Il deputato friulano legge le intercettazioni in napoletano

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Durante il dibattito alla Camera l'onorevole Manlio Contento (Pdl) prende la parola e recita alcune frasi in dialetto. Sono i dialoghi registrati dai magistrati che vedono tra i protagonisti Giacomo Caliendo. Guarda il video

Una recita in napoletano alla Camera dei Deputati. Il protagonista? E' Manlio Contento, del Pdl, nato a Sedegliano, provincia di Udine. Prende subito la parola durante il dibattito che precede il voto su Giacomo Caliendo. Si scusa se la pronuncia non sarà impeccabile e legge, carte alla mano, qualche dialogo tratto dalle intercettazioni del caso P3, dove il vernacolo partenopeo fa la parte del leone (guarda il video in alto).
Il motivo? Se la Camera si deve pronunciare sull'affaire scatenato dall'indagine è giusto, secondo l'onorevole, conoscere le intercettazioni prima di deliberare.
Il deputato udinese spiega di aver chiesto una perizia fonica sulle parole in dialetto e inizia a interpretare, non senza perizia, i passi dei "pensionati sfigati" che si lamentano perche' "nun cuntamm manc 'o c...'".

La recita di Contento ricorda un episodio analogo accaduto al Parlamento Europeo nel settembre del 2009. Protagonista in quel caso era stato Enzo Rivellini del Pdl (guarda il video) che si era rivolto, sempre in dialetto napoletano, al presidente della Commissione europea José Barroso.

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