Per il premier, entro l’autunno il Pdl "deve diventare una macchina da guerra". Possibile una riforma elettorale, ma solo per il Senato. Gasparri: l’alternativa al governo è quella delle elezioni anticipate. Bossi: così non si può andare avanti
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Il voto anticipato non è più una eventualità così remota. Anzi, ad ascoltare le parole dei finiani, a settembre governo e maggioranza dovranno affrontare in Parlamento una vera "battaglia sulla legalità". Per questo, è il ragionamento di Silvio Berlusconi, bisogna organizzare subito il partito in modo capillare, metterlo nelle condizioni migliori per affrontare e sostenere una nuova campagna elettorale. A settembre, il Pdl dovrà essere una "macchina da guerra" in grado di "oscurare" Fini e i finiani e contrastare le "manovre di palazzo da vecchia politica" che mirano a creare un terzo polo al centro.
Ipotesi elezioni anticipate - La possibilità di andare alle urne non è stata affatto esclusa da Maurizio Gasparri. Ieri sera, uscendo da Palazzo Grazioli, il capogruppo al Senato del Pdl ha detto che "se qualcuno si sottrae all'impegno" di portare avanti il "programma scelto con gli elettori", si assumerà "delle responsabilità che porterebbero il Paese ad elezioni". Ma è tutto il Pdl che ha fatto partire il tam tam sul voto anticipato: da Franco Frattini a Sandro Bondi, ad Altero Matteoli, sono molte le dichiarazioni in tal senso.
Possibile una nuova legge elettorale al Senato - Non si deve quindi perdere tempo: in agosto si lavora senza sosta alla riorganizzazione territoriale del Pdl. E se voto dovrà essere (anche se sarebbe "da irresponsabili e la colpa non sarebbe certo nostra"), bisogna preparare il terreno più favorevole per assicurarsi la vittoria. Se, infatti, è il ragionamento che il premier avrebbe svolto con i vertici di via dell'Umiltà, alla Camera non ci sono grandi problemi di sorta (il premio di maggioranza assicura a Pdl e Lega un ampio margine), altrettanto non può dirsi per il Senato, dove Berlusconi teme si possa verificare la stessa situazione che ha reso la vita impossibile al suo predecessore, Romano Prodi. Così il presidente del Consiglio avrebbe iniziato a ragionare con i suoi sulla possibilità di andare ad una riforma del sistema elettorale ma solo per il Senato. A quanto si apprende, tuttavia, sarebbe ancora un progetto tutto allo stadio iniziale, ma il premier avrebbe chiesto di studiare bene i vari modelli, le criticità di quello attuale, be mettere nero su bianco uno schema di possibile riforma.
"Stanare i finiani" - Intanto, si studiano anche le prossime mosse in vista della ripresa dell'attività parlamentare a settembre: al vertice, viene spiegato, il premier ha voluto un quadro dettaglio sui provvedimenti da mettere in calendario. Una volta preparato il partito per le elezioni, infatti, si potrebbe cercare, se la situazione dovesse diventare insostenibile e governo e maggioranza venissero sottoposti ad un "stillicidio e logoramento continuo", di 'sfruttare' ad hoc alcuni provvedimenti per "stanare" i finiani e causare l'incidente così da rendere non più rinviabile il voto anticipato.
Ma è solo una delle strade, viene fatto notare, a cui si sta ragionando, tanto che il premier avrebbe invitato partito e ministri a non precipitare le cose, mantenere la calma ed essere prudenti, perché le incognite di una crisi al buio sono davvero tante. Ai suoi, Berlusconi ha chiesto "unità e compattezza: questo non è il momento di farci vedere divisi". E, soprattutto, è stato l'imperativo del premier, "non dobbiamo dare l'impressione agli italiani che il governo e la maggioranza sono in difficoltà". Adesso, avrebbe insistito il Cavaliere, "tutti concentrati sul partito e sul territorio: dobbiamo essere presenti, stare vicini alla gente". Perché, sarebbe stata la riflessione, "se c'è stato un errore forse è che siamo apparsi un pò distanti dal Paese". Un gap che "va assolutamente colmato".
Bossi: "Difficile andare avanti così" - In giornata intanto Umberto Bossi ha espresso tutto il suo pessimismo sulla tenuta del governo. "E' molto difficile andare avanti così", dice il senatur che pronostica "si va alle elezioni, e con la Lega si vincono anche. Noi ed il Pdl spazziamo via tutti"
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Ipotesi elezioni anticipate - La possibilità di andare alle urne non è stata affatto esclusa da Maurizio Gasparri. Ieri sera, uscendo da Palazzo Grazioli, il capogruppo al Senato del Pdl ha detto che "se qualcuno si sottrae all'impegno" di portare avanti il "programma scelto con gli elettori", si assumerà "delle responsabilità che porterebbero il Paese ad elezioni". Ma è tutto il Pdl che ha fatto partire il tam tam sul voto anticipato: da Franco Frattini a Sandro Bondi, ad Altero Matteoli, sono molte le dichiarazioni in tal senso.
Possibile una nuova legge elettorale al Senato - Non si deve quindi perdere tempo: in agosto si lavora senza sosta alla riorganizzazione territoriale del Pdl. E se voto dovrà essere (anche se sarebbe "da irresponsabili e la colpa non sarebbe certo nostra"), bisogna preparare il terreno più favorevole per assicurarsi la vittoria. Se, infatti, è il ragionamento che il premier avrebbe svolto con i vertici di via dell'Umiltà, alla Camera non ci sono grandi problemi di sorta (il premio di maggioranza assicura a Pdl e Lega un ampio margine), altrettanto non può dirsi per il Senato, dove Berlusconi teme si possa verificare la stessa situazione che ha reso la vita impossibile al suo predecessore, Romano Prodi. Così il presidente del Consiglio avrebbe iniziato a ragionare con i suoi sulla possibilità di andare ad una riforma del sistema elettorale ma solo per il Senato. A quanto si apprende, tuttavia, sarebbe ancora un progetto tutto allo stadio iniziale, ma il premier avrebbe chiesto di studiare bene i vari modelli, le criticità di quello attuale, be mettere nero su bianco uno schema di possibile riforma.
"Stanare i finiani" - Intanto, si studiano anche le prossime mosse in vista della ripresa dell'attività parlamentare a settembre: al vertice, viene spiegato, il premier ha voluto un quadro dettaglio sui provvedimenti da mettere in calendario. Una volta preparato il partito per le elezioni, infatti, si potrebbe cercare, se la situazione dovesse diventare insostenibile e governo e maggioranza venissero sottoposti ad un "stillicidio e logoramento continuo", di 'sfruttare' ad hoc alcuni provvedimenti per "stanare" i finiani e causare l'incidente così da rendere non più rinviabile il voto anticipato.
Ma è solo una delle strade, viene fatto notare, a cui si sta ragionando, tanto che il premier avrebbe invitato partito e ministri a non precipitare le cose, mantenere la calma ed essere prudenti, perché le incognite di una crisi al buio sono davvero tante. Ai suoi, Berlusconi ha chiesto "unità e compattezza: questo non è il momento di farci vedere divisi". E, soprattutto, è stato l'imperativo del premier, "non dobbiamo dare l'impressione agli italiani che il governo e la maggioranza sono in difficoltà". Adesso, avrebbe insistito il Cavaliere, "tutti concentrati sul partito e sul territorio: dobbiamo essere presenti, stare vicini alla gente". Perché, sarebbe stata la riflessione, "se c'è stato un errore forse è che siamo apparsi un pò distanti dal Paese". Un gap che "va assolutamente colmato".
Bossi: "Difficile andare avanti così" - In giornata intanto Umberto Bossi ha espresso tutto il suo pessimismo sulla tenuta del governo. "E' molto difficile andare avanti così", dice il senatur che pronostica "si va alle elezioni, e con la Lega si vincono anche. Noi ed il Pdl spazziamo via tutti"
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