Il ministro per le Pari Opportunità si dice pronta a dimettersi a causa dei troppi attacchi ricevuti dal suo stesso partito. Intanto il Pdl scende in campo per scongiurare un nuovo terremoto politico. Intervista al ministro dell'istruzione
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Gelmini: Mara è un politico leale - "Il ministro Carfagna si è contraddistinto per aver portato avanti progetti molto importanti come il reato di stalking e il disegno di legge sul reato di prostituzione. Sono certa che, anche dopo la telefonata di Berlusconi ci sono le condizioni per risolvere i problemi campani".
Il giorno dopo il nuovo terremoto politico che sembra potersi abbattere sulla maggioranza, ovvero le possibili dimissioni del ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna , scende in campo anche il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini, che dai microfoni di SkyTG24 difende la collega e, oltre a gettare acqua sul fuoco e ribadire che la questiona sarà risolta, sottolinea che "sul piano politico non si può mettere in dubbio la sua lealtà".
Il nuovo terremoto politico - Questo, infatti, uno dei nodi del nuovo "caso-Carfagna". Il ministro nei giorni scorsi sarebbe stato più volte colpito da fuoco amico, in altre parole oggetto di critiche mosse dai colleghi di partito che hanno insinuato che tra lei e il finiano italo Bocchino ci fosse un rapporto politico troppo stretto. "Basta attacchi maligni" avrebbe dichiarato una Mara Carfagna arrabbiata.
La telefonata di Berlusconi - Immediata la reazione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che da Lisbona, dove si trova in occasione del vertice nato, avrebbe chiamato il ministro invitandola a non fare passi precipitosi e a non dare corso all'intenzione di uscire dal governo e dal Pdl, subito dopo i voti sulla fiducia al governo del 14 dicembre. "Mara hai ragione. Su tutto. Io non voglio assolutamente che tu faccia passi indietro. Aspetta che io ritorni, cerca di capire che questo è un momento delicatissimo e complicato. Sistemiamo tutto" avrebbe detto il premier.
I nodi della questione - Tutto sarebbe nato dalla vicenda dei termovalorizzatori. Carfagna voleva che i presidenti di provincia fossero esautorati dalla gestione di questi impianti in Campania, ed ha proposto che fosse nominato un commissario, a scelta del governo; il presidente della Regione Stefano Caldoro, avrebbe riferito il ministro, sul tema la pensa come lei. Per questa sua posizione, avrebbe spiegato il ministro delle Pari Opportunità, Cirielli e Cesaro la attaccano ogni giorno sul piano personale. E lei non ce la fa più.
A gettare benzina sul fuoco, anche gli attacchi frontali di Alessandra Mussolini che l'avrebbe accusata pubblicamente di tramare alle spalle del Pdl insieme a Italo Bocchino, portavoce di Futuro e Libertà, il partito guidato dal presidente della Camera Gianfranco Fini.
Ascolta l'intervista al ministro Gelmini.
Gelmini: Mara è un politico leale - "Il ministro Carfagna si è contraddistinto per aver portato avanti progetti molto importanti come il reato di stalking e il disegno di legge sul reato di prostituzione. Sono certa che, anche dopo la telefonata di Berlusconi ci sono le condizioni per risolvere i problemi campani".
Il giorno dopo il nuovo terremoto politico che sembra potersi abbattere sulla maggioranza, ovvero le possibili dimissioni del ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna , scende in campo anche il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini, che dai microfoni di SkyTG24 difende la collega e, oltre a gettare acqua sul fuoco e ribadire che la questiona sarà risolta, sottolinea che "sul piano politico non si può mettere in dubbio la sua lealtà".
Il nuovo terremoto politico - Questo, infatti, uno dei nodi del nuovo "caso-Carfagna". Il ministro nei giorni scorsi sarebbe stato più volte colpito da fuoco amico, in altre parole oggetto di critiche mosse dai colleghi di partito che hanno insinuato che tra lei e il finiano italo Bocchino ci fosse un rapporto politico troppo stretto. "Basta attacchi maligni" avrebbe dichiarato una Mara Carfagna arrabbiata.
La telefonata di Berlusconi - Immediata la reazione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che da Lisbona, dove si trova in occasione del vertice nato, avrebbe chiamato il ministro invitandola a non fare passi precipitosi e a non dare corso all'intenzione di uscire dal governo e dal Pdl, subito dopo i voti sulla fiducia al governo del 14 dicembre. "Mara hai ragione. Su tutto. Io non voglio assolutamente che tu faccia passi indietro. Aspetta che io ritorni, cerca di capire che questo è un momento delicatissimo e complicato. Sistemiamo tutto" avrebbe detto il premier.
I nodi della questione - Tutto sarebbe nato dalla vicenda dei termovalorizzatori. Carfagna voleva che i presidenti di provincia fossero esautorati dalla gestione di questi impianti in Campania, ed ha proposto che fosse nominato un commissario, a scelta del governo; il presidente della Regione Stefano Caldoro, avrebbe riferito il ministro, sul tema la pensa come lei. Per questa sua posizione, avrebbe spiegato il ministro delle Pari Opportunità, Cirielli e Cesaro la attaccano ogni giorno sul piano personale. E lei non ce la fa più.
A gettare benzina sul fuoco, anche gli attacchi frontali di Alessandra Mussolini che l'avrebbe accusata pubblicamente di tramare alle spalle del Pdl insieme a Italo Bocchino, portavoce di Futuro e Libertà, il partito guidato dal presidente della Camera Gianfranco Fini.
Ascolta l'intervista al ministro Gelmini.