Pubblico impiego, donne in pensione a 65 anni dal 2012

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Il Consiglio dei ministri ha dato l'ok all'innalzamento dell'età pensionabile per le impiegate. Brunetta: “Non serve per fare cassa”. Sì alla proposta di Calderoli sul taglio degli stipendi Rai

Cdm, via libera alla riforma - A partire dal 2012 le donne che lavorano nella pubblica amministrazione andranno in pensione all'età di 65 anni. Il Consiglio dei ministri, infatti, ha dato il via libera alla riforma. L'aumento a 65 anni dell'età pensionabile per le donne del pubblico impiego "avrà un impatto modesto" e riguarderà solo 25 mila lavoratrici da qui al 2019. Lo ha assicurato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi , dopo l'ok del Cdm al provvedimento.

Pensioni - Dal gennaio del 2012 si procederà all'innalzamento dell'età pensionabile per le donne nel pubblico impiego senza 'salti intermedi'. Queste le parole del ministro del Welafre Maurizio Sacconi che durante la conferenza stampa seguita la Cdm annuncia il via libera del governo alla riforma. E aggiunge che la richiesta dell'Ue sull'equiparazione dell'età pensionabile tra uomini e donne nel pubblico impiego "non riguarda in alcun modo il settore privato, non ne è neanche la premessa".
L'equiparazione, hanno spiegato Sacconi e il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta , sarà introdotta tramite un emendamento al decreto legge contenente le misure della manovra economica. "Si riprodurrà - ha aggiunto - la stessa formulazione che era già presente nella legge attualmente in vigore che innalzava al 2018 il pensionamento delle donne". I risparmi generati dalla misura andranno a confluire nel fondo strategico presso la presidenza del Consiglio, che servirà a finanziare le "finalità di welfare familiare e gli asili nido".
Il "sacrificio delle donne sarà compensato" dai servizi per la conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia. Lo ha detto il ministro per le pari opportunità Mara Carfagna nell'incontro stampa dopo il consiglio dei ministri.
Secondo il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, i risparmi "saranno pari a zero nel 2010 e 2011, di 50 milioni nel 2012 e di 150 milioni nel 2013". L'innalzamento dell'età pensionabile a 65 anni per le donne del pubblico impiego "non serve a fare cassa" precisa il ministro.

Stipendi Rai - Il Consiglio dei ministri, inoltre, ha data il via libera all'emendamento a firma di Roberto Calderoli e Umberto Bossi. Il governo ha dunque deciso di tagliare gli stipendi dei dirigenti Rai e di modificare il provvedimento 177 del 2005, ovvero il testo unico dei servizi media radio-televisivi. Per chi percepisce un compenso che va dai 90mila ai 150mila euro il taglio è del 5%, sopra quella cifra il taglio raggiunge il 10%.

CGIL - Contraria alla riforma è invece la Cgil che per il 25 giugno ha annunicato lo sciopero generale : è una "cosa mai avvenuta al mondo che per una categoria ci sia da un giorno all'altro uno scatto di 5 anni" afferma il segretario generale, Guglielmo Epifani. Critica anche la Uil: la "presa di posizione della Commissione Europea ci sembra francamente una forzatura di cui non si capiscono nemmeno i vantaggi reali" afferma il segretario, Luigi Angeletti.

Il parere del presidente di Confindustria Marcegaglia sulle pensioni:



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