Lodo Alfano, Berlusconi: "A questo punto ritiriamolo"

Politica
Silvio Berlusconi
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi oggi a Milano alla festa della Libertà di Milano, domenica 3 ottobre 2010. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Dopo i dubbi espressi dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il premier sarebbe intenzionato a rinunciare allo scudo per le alte cariche dello Stato. Ma chiede una garanzia sull'approvazione del legittimo impedimento. LA RASSEGNA STAMPA

"Non cambia nulla con l'intervento del presidente della Repubblica. A questo punto, chiederò che quella legge costituzionale venga ritirata". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi interpellato dal Corriere della Sera, dopo le dichiarazioni del Capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha espresso profonde perplessità sullo scudo. "Il lodo Alfano porta con sé un meccanismo farraginoso per l'approvazione - ha aggiunto - e in questo modo serve soltanto a dare fiato alle polemiche strumentali dell'opposizione".

Confermando quanto detto in un'intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung, Berlusconi sottolinea: "Non ho mai reclamato alcuna forma di tutela. Il mio partito ha presentato un disegno di legge in base al quale durante il mandato vengono sospesi i processi contro il Capo dello Stato e il presidente del Consiglio. Anche i termini di prescrizione vengono sospesi durante il mandato. Una legge del genere esiste in molti Paesi". E in caso di elezioni, Berlusconi spazza via ogni dubbio: "Mi ricandiderò comunque", ha affermato.

La Repubblica invece pubblica un'indiscrezione sulla presunta irritazione di Berlusconi in seguito all'esternazione di Giorgio Napolitano. Secondo il quotidiano romano, il premier sarebbe disposto a rinunciare al Lodo a patto di avere le più alte e più autorevoli garanzie "e, ci siamo capiti, che la Consulta il 14 dicembre non bocci il legittimo impedimento. Così io starò tranquillo per un altro anno e poi si vedrà".

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