"Basta attacchi maligni". Il ministro delle Pari Opportunità, oggetto di attacchi anche per l'amicizia con Italo Bocchino, sarebbe intenzionata a rimettere il mandato. Alessandra Mussolini: "Si dimetta pure". Bossi, intanto, insiste: andiamo al voto
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Il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, secondo quanto riferito da alcune agenzie giornalistiche, è sul punto di dimettersi dal governo e dal Pdl.
La Carfagna starebbe valutando l'ipotesi di lasciare l'esecutivo ed il partito, all'indomani della votazione di fiducia al governo prevista per il 14 dicembre, a causa di insanabili contrasti con i vertici campani del partito e per "l'incapacità" dei coordinatori nazionali del Pdl di affrontare i problemi interni al partito in Campania.
A quanto si apprende, alla base della scelta anche "gli attacchi volgari e maligni" di esponenti del partito come Giancarlo Lehner, Mario Pepe e Alessandra Mussolini.
La telefonata con Berlusconi - Il ministro, che ha sentito al telefono Silvio Berlusconi, a Lisbona per partecipare al vertice Nato, si sarebbe sfogata esprimendo tutta la sua amarezza per gli attacchi dei suoi colleghi di partito. E avrebbe precisato: "Ho la coscienza a posto".
Tutto sarebbe nato dalla vicenda dei termovalorizzatori. Carfagna voleva che i presidenti di provincia fossero esautorati dalla gestione di questi impianti in Campania, ed ha proposto che fosse nominato un commissario, a scelta del governo; il presidente della Regione Stefano Caldoro, avrebbe riferito il ministro, sul tema la pensa come lei.
Per questa sua posizione, avrebbe spiegato il ministro delle Pari Opportunità, Cirielli e Cesaro la attaccano ogni giorno sul piano personale. E lei non ce la fa più.
Non lascio per un altro partito - Una cosa, comunque, pare certa: Mara Carfagna non andrà mai con un altro partito perché, ha rivendicato, lei è una persona seria. Di conseguenza, avrebbe precisato che qualora si dimettesse dal governo lascerebbe anche la Camera dei deputati: per dimostrare, avrebbe aggiunto, di essere una persona diversa da tutti gli altri.
Alessandra Mussolini: che si dimetta pure - Nei giorni scorsi, inoltre, il ministro delle Pari Opportunità avrebbe avuto un alterco con Alessandra Mussolini, che l'ha accusata di tramare alle spalle del Pdl dopo averla vista in compagnia del finiano Italo Bocchino. "A me quello che c'è di personale tra la Carfagna e Bocchino non importa. Mi interessa invece il loro rapporto politico. C'è stata una rivolta dei deputati e dei senatori perché lei con il suo operato andava a danneggiare il presidente della Provincia di Salerno Cirielli e questo non lo possiamo accettare. E che cosa fa la signora delle Pari Opportunità? Dice 'allora mi dimetto'? Su, dai, figlia mia, poveretta...".
Così Alessandra Mussolini, deputato del Pdl, intervistata dal quotidiano online Affaritaliani.it ha commentato l'ipotesi di prossime dimissioni dal partito e dal governo del ministro.
Terremoto politico - Un nuovo terremoto politico si abbatte così sul governo. Proprio alla vigilia del voto alla Camera e al Senato del 14 dicembre, il ministro delle Pari Opportunità, oggetto di attacchi da parte della maggioranza per la sua presunta vicinanza al finiano italo Bocchino, minaccia le dimissioni. Intanto, Umberto Bossi rilancia: "Meglio andare al voto" . E sfida Fini: il presidente della Camera ha paura delle urne.
Immediata la replica della terza carica dello Stato che afferma a gran voce di non temere il ritorno alle urne ma, sottolinea "non serve al Paese".
Il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, secondo quanto riferito da alcune agenzie giornalistiche, è sul punto di dimettersi dal governo e dal Pdl.
La Carfagna starebbe valutando l'ipotesi di lasciare l'esecutivo ed il partito, all'indomani della votazione di fiducia al governo prevista per il 14 dicembre, a causa di insanabili contrasti con i vertici campani del partito e per "l'incapacità" dei coordinatori nazionali del Pdl di affrontare i problemi interni al partito in Campania.
A quanto si apprende, alla base della scelta anche "gli attacchi volgari e maligni" di esponenti del partito come Giancarlo Lehner, Mario Pepe e Alessandra Mussolini.
La telefonata con Berlusconi - Il ministro, che ha sentito al telefono Silvio Berlusconi, a Lisbona per partecipare al vertice Nato, si sarebbe sfogata esprimendo tutta la sua amarezza per gli attacchi dei suoi colleghi di partito. E avrebbe precisato: "Ho la coscienza a posto".
Tutto sarebbe nato dalla vicenda dei termovalorizzatori. Carfagna voleva che i presidenti di provincia fossero esautorati dalla gestione di questi impianti in Campania, ed ha proposto che fosse nominato un commissario, a scelta del governo; il presidente della Regione Stefano Caldoro, avrebbe riferito il ministro, sul tema la pensa come lei.
Per questa sua posizione, avrebbe spiegato il ministro delle Pari Opportunità, Cirielli e Cesaro la attaccano ogni giorno sul piano personale. E lei non ce la fa più.
Non lascio per un altro partito - Una cosa, comunque, pare certa: Mara Carfagna non andrà mai con un altro partito perché, ha rivendicato, lei è una persona seria. Di conseguenza, avrebbe precisato che qualora si dimettesse dal governo lascerebbe anche la Camera dei deputati: per dimostrare, avrebbe aggiunto, di essere una persona diversa da tutti gli altri.
Alessandra Mussolini: che si dimetta pure - Nei giorni scorsi, inoltre, il ministro delle Pari Opportunità avrebbe avuto un alterco con Alessandra Mussolini, che l'ha accusata di tramare alle spalle del Pdl dopo averla vista in compagnia del finiano Italo Bocchino. "A me quello che c'è di personale tra la Carfagna e Bocchino non importa. Mi interessa invece il loro rapporto politico. C'è stata una rivolta dei deputati e dei senatori perché lei con il suo operato andava a danneggiare il presidente della Provincia di Salerno Cirielli e questo non lo possiamo accettare. E che cosa fa la signora delle Pari Opportunità? Dice 'allora mi dimetto'? Su, dai, figlia mia, poveretta...".
Così Alessandra Mussolini, deputato del Pdl, intervistata dal quotidiano online Affaritaliani.it ha commentato l'ipotesi di prossime dimissioni dal partito e dal governo del ministro.
Terremoto politico - Un nuovo terremoto politico si abbatte così sul governo. Proprio alla vigilia del voto alla Camera e al Senato del 14 dicembre, il ministro delle Pari Opportunità, oggetto di attacchi da parte della maggioranza per la sua presunta vicinanza al finiano italo Bocchino, minaccia le dimissioni. Intanto, Umberto Bossi rilancia: "Meglio andare al voto" . E sfida Fini: il presidente della Camera ha paura delle urne.
Immediata la replica della terza carica dello Stato che afferma a gran voce di non temere il ritorno alle urne ma, sottolinea "non serve al Paese".