“I terroristi improvvisati che apprendono metodi e strategia da internet sono un fenomeno allarmante e lo dimostra la vicenda di Mohamed Game". Questo l'allarme lanciato dal ministro dell'Interno al vertice G6 di Varese
La nuova frontiera del terrorismo è il “fai da te”, un fenomeno contro il quale è necessario opporre una forte "strategia di prevenzione", basata sullo scambio di informazione fra i diversi Paesi. Ne è convinto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, secondo il quale è sempre più viva la minaccia del “terrore fatto in casa”, attuato da coloro che vivono nei Paesi europei da anni e che, improvvisamente, si trasformano in terroristi apprendendo metodi e strategie dai siti estremisti.
Nella conferenza stampa al termine della riunione informale dei ministri dell'interno del G6 europeo, il titolare del Viminale ha parlato di "fenomeno allarmante" e ha citato il caso di Mohammed Game, il libico autore del fallito attentato a Milano. Contro questo fenomeno - ha insistito Maroni - è necessaria una strategia di prevenzione basata sulla collaborazione tra le intelligence dei vari paesi. Quella tra la polizia italiana e la polizia statunitense, ha affermato Maroni al fianco dell'Attorney General Usa, Eric Holder, è "eccellente".
Il ministro ha definito "molto importante" lo scambio di informazione tra i ministri "perché è stata un'occasione che ha permesso di informarci reciprocamente sulle migliori pratiche adottate dai singoli Paesi in tema di sicurezza”.
"Le proposte uscite dal vertice informale di Varese dei ministri dell'Interno dei 6 Paesi più popolosi d'Europa - conclude Maroni - saranno portate al prossimo incontro formale dei ministri dell'Interno dell'Unione Europea.
Nella conferenza stampa al termine della riunione informale dei ministri dell'interno del G6 europeo, il titolare del Viminale ha parlato di "fenomeno allarmante" e ha citato il caso di Mohammed Game, il libico autore del fallito attentato a Milano. Contro questo fenomeno - ha insistito Maroni - è necessaria una strategia di prevenzione basata sulla collaborazione tra le intelligence dei vari paesi. Quella tra la polizia italiana e la polizia statunitense, ha affermato Maroni al fianco dell'Attorney General Usa, Eric Holder, è "eccellente".
Il ministro ha definito "molto importante" lo scambio di informazione tra i ministri "perché è stata un'occasione che ha permesso di informarci reciprocamente sulle migliori pratiche adottate dai singoli Paesi in tema di sicurezza”.
"Le proposte uscite dal vertice informale di Varese dei ministri dell'Interno dei 6 Paesi più popolosi d'Europa - conclude Maroni - saranno portate al prossimo incontro formale dei ministri dell'Interno dell'Unione Europea.