Il presidente della Camera interviene alla prima convention regionale dei circoli campani di Generazione Italia e torna sulla questione morale: siamo garantisti, ma valutiamo se chi è indagato mantenga incarichi di partito
Presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva, ma al tempo stesso "mi chiedo se è opportuno che chi sia indagato continui ad avere incarichi politici". Lo dice Gianfranco Fini, in collegamento telefonico con la prima convention campana di Generazione Italia, l'associazione presieduta da Italo Bocchino. Riferendosi ai "giudizi su alcuni comportamenti emersi in questi mesi", il Presidente della Camera spiega che devono esserci "due stelle polari. Il garantismo, per cui chi è indagato è innocente fino a prova del contrario", ma poi la valutazione sulla "opportunità" di conservare incarichi politici per chi viene indagato.
Perché, ragiona Fini, "legalità significa rispetto delle regole da parte di coloro che hanno maggiori responsabilità. Significa senso del dovere, cultura civica, etica di comportamenti per chi ha delle responsabilità: credo sia essenziale se vogliamo insegnare ai più giovani ad avere comportamenti analoghi. E significa rispetto della magistratura, senza prestare il fianco a polemiche che rischiano di dare del Pdl un'immagine distorta".
Ecco perché "occorre discutere tra di noi su come selezionare la classe dirigente. Non voglio gettare sale su ferite recenti, ma quello che è accaduto in Campania deve far riflettere. Occorre candidare coloro che hanno la qualità per onorare bene la carica".
"Quando si pone la questione morale non si può essere considerati dei provocatori e non si può reagire con anatemi o minacciando espulsioni che non appartengono alla storia di un grande partito liberale di massa"- continua Fini - Sentiamo il dovere di impegnarci dentro il Pdl in questo momento di confusione è essenziale avere le idee chiare".
"Il primo punto fermo è mantenere l'identità e la nostra casa", ha assicurato, "rafforzare il Pdl significa avere meccanismi concordati discussi prima, dato che il Pdl è un grande partito che esprime ormai la classe dirigente del Paese".
"La grande questione dell'etica deve essere una bandiera del Pdl. La difesa della legalità vuol dire anche non prestare il fianco, in alcun modo a polemiche".
Un collegamento telefonico molto disturbato, quello del presidente della Camera, con la convention di "Generazione Italia" campana a Napoli. La linea cade tre volte, e sempre quando Fini parla di legalità, tanto che lui stesso commenta la circostanza ridendo: "Si vede che sulla legalità ci sono... interferenze".
Al termine, Italo Bocchino fa una sintesi per i giornalisti di quanto detto da Fini. E sottolinea come, parlando dell'opportunità di lasciare gli incarichi per chi è indagato, secondo quanto riferisce, il presidente della Camera "non ha compreso la scelta del coordinatore campano del Pdl di dimettersi da sottosegretario ma non da coordinatore". Applausi nella sala stracolma.
Perché, ragiona Fini, "legalità significa rispetto delle regole da parte di coloro che hanno maggiori responsabilità. Significa senso del dovere, cultura civica, etica di comportamenti per chi ha delle responsabilità: credo sia essenziale se vogliamo insegnare ai più giovani ad avere comportamenti analoghi. E significa rispetto della magistratura, senza prestare il fianco a polemiche che rischiano di dare del Pdl un'immagine distorta".
Ecco perché "occorre discutere tra di noi su come selezionare la classe dirigente. Non voglio gettare sale su ferite recenti, ma quello che è accaduto in Campania deve far riflettere. Occorre candidare coloro che hanno la qualità per onorare bene la carica".
"Quando si pone la questione morale non si può essere considerati dei provocatori e non si può reagire con anatemi o minacciando espulsioni che non appartengono alla storia di un grande partito liberale di massa"- continua Fini - Sentiamo il dovere di impegnarci dentro il Pdl in questo momento di confusione è essenziale avere le idee chiare".
"Il primo punto fermo è mantenere l'identità e la nostra casa", ha assicurato, "rafforzare il Pdl significa avere meccanismi concordati discussi prima, dato che il Pdl è un grande partito che esprime ormai la classe dirigente del Paese".
"La grande questione dell'etica deve essere una bandiera del Pdl. La difesa della legalità vuol dire anche non prestare il fianco, in alcun modo a polemiche".
Un collegamento telefonico molto disturbato, quello del presidente della Camera, con la convention di "Generazione Italia" campana a Napoli. La linea cade tre volte, e sempre quando Fini parla di legalità, tanto che lui stesso commenta la circostanza ridendo: "Si vede che sulla legalità ci sono... interferenze".
Al termine, Italo Bocchino fa una sintesi per i giornalisti di quanto detto da Fini. E sottolinea come, parlando dell'opportunità di lasciare gli incarichi per chi è indagato, secondo quanto riferisce, il presidente della Camera "non ha compreso la scelta del coordinatore campano del Pdl di dimettersi da sottosegretario ma non da coordinatore". Applausi nella sala stracolma.