Intervistato alla rubrica di SkyTG24 “Un caffè con…” il leader dell’Udc si scaglia contro la decisione di estendere la protezione giudiziaria a premier e ministri: “E’ un grandissimo errore e un’occasione persa per dimostrare il senso della misura"
DDL INTERCETTAZIONI: LO SPECIALE
"Il troppo stroppia". Così il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, boccia la decisione della maggioranza di prevedere anche per il presidente del Consiglio e i ministri l'estensione del Lodo Alfano ai processi iniziati prima del loro insediamento. Norma che, nel testo attualmente in discussione in commissione Affari Costituzionali al Senato, riguarda solo il capo dello Stato.
"Un conto è il Lodo che copre le specifiche funzioni del premier, un conto è quello che si vuole fare - ha detto Casini intervistato alla rubrica di SkyTG24 “Un caffè con…”- penso sia un grandissimo errore e di una occasione persa per dimostrare il senso della misura".
"Noi - ha concluso - offriamo tutta la collaborazione possibile in tema di giustizia ma non devono esagerare e invece ogni volta lo fanno".
E anche sul ddl Intercettazioni e la decisione della conferenza dei capigruppo di inserire nel calendario di luglio dell'Aula di Montecitorio la votazione al Disegno di legge arriva la bocciatura senza mezzi termini del leader centrista: "La maggioranza esagera a mettere all'ordine del giorno le intercettazioni a luglio visto che non saranno approvate prima di settembre", afferma l'ex presidente della Camera.
Secondo Casini "il problema dell'abuso delle intercettazioni esiste" ma "non si può però per ovviare a un problema crearne uno più grande. La soluzione va trovata con calma, è inutile fare la corsa a ostacoli a luglio".