Alla Camera l'annuncio del nuovo gruppo dei finiani: VIDEO

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Il nome Futuro e libertà per l'Italia, anticipato da Generazione Italia, è stato ufficializzato all'inizio della seduta. Il presidente di turno, Maurizio Lupi, ha letto i nomi dei 33 deputati che hanno aderito.

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E' stata dato formale annuncio, all'inizio della seduta pomeridiana della Camera, della costituzione del gruppo "Futuro e libertà per l'Italia". Il Presidente di turno, Maurizio Lupi, ha letto i nomi di coloro che hanno aderito al nuovo gruppo, il cui nome era stato anticipato da Generazione Italia.
Trentatré in tutto coloro che ne fanno parte. Nell'ordine: Enzo Raisi, Italo Bocchino, Luca Barbareschi, Maria Grazia Siliquini, Benedetto Della Vedova, Angela Napoli, Francesco Proietti Cosimi, Aldo Di Biagio, Francesco Divella, Claudio Barbaro, Antonio Bonfiglio, Giuseppe Scalia, Antonino Lo Presti, Flavia Perina, Fabio Granata, Carmelo Briguglio, Giorgio Conte, Luca Bellotti, Alessandro Ruben, Andrea Ronchi, Donato Lamorte, Giulia Bongiorno, Catia Polidori, Carmine Patarino, Giulia Cosenza, Silvano Moffa, Mirko Tremaglia, Adolfo Urso, Roberto Menia, Giuseppe Consolo, Giuseppe Angeli, Souad Sbai.

Il "reggente" del gruppo è Giorgio Conte. In Aula Maurizio Lupi ha detto infatti che in attesa della costituzione degli organi e dell'elezione del capogruppo, "la rappresentanza è assicurata da Giorgio Conte". Ciò significa che sarà lui a partecipare alle eventuali riunioni della Conferenza dei capigruppo.
Giorgio Conte, 49 anni, vicentino, è deputato in questa legislatura dal 10 giugno scorso, quando è subentrato a Elisabetta Gardini, a sua volta entrata al Parlamento europeo.
Conte è però stato deputato anche nelle due precedenti legislature, durante le quali è stato membro della Commissione Affari costituzionali.

Subito dopo l'annuncio ufficiale della nascita del nuovo gruppo, Pd e Idv hanno preso la parola in Aula alla Camera per chiedere che si proceda ad una verifica dei numeri della maggioranza perché "ora una maggioranza qui alla Camera non c'è più". Dunque, il presidente del Consiglio deve "riferire in Aula o avere la dignità di salire al Quirinale e dare le dimissioni".
Diversa la posizione dell'Udc (QUI TUTTE LE REAZIONI POLITICHE). Il leader Pier Ferdinando Casini ha preso la parola e ha osservato: "La creazione di un nuovo gruppo è certamente un dato di grandissima rilevanza politica, ma non significa automaticamente che la maggioranza perde il suo sostegno". Detto questo, però, per Casini "non si può chiedere all'opposizione di bendarsi gli occhi. L'opposizione fa il suo dovere e Bersani ha seguito una linea politica nell'avanzare le sue richieste".

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