Stasera l'ufficio di presidenza del partito: nessuna espulsione, si va verso provvedimenti disciplinari per Bocchino e Granata. Sarebbero oltre 40 i parlamentari che hanno sottoscritto un documento di sostegno al presidente della Camera
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Tensione alle stelle all’interno del Pdl. In attesa del vertice dell’ufficio di presidenza del partito che si terrà in serata, i parlamentari finiani si preparano al contrattacco. In più di 30 alla Camera e in 12 al Senato hanno infatti firmato un documento in cui si dicono pronti a formare un gruppo autonomo, nel caso in cui dal vertice dovessero provenire misure di censura nei confronti di parlamentari vicini al presidente della Camera, come Italo Bocchino e Filippo Granata. Di questi, 20 fanno parte del Comitato nazionale di 'Generazione Italia', l'associazione vicina a Fini, ma anche altri finiani doc, come Giulia Bongiorno, Donato Lamorte e Roberto Menia, potrebbero aderire all’iniziativa.
Se i numeri dei parlamentari firmatari del documento dovessero essero confermati, la costituzione di nuovi gruppi potrebbe mettere a rischio la stabilità della maggioranza, in particolare alla Camera.
Intanto lo stato maggiore del partito, convocato di nuovo a Palazzo Grazioli dopo il vertice di ieri sera, avrebbe deciso di arrivare a un documento in cui produrre tutte le 'prove' della distanza della corrente vicina al presidente della Camera dalla linea del partito. Nessuna espulsione, ma provvedimenti disciplinari sarebbero in vista per Italo Bocchino e Fabio Granata, in base all'articolo 48 dello statuto del Pdl, che prevede la sospensione dal partito e l’apertura d'ufficio di un procedimento disciplinare davanti al collegio de probiviri.
“Sta arrivando una perturbazione” commenta in vista dell'ufficio di Presidenza il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl Ignazio La Russa. “Si arrangeranno loro. Ho già le mie beghe”, dice invece il leader della Lega, Umberto Bossi.
Tensione alle stelle all’interno del Pdl. In attesa del vertice dell’ufficio di presidenza del partito che si terrà in serata, i parlamentari finiani si preparano al contrattacco. In più di 30 alla Camera e in 12 al Senato hanno infatti firmato un documento in cui si dicono pronti a formare un gruppo autonomo, nel caso in cui dal vertice dovessero provenire misure di censura nei confronti di parlamentari vicini al presidente della Camera, come Italo Bocchino e Filippo Granata. Di questi, 20 fanno parte del Comitato nazionale di 'Generazione Italia', l'associazione vicina a Fini, ma anche altri finiani doc, come Giulia Bongiorno, Donato Lamorte e Roberto Menia, potrebbero aderire all’iniziativa.
Se i numeri dei parlamentari firmatari del documento dovessero essero confermati, la costituzione di nuovi gruppi potrebbe mettere a rischio la stabilità della maggioranza, in particolare alla Camera.
Intanto lo stato maggiore del partito, convocato di nuovo a Palazzo Grazioli dopo il vertice di ieri sera, avrebbe deciso di arrivare a un documento in cui produrre tutte le 'prove' della distanza della corrente vicina al presidente della Camera dalla linea del partito. Nessuna espulsione, ma provvedimenti disciplinari sarebbero in vista per Italo Bocchino e Fabio Granata, in base all'articolo 48 dello statuto del Pdl, che prevede la sospensione dal partito e l’apertura d'ufficio di un procedimento disciplinare davanti al collegio de probiviri.
“Sta arrivando una perturbazione” commenta in vista dell'ufficio di Presidenza il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl Ignazio La Russa. “Si arrangeranno loro. Ho già le mie beghe”, dice invece il leader della Lega, Umberto Bossi.