Fini: "Berlusconi ha il dovere di governare"

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"Non credo si voti a marzo, auspico che la legislatura vada avanti" dice il presidente della Camera in un'intervista ad Annozero. E sulla casa di Montecarlo: "Io ho il diritto più di ogni altro di sapere la verità"

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Gianfranco Fini va nella 'tana' di Santoro, la trasmissione Rai più criticata dalla maggioranza, e ad Annozero, pur auspicando che la legislatura vada avanti, non rinuncia a mettere paletti sulla giustizia come sul federalismo e a togliersi qualche sassolino dalla scarpa, come ad esempio sul conflitto di interessi.

Resta tregua armata nella maggioranza ma il Presidente della Camera non ha intenzione di fare sconti: lui resta al suo posto e "ora che la famosa terza gamba, cioè Fli, si è di fatto costituita non sarà sufficiente presentare proposte ma sarà necessario concordarle".

E' la prima volta che Fini va nella trasmissione di Santoro ed è quindi l'occasione anche per presentare Futuro e Libertà ad un pubblico di sinistra. "Futuro e Libertà non è un partito vecchio stampo - afferma il Presidente della Camera - ma un movimento di opinione trasversale perchè lo sostiene chi ha votato il Pdl, chi non lo ha votato e anche chi ha votato a sinistra". L'ex leader di An sembra così strizzare l'occhio a voti che non siano solo di centro destra, anche se, a suo avviso, le elezioni non sono dietro l'angolo: "Non credo si voterà a marzo, Berlusconi dice di avere le chiavi per interpretare Bossi e vediamo se con queste chiavi aprirà le porte perchè la legislatura vada avanti. Ora Berlusconi ha il dovere di dimostrare di voler governare".

Una sfida al Capo del governo che vuole diventare un confronto di merito dentro la maggioranza. Sì al Lodo costituzionale "perchè non è lesivo della Costituzione neè degli interessi dei cittadini", ma no a provvedimenti come il processo breve "perchè cancellerebbero i processi e negherebbero la giustizia a tante vittime", e soprattutto, ribadisce il Presidente della Camera, serve rispetto per la magistratura "a maggior ragione in un momento in cui si consegna un bazooka ad un procuratore".

In caso di crisi di governo, dice poi Fini, l'unica bussola sono la Costituzione e le decisioni del Presidente della Repubblica. Fini difende inoltre il suo ruolo di presidente della Camera, dal quale non ha intenzione di dimettersi: "Il presidente della Camera non può essere il capo di un partito, e infatti io non sono capo di Fli, ma politici come Spadolini hanno svolto attivita' politica e non c'è nulla di male se lo faccio anche io".

E riguardo la possibilità di cambiare la legge elettorale: "E' un'eresia dire che democrazia è restituire all'elettore la possibilità di scegliere i suoi rappresentanti?. Ho votato questa legge e a Mirabello ho fatto anche autocritica per questo. D'altronde se chi l'ha formulata la chiama 'Porcellum' un motivo ci sarà".

Il Presidente della Camera interviene anche sulla vicenda della casa di Montecarlo, ricorda le "tante travi negli occhi altrui" e dice: "Sono stato colpito in termini famigliari e personali, ma anche in termini politici. Io ho il diritto più di ogni altro di conoscere la verità, anche per sapere se sono state favorite alcune azioni di informazione, come ad esempio il via vai di faccendieri". Sulla questione della sua compagna, Elisabetta Tulliani, vista secondo alcuni testimoni a Montecarlo per ristrutturare la casa, Fini ricorda che "Elisabetta ha già dato mandato ai legati in questo senso. E vorrei aggiungere che abbiamo avuto una bambina esattamente un anno fa, quindi immaginate se... Forse siamo in presenza di un testimone distratto".

Inevitabile, in 'casa' Santoro la domanda sul conflitto di interesse. E il Presidente della Camera ammette che "è un problema vero, ma non di oggi" e che "in altre democrazie ci sono leggi più stringenti" anche se in Italia neanche la sinistra ha saputo approvare provvedimenti piu' duri.

Fini ha anche una ricetta per la Rai: la privatizzazione. "E' arrivato il momento e Futuro e Libertà  farà una proposta in Parlamento". La privatizzazione potrebbe fare entrare "denaro fresco nelle casse del Paese" anche se, ironizza il Presidente della Camera "bisognerebbe vedere chi acquista perche' altrimenti è ancora più manifesto il conflitto di interessi".



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