Intercettazioni, giornali e siti web listati a lutto

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Subito dopo il via libera del Senato, sui siti internet di Idv e Sinistra Ecologia Libertà compaiono pagine nere e simboli del lutto. I giornali pronti a pubblicare un necrologio che simboleggi “il colpo mortale inferto alla libertà”

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Intercettazioni: giornalisti "pronti alla resistenza civile"


Dopo la fiducia che il governo ha incassato al Senato, il disegno di legge sulle intercettazioni va avanti per la sua strada e si prepara a sbarcare alla Camera. E, parallelamente, proseguono e anzi si moltiplicano le proteste contro le nuove norme. Opposizione, giornalisti, magistrati e poliziotti: tutti insieme per cercare di fermare quella che è stata ribattezzata “legge bavaglio”.

La Federazione Nazionale della Stampa (Fnsi) ha proclamato uno sciopero generale dell’informazione per il 9 luglio, come ha annunciato il segretario del sindacato dei giornalisti Franco Siddi. Una data che, ha spiegato, “dovrà coincidere con la giornata finale di discussione del ddl". Per questo motivo non si esclude di cambiare data a seconda dell'iter che il disegno di legge seguirà alla Camera. Da domani, inoltre, i giornali usciranno listati a lutto. ''Abbiamo chiesto a editori e direttori di predisporre un impianto comune per la prima pagina in cui si segnali il corpo mortale inferto alla libertà. Se gli editori non ci staranno pubblicheremo noi a pagamento un necrologio perché sia chiaro l'allarme'', ha detto Siddi in piazza Navona a Roma, dove durante la votazione al Senato si è tenuto un presidio contro quella che viene definita una ''legge-bavaglio''.

Aderisce all’iniziativa della stampa anche l’Italia dei Valori, che ha deciso di listare a lutto fin da oggi il proprio sito, il blog di Antonio Di Pietro e le pagine di Facebook e Twitter. “Continuiamo la nostra resistenza contro un provvedimento criminogeno che calpesta il diritto ad informare ed essere informati, che ostacola seriamente la lotta alla criminalità e imbavaglia la stampa” ha detto il leader dell’Idv Antonio Di Pietro che ha annunciato anche la raccolta di firme per il referendum e l’intenzione di aprire un sito web in Belgio per pubblicare alcune intercettazioni. "Noi pensiamo che sia fondamentale rendere pubblico ciò che è di interesse pubblico. Siccome la legge introduce un'omertà di Stato vera e propria, riteniamo nostro diritto andare contro l'omertà di Stato; a questo scopo noi attiviamo un sito estero (www.italiadeivalori.eu.bg), con sede a Bruxelles, e su questo sito ci ripromettiamo di riversare tutto ciò che può essere raggiunto in termini legali, cioè intercettazioni pubbliche, rese pubbliche dagli avvocati, ma che non possono più essere stampate perché la legge lo impedirà” ha spiegato il senatore dell' Idv Francesco Pardi, intervistato da CNRmedia. E ha aggiunto: "Inoltre, quando verremo a conoscenza di intercettazioni che i giornalisti non possono più pubblicare, le leggeremo in Parlamento in modo tale che restino agli atti nel resoconto stenografico".

Uno schermo nero, listato dal tricolore e con la scritta "Noi non ci stiamo", anche sul sito internet Sinistra Ecologia Libertà. Sel ha aderito all'appello lanciato da Giuseppe Giulietti e Stefano Corradino, portavoce e direttore dell'Associazione Articolo 21.

Sul piede di guerra anche l’Associazione nazionale dei magistrati. Il problema della privacy "è solo una scusa", "ha affermato il segretario Giuseppe Cascini a SKY TG24. “La filosofia della nuova legge sulle intercettazioni è quella di "limitare la libertà di informazione e il lavoro di indagine dei magistrati ". Cascini si è dunque detto "preoccupato da cittadino e da magistrato che il mio Paese, in un momento di tale crisi economica in cui c'è una tale esplosione di corruzione nella Pubblica Amministrazione, dedica tanto tempo per approvare una legge che limita informazione e magistrati".

Prosegue anche la protesta della polizia. "Con il provvedimento sulle intercettazioni approvato dal Senato "si celebra la morte della polizia", afferma il segretario del Siulp Felice Romano sottolineando che il ddl, assieme alla manovra finanziaria, "cala una mannaia sull'operatività delle forze di polizia" e annunciando la "mobilitazione" dei poliziotti "contro lo scempio legislativo in atto".

E intanto, il Popolo Viola Nazionale insieme con “Libertà è partecipazione” in serata ha organizzato una veglia in piazza Montecitorio "per la morte della democrazia e della costituzione italiana".

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