Crisi Pdl, lo strappo degli ex Dc
PoliticaGianfranco Rotondi, Stefano Caldoro e Carlo Giovanardi firmano una nota in cui lamentano di essere stati esclusi dalle decisioni del partito. Con loro, dieci parlamentari
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"Massima solidarietà, come sempre, a Berlusconi sulla linea politica, ma deve dirci se il partito è una sua preoccupazione e se noi ne siamo parte" è quanto affermano in una nota congiunta il ministro all'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi e il governatore della Campania, Stefano Caldoro. "Caldoro-Giovanardi-Rotondi: tre cofondatori del Pdl sono stati esclusi dalla vita del partito - osserva la nota a proposito delle polemiche sollevate per l'esclusione della Dc dal vertice Pdl - e rappresentano culture fondanti del progetto del Popolo delle Libertà che devono incidere sulla risoluzione dei problemi riguardanti l'economia, il welfare, la famiglia, la sicurezza e il fenomeno migratorio. Il problema è tutto qui". Nella nota si sottolinea, inoltre, che sarebbero ben dieci i parlamentari che lamentano un'esclusione dell'anima democristiana del partito; dieci parlamentari che possono diventare un'ulteriore spina nel fianco di Silvio Berlusconi. E come se non bastasse Gianfranco Rotondi ha comunicato in una nota la sua posizione su quanto emerso dal vertice del partito: "I cinque punti? Una ribollita. Preferisco le urne anche perché ho in serbo una sorpresina".
A gettare altra benzina sul fuoco ci pensa poi l'onorevole Emerenzio Barbieri che torna sul tema sottolineando come sia "francamente incomprensibile - perché i democratico-cristiani che sono stati, certamente insieme ad altri soggetti politici, cofondatori del Popolo della libertà, cioè di un partito popolare, democratico, di ispirazione cristiana, siano sistematicamente tenuti ai margini delle decisioni prese dal Pdl, per di più in riunioni informali, anzichè nelle sedi statutariamente deputate, cioè ufficio di presidenza o direzione nazionale".
"Nessuna minaccia per il governo perché Stefano Caldoro, Gianfranco Rotondi e Carlo Giovanardi sono i migliori amici di Berlusconi. Il problema è il partito e lo porremo con forza alla tre giorni che terremo dall'8 al 10 ottobre a Saint Vincent" dichiara invece il parlamentare del PdL, di area democristiana, Franco De Luca "La 'sorpresina' - sottolinea De Luca riferendosi alla battuta di Rotondi - non sarà un tradimento ma un rilancio della cultura democristiana e liberalsocialista nel centro-destra".
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"Massima solidarietà, come sempre, a Berlusconi sulla linea politica, ma deve dirci se il partito è una sua preoccupazione e se noi ne siamo parte" è quanto affermano in una nota congiunta il ministro all'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi e il governatore della Campania, Stefano Caldoro. "Caldoro-Giovanardi-Rotondi: tre cofondatori del Pdl sono stati esclusi dalla vita del partito - osserva la nota a proposito delle polemiche sollevate per l'esclusione della Dc dal vertice Pdl - e rappresentano culture fondanti del progetto del Popolo delle Libertà che devono incidere sulla risoluzione dei problemi riguardanti l'economia, il welfare, la famiglia, la sicurezza e il fenomeno migratorio. Il problema è tutto qui". Nella nota si sottolinea, inoltre, che sarebbero ben dieci i parlamentari che lamentano un'esclusione dell'anima democristiana del partito; dieci parlamentari che possono diventare un'ulteriore spina nel fianco di Silvio Berlusconi. E come se non bastasse Gianfranco Rotondi ha comunicato in una nota la sua posizione su quanto emerso dal vertice del partito: "I cinque punti? Una ribollita. Preferisco le urne anche perché ho in serbo una sorpresina".
A gettare altra benzina sul fuoco ci pensa poi l'onorevole Emerenzio Barbieri che torna sul tema sottolineando come sia "francamente incomprensibile - perché i democratico-cristiani che sono stati, certamente insieme ad altri soggetti politici, cofondatori del Popolo della libertà, cioè di un partito popolare, democratico, di ispirazione cristiana, siano sistematicamente tenuti ai margini delle decisioni prese dal Pdl, per di più in riunioni informali, anzichè nelle sedi statutariamente deputate, cioè ufficio di presidenza o direzione nazionale".
"Nessuna minaccia per il governo perché Stefano Caldoro, Gianfranco Rotondi e Carlo Giovanardi sono i migliori amici di Berlusconi. Il problema è il partito e lo porremo con forza alla tre giorni che terremo dall'8 al 10 ottobre a Saint Vincent" dichiara invece il parlamentare del PdL, di area democristiana, Franco De Luca "La 'sorpresina' - sottolinea De Luca riferendosi alla battuta di Rotondi - non sarà un tradimento ma un rilancio della cultura democristiana e liberalsocialista nel centro-destra".