Ddl intercettazioni, da lunedì a Palazzo Madama

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Al Senato inizierà la discussione del tanto discusso Decreto legge. Le modifiche proposte dalla maggioranza hanno ammorbidito i toni, ma non basta. Anm sul piede di guerra. Bocchino: “Non siamo convinti”. Idv e Pd: “Pronti all’ostruzionismo”


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Occhi puntati sul Senato dove da lunedì inizierà in Aula la discussione sul disegno di legge che limita l'uso delle intercettazioni. Il testo, limato fino all'ultimo momento dalla maggioranza in commissione Giustizia, è già pronto per ulteriori modifiche annunciate da Pdl e Lega. Undici emendamenti che però non convincono l'opposizione e lasciano più di qualche perplessità anche nella componente finiana.

L'auspicio della maggioranza, come sottolinea anche Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio è che dopo le modifiche presentate da Pdl e Carroccio "sul testo ci sia la massima condivisione".
Gli 11 emendamenti,introducono diverse modifiche al testo come la riduzione delle pene per gli editori, la possibilità di pubblicare riassunti delle indagini, l'eliminazione di limiti temporali alle intercettazione nel caso in cui le indagini riguardano la cattura di un latitante.

Novità che però non convincono l'opposizione e nemmeno l'Associazione nazionale magistrati: la riforma "mette in ginocchio il potere investigativo della magistratura e delle forze dell'ordine", accusa il segretario Giuseppe Cascini. Anm dunque sul piede di guerra e pronta anche a dichiarare lo sciopero (sospeso in attesa di un incontro con Gianni Letta lunedì) contro eventuali tagli contenuti nella manovra economica.

Bocciata su tutta la linea poi la norma transitoria che prevede l'estensione di alcune misure contenute nel ddl anche a processi già in corso prima dunque della data di entrata in vigore della legge. Norma che non rientrava nella mediazione condotta da Alfano con Fini e i suoi, e che già è stata ribattezzata da Antonio Di Pietro, “salva-cricca”.

Difficile dunque che si possa arrivare ad una condivisione del ddl come auspicato dalla maggioranza. "Gli emendamenti che abbiamo presentato al disegno di legge sulle intercettazioni in vista dell'esame dell'Aula garantiscono spazi più ampi per il diritto di cronaca", ci tiene però a sottolineare Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato,mentre Fabrizio Cicchitto auspica un uso "molto attento" delle intercettazioni perché, avverte "possono provocare degli autentici disastri".

In realtà, prima che con l'opposizione, la maggioranza dovrà trovare un'intesa al suo interno visto che sono venuti a galla  i mal di pancia dei finiani: "Manca ancora qualcosa da condividere fino in fondo, ma auspichiamo che il testo definitivo possa unire tutta la coalizione di maggioranza", dice Italo Bocchino, vice presidente dei deputati del Pdl. Più categoriche invece le richieste del finiano Fabio Granata, vice presidente della commissione Antimafia: "non ci siamo ancora - spiega parlando del provvedimento - perché ci sono troppe limitazioni alle inchieste di mafia".

E mentre il Popolo viola si mobilità in tutta Italia con manifestazioni e cortei contro "la legge bavaglio", anche l'opposizione affila le armi.

Oltre che dall'Idv il ddl è bocciato dal Pd: secondo Pier Luigi Bersani, le modifiche annunciate sono sì un "passo avanti", ma non basta. Il testo - ha detto il leader dei Democratici - è ancora "insoddisfacente". E sulla linea da  tenere in Aula il Pd deciderà lunedì pomeriggio in una assemblea dei senatori convocata ad hoc. Anche l'Udc storce la bocca: "Così ancora non va", osserva Pier Ferdinando Casini parlando degli emendamenti presentati dalla maggioranza.

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