Il sottosegretario alla Giustizia soddisfatto del voto alla Camera che ha respinto la mozione contro di lui ribadisce di "non aver mai avuto rapporti con iscritti alla P2"
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"Non ho mai avuto alcuna disinvoltura nei rapporti perché non ho mai frequentato le persone sbagliate, ma solo Pasquale Lombardi che era un incensurato e che non aveva mai dato adito a sospetti". Il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, nel dirsi "soddisfatto" del voto alla Camera che ha respinto la mozione contro di lui, ribadisce alle agenzie di stampa di "non aver mai avuto rapporti con iscritti alla P2" in passato e nega di aver frequentato Flavio Carboni. "Quando andai a casa Verdini a pranzo in settembre - spiega - non sapevo che ci fosse anche lui".
Il sottosegretario spiega: "Non ho mai avuto rapporti con pregiudicati. Non ho mai partecipato a discussioni sul Lodo Alfano mai commesso alcun fatto illecito, mai sollecitato i giudici della Consulta, mai chiesto un'ispezione a Milano, mai intervenuto per fare una legge che portasse a 78 anni l'età pensionabile dei magistrati". Caliendo ricorda di aver "sempre detto che se i fatti fossero stati accertati non avrei avuto dubbi a prendere in considerazione qualunque decisione, comprese le dimissioni". Il sottosegretario, infine, afferma che le parole spese a Montecitorio nei suoi confronti dal Guardasigilli Angelino Alfano, "mi hanno fatto molto piacere, a lui ho riferito tutti i fatti per come sono andati nella realtà, è
essenziale per me l'apprezzamento da lui dimostrato per il lavoro che ho svolto in questi anni al ministero".
Caliendo si dice "soddisfatto della fiducia espressa dal Parlamento" e promette che andrà avanti nel suo incarico "secondo la regola che ho sempre seguito: dimenticare già dal giorno dopo le cattiverie ricevute dai nemici".
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Il sottosegretario spiega: "Non ho mai avuto rapporti con pregiudicati. Non ho mai partecipato a discussioni sul Lodo Alfano mai commesso alcun fatto illecito, mai sollecitato i giudici della Consulta, mai chiesto un'ispezione a Milano, mai intervenuto per fare una legge che portasse a 78 anni l'età pensionabile dei magistrati". Caliendo ricorda di aver "sempre detto che se i fatti fossero stati accertati non avrei avuto dubbi a prendere in considerazione qualunque decisione, comprese le dimissioni". Il sottosegretario, infine, afferma che le parole spese a Montecitorio nei suoi confronti dal Guardasigilli Angelino Alfano, "mi hanno fatto molto piacere, a lui ho riferito tutti i fatti per come sono andati nella realtà, è
essenziale per me l'apprezzamento da lui dimostrato per il lavoro che ho svolto in questi anni al ministero".
Caliendo si dice "soddisfatto della fiducia espressa dal Parlamento" e promette che andrà avanti nel suo incarico "secondo la regola che ho sempre seguito: dimenticare già dal giorno dopo le cattiverie ricevute dai nemici".
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