie di stampa, riguardante la presunta compravendita di senatori.
Il leader dell'Idv si è presentato nella giornata di venerdì al procuratore Giovanni Ferrara e ha verbalizzato i suoi sospetti relativi alle posizioni di due deputati della sua formazione politica, Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, che hanno annunciato la fiducia a Berlusconi il prossimo 14 dicembre. Di Pietro, a quanto si è appreso, ha anche mostrato a Ferrara alcuni articoli di stampa dedicati alla questione e si è riservato di depositare nei prossimi giorni una memoria più articolata
Quanto all'altro fascicolo, affidato al procuratore aggiunto Alberto Caperna, gli accertamenti sono partiti in seguito a un servizio di Repubblica. Ora gli inquirenti dovranno valutare per quale ipotesi di reato procedere, anche se quella più compatibile con la presunta compravendita sembra essere la corruzione. Tuttavia la materia che i magistrati di piazzale Clodio dovranno esaminare, da un punto di vista giuridico, non è di facile soluzione considerando che la Costituzione non riconosce ai parlamentari alcun vincolo di mandato. Allo stesso tempo gli inquirenti dovranno stabilire se possa configurarsi la corruzione, in presenza del nuovo orientamento di un parlamentare in cambio di un beneficio. Al riguardo non esiste giurisprudenza, anche se nel provvedimento di archiviazione (2008) della posizione di Silvio Berlusconi per un presunto tentativo di avvicinamento, a ridosso dell'approvazione della Legge Finanziaria del governo Prodi, di alcuni parlamentari della maggioranza per convincerli a passare con l' opposizione, fu citato il caso di un'interrogazione "a pagamento" fatta da Paolo Cirino Pomicino per la quale il Parlamento non diede l'autorizzazione a procedere.
Insorge il Pdl - Il Pdl presenterà una denuncia alla procura di Roma perché "venga fatta luce anche su tutti quei casi in cui sono stati altri partiti ad acquisire i nostri parlamentari". Lo affermano in una nota i coordinatori del Pdl Sandro Bondi e Denis Verdini. Protesta anche il capogruppo Cicchitto. "L'intervento della procura di Roma è gravissimo e apre una questione istituzionale molto rilevante perché costituisce una gravissima intromissione nella libera dialettica parlamentare", ha detto Cicchitto commentando la notizia. "Quando in questa legislatura un numero assai significativo di Parlamentari ha abbandonato il Pdl, la procura di Roma si è guardata bene dall'intervenire. Quando nel 1999 circa 30 parlamentari passarono dal centro-destra al centro-sinistra, anche allora silenzio assoluto", ha detto ancora l'esponente del centrodestra. "Adesso perché Bersani, Violante, Di Pietro alzano la voce, allora la Procura di Roma interviene", ha aggiunto.
La reazione del Pd - "Cicchitto si confonde, il suo partito non è ancora riuscito ad eliminare l'obbligatorietà dell'azione penale né ad impedire alle procure di avviare autonomamente le indagini. Forse a furia di annunciare riforme della giustizia volte a controllare direttamente e indirettamente i pubblici ministeri, lo stesso Cicchitto si è autoconvinto di aver superato la base della nostra democrazia ovvero la separazione e distinzione dei poteri. Le sue parole sono in ogni caso molto gravi". Così la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, replica al capogruppo del Pdl.
Anche la Rete si divide - L'apertura del fascicolo della procura di Roma sulla presunta compravendita di parlamentari in vista della fiducia fa discutere gli internauti del Pdl e di Fli. Durissimi i simpatizzanti berlusconiani: "Bersani ha detto...e la procura di Roma esegue. Neanche nella Russia di Stalin la 'magistratura' era così sollecita. Che schifo!", si legge sullo “spazio azzurro” del sito del Pdl, mentre un altro aggiunge: "Con Di Pietro e la procura di Roma alle comiche finali. I magistrati a difesa di sinistra sfascisti comunisti e fascisti. Siamo al massimo delle comiche. Muovetevi contro Fini ah!!".
Su Generazione Italia, sito futurista, invece, scrive Pietro: "Mercato dei voti, la procura indaga. Il Pdl insorge: ingerenza gravissima ahahahahahahahComici nati"! Sul sito di Fli, Ivo scrive al presidente della Camera: Caro Fini, dobbiamo tutti indignarci dello spettacolo indecoroso dei nostri parlamentari (come scrivono i giornali) in vendita per 300-500.000euro. Si rischia di far passare il concetto che con 500 milioni si comprano tutti i nostri parlamentari e quindi che questo sia il prezzo dell'Italia".
Ma un altro simpatizzante, Francesco, mette in guardia: "Niente tentennamenti, questi avanti e indietro non aiutano a costruire l'immagine del nuovo partito e danno l'impressione di essere appesi alle labbra di Berlusconi. in questo modo molti che vorrebbero unirsi a Fli aspettano per vedere che succede. Maggiore decisione, maggiori iscritti".
Sul caso polemizza anche Famiglia Cristiana - "Il tariffario" che viene fatto in questi giorni sui giornali in merito al "costo di un voto in più o in meno" per la fiducia al governo del 14 dicembre, sembra "acqua fresca rispetto alle mazzette di Tangentopoli". E' questo il severo giudizio che Famiglia Cristiana esprime in merito alle voci circolanti in questi giorni sula stampa nazionale in merito alla cosiddetta “campagna acquisti” fra i parlamentari in vista del voto del 14 dicembre prossimo. In una lunga nota firmata da Giorgio Vecchiato, pubblicata sull'homepage del settimanale cattolico, si afferma: "I quotidiani sono pieni di dettagli su questo tariffario, rispetto al quale le mazzette di Tangentopoli sono acqua fresca".
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Il leader dell'Idv si è presentato nella giornata di venerdì al procuratore Giovanni Ferrara e ha verbalizzato i suoi sospetti relativi alle posizioni di due deputati della sua formazione politica, Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, che hanno annunciato la fiducia a Berlusconi il prossimo 14 dicembre. Di Pietro, a quanto si è appreso, ha anche mostrato a Ferrara alcuni articoli di stampa dedicati alla questione e si è riservato di depositare nei prossimi giorni una memoria più articolata
Quanto all'altro fascicolo, affidato al procuratore aggiunto Alberto Caperna, gli accertamenti sono partiti in seguito a un servizio di Repubblica. Ora gli inquirenti dovranno valutare per quale ipotesi di reato procedere, anche se quella più compatibile con la presunta compravendita sembra essere la corruzione. Tuttavia la materia che i magistrati di piazzale Clodio dovranno esaminare, da un punto di vista giuridico, non è di facile soluzione considerando che la Costituzione non riconosce ai parlamentari alcun vincolo di mandato. Allo stesso tempo gli inquirenti dovranno stabilire se possa configurarsi la corruzione, in presenza del nuovo orientamento di un parlamentare in cambio di un beneficio. Al riguardo non esiste giurisprudenza, anche se nel provvedimento di archiviazione (2008) della posizione di Silvio Berlusconi per un presunto tentativo di avvicinamento, a ridosso dell'approvazione della Legge Finanziaria del governo Prodi, di alcuni parlamentari della maggioranza per convincerli a passare con l' opposizione, fu citato il caso di un'interrogazione "a pagamento" fatta da Paolo Cirino Pomicino per la quale il Parlamento non diede l'autorizzazione a procedere.
Insorge il Pdl - Il Pdl presenterà una denuncia alla procura di Roma perché "venga fatta luce anche su tutti quei casi in cui sono stati altri partiti ad acquisire i nostri parlamentari". Lo affermano in una nota i coordinatori del Pdl Sandro Bondi e Denis Verdini. Protesta anche il capogruppo Cicchitto. "L'intervento della procura di Roma è gravissimo e apre una questione istituzionale molto rilevante perché costituisce una gravissima intromissione nella libera dialettica parlamentare", ha detto Cicchitto commentando la notizia. "Quando in questa legislatura un numero assai significativo di Parlamentari ha abbandonato il Pdl, la procura di Roma si è guardata bene dall'intervenire. Quando nel 1999 circa 30 parlamentari passarono dal centro-destra al centro-sinistra, anche allora silenzio assoluto", ha detto ancora l'esponente del centrodestra. "Adesso perché Bersani, Violante, Di Pietro alzano la voce, allora la Procura di Roma interviene", ha aggiunto.
La reazione del Pd - "Cicchitto si confonde, il suo partito non è ancora riuscito ad eliminare l'obbligatorietà dell'azione penale né ad impedire alle procure di avviare autonomamente le indagini. Forse a furia di annunciare riforme della giustizia volte a controllare direttamente e indirettamente i pubblici ministeri, lo stesso Cicchitto si è autoconvinto di aver superato la base della nostra democrazia ovvero la separazione e distinzione dei poteri. Le sue parole sono in ogni caso molto gravi". Così la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, replica al capogruppo del Pdl.
Anche la Rete si divide - L'apertura del fascicolo della procura di Roma sulla presunta compravendita di parlamentari in vista della fiducia fa discutere gli internauti del Pdl e di Fli. Durissimi i simpatizzanti berlusconiani: "Bersani ha detto...e la procura di Roma esegue. Neanche nella Russia di Stalin la 'magistratura' era così sollecita. Che schifo!", si legge sullo “spazio azzurro” del sito del Pdl, mentre un altro aggiunge: "Con Di Pietro e la procura di Roma alle comiche finali. I magistrati a difesa di sinistra sfascisti comunisti e fascisti. Siamo al massimo delle comiche. Muovetevi contro Fini ah!!".
Su Generazione Italia, sito futurista, invece, scrive Pietro: "Mercato dei voti, la procura indaga. Il Pdl insorge: ingerenza gravissima ahahahahahahahComici nati"! Sul sito di Fli, Ivo scrive al presidente della Camera: Caro Fini, dobbiamo tutti indignarci dello spettacolo indecoroso dei nostri parlamentari (come scrivono i giornali) in vendita per 300-500.000euro. Si rischia di far passare il concetto che con 500 milioni si comprano tutti i nostri parlamentari e quindi che questo sia il prezzo dell'Italia".
Ma un altro simpatizzante, Francesco, mette in guardia: "Niente tentennamenti, questi avanti e indietro non aiutano a costruire l'immagine del nuovo partito e danno l'impressione di essere appesi alle labbra di Berlusconi. in questo modo molti che vorrebbero unirsi a Fli aspettano per vedere che succede. Maggiore decisione, maggiori iscritti".
Sul caso polemizza anche Famiglia Cristiana - "Il tariffario" che viene fatto in questi giorni sui giornali in merito al "costo di un voto in più o in meno" per la fiducia al governo del 14 dicembre, sembra "acqua fresca rispetto alle mazzette di Tangentopoli". E' questo il severo giudizio che Famiglia Cristiana esprime in merito alle voci circolanti in questi giorni sula stampa nazionale in merito alla cosiddetta “campagna acquisti” fra i parlamentari in vista del voto del 14 dicembre prossimo. In una lunga nota firmata da Giorgio Vecchiato, pubblicata sull'homepage del settimanale cattolico, si afferma: "I quotidiani sono pieni di dettagli su questo tariffario, rispetto al quale le mazzette di Tangentopoli sono acqua fresca".
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