Le donne e la destra: oltre le gambe, c'è di più

Politica
Silvio Berlusconi insieme alle "ministre" del suo governo
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La senatrice finiana Barbara Contini: “Il Pdl non ama le donne forti ed è un partito fatto di uomini piccoli”. La replica della Santanchè: "I tacchi a spillo logorano chi non ce l'ha”. Ci mancava solo il ruolo femminile a spaccare la maggioranza

di Filippo Maria Battaglia

Solo belle o anche intelligenti? “Il corpo delle donne” continua ad agitare il centrodestra e segna di nuovo un punto di rottura all'interno della maggioranza.
Stavolta, l’affondo è di Barbara Contini, senatrice di Futuro e libertà che, intervistata da Klaus Davi, è tornata sul ruolo femminile nel più grande partito di governo: “Con il massimo rispetto per le singole persone – ha detto la parlamentare vicina a Fini - non vedo donne che possano confrontarsi con il presidente in modo franco e dialettico, in modo diretto”.
Tutta colpa di un Pdl che non ama “le donne forti, in gamba, le donne con idee” (peggio: “di un partito che ne ha paura”) e soprattutto “di uomini piccoli”.
Il riferimento, neanche troppo implicito, è al premier, ma non solo a lui: "Non è esclusivamente un problema del Pdl, va detto con franchezza, ma culturale, italiano anche manageriale”.
"Quanto a quelle che fanno carriere su tacchi a spillo e armate di minigonne – è l’affondo della senatrice - dico: mi dispiace per la gente, per gli elettori, per chi avrebbe voluto rappresentanti competenti e all'altezza”.

L'attacco al vetriolo non poteva restare senza replica. Ed infatti la risposta non si è fatta attendere. A firmarla, Daniela Santanchè: "I tacchi a spillo logorano chi non ce l'ha” ha detto il sottosegretario al Programma di governo, oscillando tra la clava e il fioretto. "Alla Contini - ha aggiunto la Santanchè - consiglio un bel paio di tacchi a spillo dato che per portarli ci vuole equilibrio e anche coraggio". Coraggio che, aggiunge, “a me non è mai mancato, come testimonia chiaramente la mia storia”.
E certo fa uno strano effetto sentire queste parole dall’ex candidato premier della Destra che, poco meno di due anni fa, invitava le elettrici a votare lei e non il Cavaliere perché “Silvio Berlusconi ci vede solo orizzontali, non ci vede mai verticali”.

Una posizione netta, la stessa che qualche mese dopo avrebbe sposato la politologa Ventura sul sito della fondazione finiana: “Le donne – scriveva nell’aprile del 2009 sul periodico on line Fare Futuro - non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole, non sono nemmeno fragili esserini, bisognosi di protezione da parte di generosi e paterni signori maschi, le donne sono banalmente persone… Vorremmo che chi ha importanti responsabilità politiche qualche volta lo ricordasse”.

Quelle dichiarazioni avrebbero presto scatenato un tourbillion giornalistico: dapprima, sulle candidature alle Europee, che avrebbero persino contribuito alla rottura tra i coniugi Berlusconi; poi su certe frequentazioni a una festa di diciottenni da parte del premier.
A nulla sarebbe valsa l'arringa appassionata di Berlusconi, che ricordava il poker di aspiranti governatori in rosa candidate alle ultime regionali. Anche perchè il Cavaliere sarebbe pesto ricaduto in battute poco galanti e politicamente scorrette.
Cambiano i tempi, i modi e i protagonisti, ma a più di un anno la diversità riaffiora. Condensando attorno a sé i grumi di una differenza che, sostengono in molti, è più antropologica che politica.

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