L'ex ministro dello Sviluppo Economico smentisce quanto riportato da alcuni quotidiani, che affermano che i lavori nella sua casa di fronte al Colosseo sarebbero stati pagati 'gonfiando' l'appalto per la ristrutturazione della caserma del Sisde
Inchiesta appalti: l'album fotografico
"Alcuni quotidiani in edicola hanno pubblicato degli articoli su fatti riguardanti un'indagine coperta da segreto istruttorio che costituiscono l'ennesimo atto di un gravissimo processo mediatico di cui, ormai da tempo, sono il bersaglio". (Guarda la rassegna stampa di mercoledì 14). E' quanto afferma in una nota Claudio Scajola.
L'ex ministro dello Sviluppo Ecomico fa riferimento a quanto riportato dalla stampa sul nuovo tassello dell'inchiesta appalti. I lavori nell'abitazione di fronte al Colosseo di Claudio Scajola sarebbero stati pagati 'gonfiando' l'appalto per la ristrutturazione della caserma del Sisde, l'allora servizio segreto civile, nei pressi di piazza Zama a Roma.
Questa, dunque l'ultima novità emersa dall'inchiesta della procura di Perugia che indaga sulla cricca degli appalti e smentita dall'ex ministro.
"Voglio precisare - aggiunge l'ex ministro Pdl - che, ad oggi, non ho ricevuto alcuna contestazione dai predetti magistrati e che, nonostante ciò, ho deciso di dimettermi subito da ministro della Repubblica per rispetto delle istituzioni e per permettere a me stesso di ritrovare la necessaria serenità per rispondere adeguatamente ad un attacco mediatico senza precedenti". E ancora: "Non permetterò processi mediatici contro di me. Ho assunto un atteggiamento di rigoroso silenzio rispetto a quanto illegittimamente pubblicato, sì da non partecipare in alcun modo al processo mediatico in corso. Anche con riferimento alle accuse mossemi sui quotidiani oggi in edicola ritengo, quindi, di dover mantenere il medesimo comportamento. Nelle sedi opportune, se ve ne saranno - conclude - dimostrerò la mia estraneità alle ipotesi di reato di cui alle costruzioni giornalistiche".
"Alcuni quotidiani in edicola hanno pubblicato degli articoli su fatti riguardanti un'indagine coperta da segreto istruttorio che costituiscono l'ennesimo atto di un gravissimo processo mediatico di cui, ormai da tempo, sono il bersaglio". (Guarda la rassegna stampa di mercoledì 14). E' quanto afferma in una nota Claudio Scajola.
L'ex ministro dello Sviluppo Ecomico fa riferimento a quanto riportato dalla stampa sul nuovo tassello dell'inchiesta appalti. I lavori nell'abitazione di fronte al Colosseo di Claudio Scajola sarebbero stati pagati 'gonfiando' l'appalto per la ristrutturazione della caserma del Sisde, l'allora servizio segreto civile, nei pressi di piazza Zama a Roma.
Questa, dunque l'ultima novità emersa dall'inchiesta della procura di Perugia che indaga sulla cricca degli appalti e smentita dall'ex ministro.
"Voglio precisare - aggiunge l'ex ministro Pdl - che, ad oggi, non ho ricevuto alcuna contestazione dai predetti magistrati e che, nonostante ciò, ho deciso di dimettermi subito da ministro della Repubblica per rispetto delle istituzioni e per permettere a me stesso di ritrovare la necessaria serenità per rispondere adeguatamente ad un attacco mediatico senza precedenti". E ancora: "Non permetterò processi mediatici contro di me. Ho assunto un atteggiamento di rigoroso silenzio rispetto a quanto illegittimamente pubblicato, sì da non partecipare in alcun modo al processo mediatico in corso. Anche con riferimento alle accuse mossemi sui quotidiani oggi in edicola ritengo, quindi, di dover mantenere il medesimo comportamento. Nelle sedi opportune, se ve ne saranno - conclude - dimostrerò la mia estraneità alle ipotesi di reato di cui alle costruzioni giornalistiche".