Berlusconi: "Dagli altri chiacchiere, da noi provvedimenti"

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In una nota il premier risponde ai tanti che, dopo la rottura con Fini, vedono il governo in difficoltà. “Abbiamo fatto quattro riforme in sette giorni”. Casini: “Mai nel governo Berlusconi ”. Cicchitto: "Finiani? Non ci faremo cuocere a fuoco lento"

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E' l'ennesimo 'day after', nella maggioranza. Quello in cui, dopo il proclama delle 'mani libere' di Gianfranco Fini, si ragiona su possibili scenari senza escludere la crisi di governo. E mentre il Cavaliere vanta di aver portato a casa ben 4 provvedimenti "contro tante chiacchiere", iniziano a registrarsi smentite e controsmentite sulla 'campagna acquisti' del premier per rinforzare governo e maggioranza dopo la costituzione del nuovo gruppo finiano 'Futuro e Libertà'.

Ci sono deputati dell'Udc e dell'Api di Francesco Rutelli ma anche del gruppo misto - avrebbe detto durante una cena con le deputate il premier - pronti a sostenerci, vanno intercettati. Ma dai diretti interessati la replica è gelida. "Nessuno pensi di spendere il nome di un movimento politico che è nato in modo coraggioso nuotando controcorrente per operazioni balneari. Detto in cinque parole, non c'è trippa per gatti" fa sapere chi è vicino al leader dell'Api Francesco Rutelli. "Io sono coniugato stabilmente e non cerco fidanzamenti", ribatte Pier Ferdinando Casini. "Sono sicuro che nessuno dei miei passerà con Silvio, siamo blindati - aggiunge il leader Udc - semmai sono gli altri a bussare alla nostra porta". "Sono una persona seria, rispetto gli impegni presi con gli elettori che mi hanno collocato all'opposizione - dice ancora Casini - Ho chiesto alla luce del sole nelle cene private come in Parlamento a Berlusconi di aprire una fase nuova. Serve all'Italia un governo di responsabilità nazionale che affronti il capitolo delle grandi riforme perché così si campicchia e noi non possiamo permettercelo".

Di fatto, però, parlare di crisi di governo e persino di elezioni anticipate ormai non è un tabù neppure per i ministri stessi. "Se un'eventuale violazione del patto con gli elettori da parte di qualcuno dovesse impedire al governo di andare avanti - afferma ad esempio il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli - Berlusconi ed il centrodestra vincerebbero le inevitabili elezioni.

Intanto, a Palazzo Grazioli il premier incontra tra gli altri l'ex finanana Anna Maria Bernini (che dovrebbe diventare vice ministro dello Sviluppo nel cdm di mercoledì). Per evitare incidenti - riferiscono le deputate che lo hanno visto a cena a Tor Crescenza – è lo stesso Cavaliere ad invitare ministri e sottosegretari ad essere più presenti in Parlamento quando si vota, a chiedere maggiore compattezza in Aula ed un maggior monitoraggio delle presenze.

I numeri traballano, insomma, e voto di sfiducia sul sottosegretario Giacomo Caliendo, processo breve, Lodo Alfano, riforma della giustizia e federalismo saranno i primi banchi di prova. Ma il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto avverte i finiani: "Vedremo ora come si comporteranno in Parlamento questi nuovi gruppi nati da parlamentari eletti con la maggioranza. Di certo né il presidente del Consiglio né il Pdl sono disponibili a farsi cuocere a fuoco lento, facendosi condizionare di volta in volta su ogni provvedimento. Se così fosse, si dovrebbe subito tornare a votare".

Dopo il proclama delle 'mani libere' di Gianfranco Fini si smarca anche Raffaele Lombardo, leader del Movimento per le Autonomie. "Quasi nulla del programma per il Sud è stato realizzato - dice -. Da ora in poi vogliamo vedere cosa portiamo a casa. Se è nulla, non vedo perché dobbiamo votare contro gli interessi degli elettori".

Il premier - rientrato a Milano dopo una giornata di lavoro a Roma ed intenzionato a trascorrere l'estate riorganizzando il partito - rivendica di avere fatto "contro tante chiacchiere", 4 provvedimenti in 7 giorni, rafforzando "il profilo riformatore del Governo contro tante chiacchiere". Nuovo codice della strada, riforma del cinema e della università, ma soprattutto la manovra "che ha messo al riparo l'Italia dalle conseguenze più gravi della crisi economica e ha posto le condizioni dello sviluppo". "Frottole" per l'Idv, per la quale invece "governo e maggioranza sono al capolinea".

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