Bersani: "Contro il Lodo Alfano barricate in Parlamento"

Politica
Pier Luigi Bersani
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"Quella legge riguarda una persona ed è una legge inaccettabile", ha detto il leader del Pd ai microfoni di SkyTG24. Il segretario di partito ha poi annunciato l'intenzione di sostenere il referendum contro il ddl

Il segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani ha definito "inaccettabile" il
cosiddetto lodo Alfano, la legge costituzionale sull'immunità del presidente del Consiglio, affermando che l'opposizione di centrosinistra farà ostruzionismo in parlamento e arriverà fino al referendum.
"Quella legge riguarda una persona ed è una legge inaccettabile", ha detto il leader democratico ai microfoni di SkyTG24, riferendosi all'attuale premier Silvio Berlusconi. Bersani ha detto che il Pd "farà barricate" contro la legge: "Far le barricate vuol dire opporsi in Parlamento con tutti gli strumenti regolamentari e poi andare al referendum e sconfiggere questa legge".

"Se (la legge) non fosse retroattiva non se ne vedrebbe il significato e la retroattività disvela l'intenzione, che non è quella di imbarcarsi in una astrattissima norma costituzionale: vogliono risolvere il problema di Berlusconi, e noi non siamo disposti a fare leggi costituzionali per risolvere i problemi di Berlusconi", ha detto ancora il segretario del Pd.

Martedì, dopo una gestazione di cinque mesi, la commissione Affari costituzionali del Senato è entrata nel vivo del ddl costituzionale sull'immunità del premier e del capo dello Stato, approvando uno degli emendamenti del relatore con il voto favorevole di Futuro e libertà, il movimento che fa riferimento a Gianfranco Fini.

A passare al primo esame è stata la norma secondo cui il Parlamento può sospendere i processi nei confronti del presidente della Repubblica e del premier anche relativi a fatti precedenti l'assunzione della carica. La norma, che fornirebbe a Berlusconi uno scudo contro i suoi processi finché rimarrà in carica, rientra nel pacchetto degli emendamenti presentati dal relatore Carlo Vizzini del Pdl dopo una lunga trattativa con i finiani.
"Sulla retroattività ci sono polemiche infondate", ha detto martedì la consigliera giuridica di Fini, Giulia Bongiorno. "La finalità del cosiddetto lodo Alfano costituzionale è di salvaguardare la serenità nello svolgimento delle funzioni da parte delle alte cariche dello Stato che, ovviamente, potrebbe essere compromessa nel caso non venissero sospesi i
processi per fatti antecedenti l'assunzione della carica".

La presidenza della Repubblica, l'altra carica dello Stato coinvolta dal lodo, ha detto in una nota che il Quirinale "come già affermato il 7 luglio scorso - resta sempre rigorosamente estraneo alla discussione, nell'una e nell'altra Camera, di qualunque proposta di legge e di sue singole norme, specialmente ove si tratti di proposte di natura costituzionale o di
iniziativa parlamentare".

Il ddl è stato presentato al Senato a firma dei capigruppo di Pdl e Lega Nord nel maggio scorso, ma la nascita di Fli in polemica con Berlusconi a luglio ne ha rallentato l'iter.
Per diventare legge, il lodo Alfano costituzionale - una versione riveduta e corretta della legge ordinaria che portava la firma del Guardasigilli Angelino Alfano e che è stata bocciata dalla Corte costituzionale - avrà bisogno di quattro approvazioni, due per ogni ramo del parlamento, del medesimo testo. E' una procedura più lunga e complessa proprio perché la legge contiene norme che avranno un valore pari a quelle della Costituzione.
Fonti della maggioranza stimano un tempo non inferiore a sei mesi per l'approvazione, ma se questa avvenisse con una maggioranza inferiore ai 2/3 dei parlamentari, la legge potrebbe essere sottoposta a referendum popolare.

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