2 giugno, la Lega non c'è. Napolitano: chiedete a Maroni

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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
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Parata e polemiche a Roma. Il presidente della Repubblica: "Tutti erano stati invitati, ognuno avrà le sue ragioni". Appello del Capo dello Stato: "Costituzione ha forza propulsiva". FOTO E VIDEO

LE FOTO DELLA CERIMONIA

"Perché non c'era Maroni? Dovete chiederlo a lui". Il capo dello stato Giorgio Napolitano mostra irritazione per la mancata partecipazione dello stato maggiore leghista (compresi i ministri in carica) ai festeggiamenti del 2 giugno. Assenti tutti i big del Carroccio: il ministro dell'Interno Roberto Maroni (che disertò la parata anche lo scorso anno) era a Varese "Quella di stamane - ha detto il presidente della Repubblica - è stata una manifestazione unitaria di popolo e di rappresentanza istituzionale, senza alcuna eccezione" e se volete sapere il perché dell'assenza del ministro "chiedetelo a lui - dice il capo dello Stato - sono stati invitati tutti, c'erano parecchi ministri, alcuni mancavano anche ieri sera al ricevimento, ognuno avrà le sue ragioni".

Sono cominciate con l'omaggio del Capo dello Stato Giorgio Napolitano alla Tomba del Milite Ignoto, le celebrazioni a Roma per il 64esimo anniversario della Repubblica.
Napolitano è giunto all'Altare della Patria accompagnato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa, dal capo di Stato maggiore della Difesa Vincenzo Camporini. Ha quindi passato in rassegna un battaglione interforze schierato in piazza Venezia dove si erano assiepate diverse centinaia di persone che lo hanno a più riprese applaudito.

Nel messaggio inviato al capo di Stato maggiore Camporini, Napolitano ha detto: "Abbiamo vissuto anni non sempre facili anni di duro lavoro resi però fecondi dalla forza propulsiva dei valori della nostra Carta Costituzionale: democrazia, libertà, eguaglianza, giustizia. Su quei valori fondanti abbiamo costruito l'Italia di oggi, soggetto protagonista della comunità internazionale e di un'Europa che è chiamata a rafforzare la sua unità". "Le difficoltà del periodo che stiamo vivendo, i rischi che oggi corrono la nostra sicurezza e il nostro benessere - aggiunge Napolitano - vanno affrontati con la consapevolezza dei risultati raggiunti".

Sulle scale dell'Altare della Patria a ricevere il Capo dello Stato, c'erano tra gli altri il presidente del Senato Renato Schifani, il vicepresidente della Camera Antonio Leone, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante.
La banda dell'Esercito ha quindi intonato l'inno nazionale. Dopo l'alzabandiera solenne e la deposizione di una corona d'alloro sul sacello del Milite Ignoto, Napolitano ha lasciato piazza Venezia per passare in rassegna le truppe.

Da segnalare l'assenza dei ministri della Lega Nord alla parata. Per il sindaco di Roma Gianni Alemanno "è un brutto segnale". "Ma l'83% degli italiani è orgoglioso di far parte di un'unica grande nazione e questo è quello che conta - ha aggiunto - Tutto il resto è retorica, sono chiacchiere che non hanno nessun valore".

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