La presidente della commissione giustizia alla Camera soddisfatta dell'emendamento del governo al disegno di legge: "Restituisce in pieno al diritto di cronaca l'ampiezza che ha oggi". Plauso di Fini, deluso Berlusconi, ancora critico il Csm
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E' stato presentato in Commissione Giustizia alla Camera un emendamento dell'esecutivo al ddl intercettazioni, che fa decadere le parti del testo più penalizzanti per il diritto di cronaca e permette dunque la pubblicazione delle conversazioni ritenute "rilevanti". Plauso di Fini, deluso Berlusconi, e il Csm si prepara ad aggiornare i suoi rilievi sulla legge.
Sulla proposta di modifica è intervenuta, ai microfoni di SkyTG24, Giulia Bongiorno, che della Commissione è presidente. La parlamentare ne ha parlato in termini positivi, dichiarando: "L'emendamento del governo restituisce in pieno al diritto di cronaca l'ampiezza, che ha oggi. Il testo presentava alcune criticità e limiti, ma ora va incontro alle istanze del mondo dell'informazione".
La Bongiorno ha quindi aggiunto: "Ogniqualvolta nella fase delle indagini preliminari, in qualche modo, degli atti vengono usati dal giudice e dal pm, c'è la possibilità per la difesa di vederli e per il mondo dell'informazione di darne notizia pubblica, qualora siano rilevanti. Credo che questo emendamento costituisca un enorme passo avanti e bisogna avere l'onesta intellettuale di dire che si torna al rispetto del diritto di cronaca".
Ma se il presidente della camera Gianfranco Fini apprezza la modifica e Niccolò Ghedini, parlamentare Pdl e legale di berlusconi, fa i complimenti ad Alfano per la gestione dlle modifiche, il premier tuona da Milanello "la legge non darà agli italiani la libertà di parlare".
Sul fronte opposto, scontenta anche la Sesta Commissione del Csm che ha approvato oggi un parere 'integrativo' al ddl intercettazioni: il Csm manterrebbe nei confronti del disegno di legge una posizione "fortemente critica": alcuni emendamenti, si fa notare a Palazzo dei Marescialli, sono migliorativi rispetto al testo uscito dal Senato, ma è l'impianto stesso della legge a suscitare le forti perplessità. Il parere potrebbe essere discusso in plenum già questa settimana
"Prendiamo atto di come il Governo con l'emendamento sulla cosiddetta 'udienza filtro' abbia recepito sostanzialmente un'istanza avanzata fin dall'inizio dall'Anm", dichiara invece il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, commentando l'emendamento presentato oggi dal Governo al ddl intercettazioni. "Adesso - aggiunge il leader del sindacato delle toghe - si mettano da parte tutte quelle disposizioni contenute nel ddl che limitano l'utilizzo dello strumento investigativo delle intercettazioni, come quelle che prevedono la competenza del tribunale collegiale, che produrranno effetti devastanti sul funzionamento degli uffici giudiziari".
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Sulla proposta di modifica è intervenuta, ai microfoni di SkyTG24, Giulia Bongiorno, che della Commissione è presidente. La parlamentare ne ha parlato in termini positivi, dichiarando: "L'emendamento del governo restituisce in pieno al diritto di cronaca l'ampiezza, che ha oggi. Il testo presentava alcune criticità e limiti, ma ora va incontro alle istanze del mondo dell'informazione".
La Bongiorno ha quindi aggiunto: "Ogniqualvolta nella fase delle indagini preliminari, in qualche modo, degli atti vengono usati dal giudice e dal pm, c'è la possibilità per la difesa di vederli e per il mondo dell'informazione di darne notizia pubblica, qualora siano rilevanti. Credo che questo emendamento costituisca un enorme passo avanti e bisogna avere l'onesta intellettuale di dire che si torna al rispetto del diritto di cronaca".
Ma se il presidente della camera Gianfranco Fini apprezza la modifica e Niccolò Ghedini, parlamentare Pdl e legale di berlusconi, fa i complimenti ad Alfano per la gestione dlle modifiche, il premier tuona da Milanello "la legge non darà agli italiani la libertà di parlare".
Sul fronte opposto, scontenta anche la Sesta Commissione del Csm che ha approvato oggi un parere 'integrativo' al ddl intercettazioni: il Csm manterrebbe nei confronti del disegno di legge una posizione "fortemente critica": alcuni emendamenti, si fa notare a Palazzo dei Marescialli, sono migliorativi rispetto al testo uscito dal Senato, ma è l'impianto stesso della legge a suscitare le forti perplessità. Il parere potrebbe essere discusso in plenum già questa settimana
"Prendiamo atto di come il Governo con l'emendamento sulla cosiddetta 'udienza filtro' abbia recepito sostanzialmente un'istanza avanzata fin dall'inizio dall'Anm", dichiara invece il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, commentando l'emendamento presentato oggi dal Governo al ddl intercettazioni. "Adesso - aggiunge il leader del sindacato delle toghe - si mettano da parte tutte quelle disposizioni contenute nel ddl che limitano l'utilizzo dello strumento investigativo delle intercettazioni, come quelle che prevedono la competenza del tribunale collegiale, che produrranno effetti devastanti sul funzionamento degli uffici giudiziari".
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