Berlusconi: non ho comprato nessun deputato

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Così il premier sulla presunta compravendita di parlamentari per rendere autonoma la maggioranza dai finiani: "Una cosa inaccettabile". Bersani aveva detto: "Se uno promette la rinomina o comunque uno stipendio è corruzione". VIDEO E FOTO

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"E' una cosa inaccettabile e paradossale": Silvio Berlusconi replica così in aula alle accuse di compravendita, mosse da molti esponenti dell'opposizione e da alcuni articoli pubblicati nei giorni scorsi dai quotidiani.

"Ringrazio i parlamentari moderati che hanno scelto di privilegiare la stabilità e le riforme", ha detto il premier durante il dibattito alla Camera, tra un coro di applausi e di fischi, e ha poi chiarito: "Il presidente del Consiglio si è permesso di parlare solo con una deputata dell'Udc. All'interno dell'Udc si è determinata una scissione di alcuni parlamentari che non si sono riconosciuti nella linea del loro leader. Questi parlamentari non avranno e non hanno chiesto nessun premio, nessun sottosegretariato".

Evidente, il riferimento alla scissione di alcuni deputati siciliani dal partito di Casini, che hanno annunciato il voto favorevole alla mozione di fiducia del governo.
Nei giorni scorsi, Pierluigi Bersani aveva detto che "Berlusconi si espone all'accusa di compravendita, aggravata dal fatto che promette a chi è 'ragionevole' di essere rinominato in parlamento perché abbiamo una singolare legge elettorale che consente al premier di fare anche queste promesse". Bersani nei giorni scorsi aveva detto: "sono in corso altre manovre, già successe in passato e che si ripetono: se uno promette la rinomina o comunque uno stipendio è corruzione, roba da magistratura", facendo riferimento anche a un'inchiesta di Repubblica su due ex-leghisti passati nel 2008 al Pdl e che in cambio sarebbero poi stati assunti come consulenti del partito ottennendo un contratto di lavoro il cui compenso sarebbe lo stesso di un parlamentare, pari a 10mila euro mensili. Sulla compravendita di parlamentari accuse simili sono state poi riprese da diversi esponenti dell'opposizione.



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