I finiani lasciano il governo, "dimissioni irrevocabili"

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I ministri di Fli escono dall'esecutivo. E Adolfo Urso, coordinatore del partito, intervistato da SkyTG24, inaugura la stagione del terzo polo. Ad Arcore vertice tra Berlusconi e Bossi: "No alla crisi pilotata". Napolitano convoca Fini e Schifani

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Le lettere di dimissioni dei ministri e sottosegretari di Futuro e libertà sono state già firmate e e recapitate al presidente del Consiglio tramite il sottosegretario Gianni Letta. La conferma arriva da Adolfo Urso, coordinatore dei finiani, in un'intervista a SkyTG24 (guarda video in alto). Sul sito Generazione Italia intanto è stato rilanciato un appello: "Il 20 e il 21 novembre scendiamo in piazza per firmare il Manifesto per l'Italia".

Le dimissioni - Riguardano lo stesso Urso, il ministro Andrea Ronchi e due sottosegretari Buonfiglio, e Menia. "Noi - spiega Urso - vogliamo con queste dimissioni chiudere una pagina e proseguire la legislatura con un nuovo governo di centrodestra, ma nel caso che altri si dovessero assumere la responsabilità noi andremo al voto con un'altra coalizione di centrodestra, per voltare comunque pagina", aggiunge Urso, che spiega di non avere ricevuto pressioni di nessun tipo in questi giorni. 
Per esaminare le scadenze dei lavori di Camera e Senato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano vedrà martedì 16 i presidenti dei due rami del Parlamento, Fini e Renato Schifani.

In piazza: un weekend per l'Italia - Sul sito Generazione Italia è stato rilanciato un appello: "il 20 e il 21 tutti in piazza per firmare il Manifesto per l'Italia". "Riteniamo", si legge nel post, "sia questo il miglior modo di diffondere il nostro messaggio politico dopo la bellissima, emozionante e storica Convention di Perugia". Per la due giorni, ribattezzata "Weekend per l'Italia", Fli invita gli iscritti a scaricare il manifesto e a organizzare "gazebo, banchetti o aperitivi".

Api, Udc, Mpa: prove tecniche di terzo polo - "Nessuno mi ha telefonato perché ovviamente tutti sono consapevoli che noi non siamo sottoponibili a strattoni. Sarebbe stato del tutto inutile, come si è dimostrato in questi mesi". "La nostra preferenza è un nuovo governo di centrodestra - sottolinea ancora Urso - e ove si andasse al voto per scelte altrui traumatiche, ci andremmo con un'altra coalizione di centrodestra con le forze che si richiamano ai valori del popolarismo europeo e quindi Fini, Casini, il movimento di Lombardo, l'Api di Rutelli e comunque le altre forze sociali e produttive del paese che vogliono, nel centrodestra, dal centrodestra, cambiare e rinnovare la politica, voltare pagina, fare davvero le riforme".

Bocchino apre al centrosinistra - Per quanto riguarda poi l'apertura di Italo Bocchino ad un governo con la sinistra, Urso spiega: "In questo Parlamento, ove necessario, ove non si riescano a raggiungere gli obiettivi che ci proponiamo, un'altra maggioranza per fare una riforma elettorale e consentire al paese di votare realizzando un sano, maturo, bipolarismo, ci sta. In questo caso ovviamente con chiunque ci stia, con tutti coloro che vogliono voltare pagina per consentire al paese di votare con un sistema che consenta agli italiani di scegliere davvero, in una sana alternanza bipolare, tra un centrodestra moderno ed europeo e una sinistra che mi auguro sia altrettanto europea".

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