P3, Caliendo: continuo a lavorare

Politica
Giacomo Caliendo
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Nel giorno il cui il governo si interroga sulla mozione di sfiducia che sarà votata mercoledì a Montecitorio, il sottosegretario alla Giustizia ripete: non mi dimetto, "contro di me solo strumentalizzazioni"

Nessuna intenzione di dimettersi. Quanto alla mozione di sfiducia nei suoi confronti che sarà votata mercoledì alla Camera, il sottosegretario alla Giustizia e coinvolto nell' inchiesta P3 , Giacomo Caliendo, preferisce non addentrarsi in valutazioni politiche, che invece spettano al governo e al presidente del Consiglio.
Già al lavoro di prima mattina, spiega Caliendo ai giornalisti, "mi aspetto che ci sarà una valutazione corretta" da parte della magistratura "di quanto ho riferito. Ho portato tutti gli elementi che dimostrano la mia completa estraneità ai fatti". E a chi gli chiede un commento sulla probabile astensione mercoledì dei finiani, il sottosegretario ribadisce: "Sono valutazioni politiche, e io non ne faccio. Continuo il mio lavoro e rispondo alla mia coscienza".

Ma nella stessa maggioranza che lo sostiene, gli fanno notare i giornalisti, c'è chi continua a porre una quastione etica circa la necessità di dimettersi: "Se avessi fatto qualcosa, anche solo in termini di scorrettezza, farei le mie valutazioni, ma non avendo fatto nulla....", risponde Caliendo, che aggiunge: "Ognuno è libero di scegliere ciò che vuole. Una valutazione politica spetta al governo e al presidente del Consiglio, e se il governo è contrario alle dimissioni, vuol dire che una valutazione politica è stata fatta". Insomma, Caliendo invita a chiedersi "perché il quotidiano Repubblica ha pubblicato dei falsi verbali: probabilmente c'è tutta una strumentalizzazione politica dietro...".

E il caso Caliendo, ora più che mai, è il vero primo test della maggioranza chiamata a fare i conti per verificare la solidità del Pdl dopo la rottura con Fini.
In queste ore, infatti, è ancora incerta la posizione che assumeranno i deputati del neonato gruppo Futuro e Libertà (FLI). Voci sempre più insistenti riferiscono che i finiani si asterrano dal votare la sfiducia. La stessa scelta potrebbe essere fatta anche da Casini e Udc. E c'è già che sospetta che i tre soggetti politici stiano facendo le prove generali per un "nuovo polo di centro ".

Ascolta le dichiarazioni di Fabrizio Cicchitto e Roberto Menia:



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