Intercettazioni, venerdì gli emendamenti al ddl

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Il 28 scade il termine per presentare modifiche al disegno di legge. Il ministro della Giustizia Alfano ha incontrato il presidente della Camera. L'obiettivo è incassare il via libera politico dei finiani ed evitare la quarta lettura

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La maggioranza è al lavoro per evitare una quarta lettura sul ddl intercettazioni. Giovedì a Montecitorio il presidente della Camera Gianfranco Fini ha incontrato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, insieme al Presidente della Commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno ed al finiano Italo Bocchino.
Il ministro Alfano, secondo quanto si è appreso, ha comunicato preventivamente a Fini gli emendamenti che i capigruppo di Pdl e Lega intendono presentare domani al Senato. Questo è stato apprezzato dai finiani sul piano del metodo. Per quanto riguarda il merito, la Presidente della Commissione Giustizia della Camera Bongiorno starebbe valutando in queste ore gli emendamenti.

Il ddl intercettazioni sarà esaminato in seconda lettura dall'aula del Senato a partire da lunedì. La Commissione Giustizia del Senato ha ampiamente modificato il testo approvato dalla Camera in prima lettura. Entro venerdì alle 19 la maggioranza presenterà gli emendamenti per l'Aula del Senato. Se i capigruppo di Pdl e Lega al Senato presenteranno emendamenti con il consenso dei finiani, è probabile che il ddl possa essere trasformato in legge dalla Camera in terza lettura. In caso contrario, è possibile che la Camera modifichi ulteriormente il testo che verrà approvato dal Senato.

Il Governo vorrebbe trasformare in legge il ddl intercettazioni "entro l'estate". Maurizio Gasparri, Presidente dei senatori Pdl, ha già annunciato che la maggioranza presenterà un emendamento per consentire la pubblicazione "per riassunto" degli atti giudiziari prima dell'udienza preliminare. "Il nostro obiettivo - dice Gasparri - è quello di garantire il diritto di cronaca senza però consentire gogne mediatiche".

Antonio Di Pietro punta l'indice contro la norma che obbliga i siti ed i blog all'obbligo di rettifica "entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteritiche grafiche e la stessa visibilità della notizia cui si fa riferimento". "La sanzione non è irrisoria: si rischia una multa fino a 12.500 euro - sottolinea Di Pietro - questo vuol dire che dietro ad un blog o ad un sito amatoriale deve essere sempre disponibile qualcuno per pubblicare la rettifica. Il blogger non può andare più in vacanza, assentarsi il fine settimana, decidere di prendersi un periodo di pausa dalla rete. E' la tomba della libertà di informazione in rete. L'accanimento censorio contro la libera circolazione delle idee è tipico dei regimi in agonia".



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