Il ministro della Giustizia sul ddl: la legge garantisce le indagini antimafia. E aggiunge: "Risparmiando sulle intercettazioni inutili ci saranno più risorse per quelle indispensabili". Grasso: testo migliorato, ma non basta
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Il ministro della Giustizia Angelino Alfano, a Palermo per partecipare alle celebrazioni per il 18° anniversario della strage di Capaci, parlando con i giornalisti sulle possibili modifiche al ddl intercettazioni ha dichiarato che il disegno di legge sulle intercettazioni, in discussione in commissione Giustizia al Senato, non apporta modifiche ai presupposti per le indagini su reati di mafia e terrorismo.
"Il testo sulle intercettazioni andrà in Aula e lavoreremo per mettere a punto il testo più equilibrato possibile. Ma deve essere chiaro che non si può intercettare tutto e sempre". Queste le parole del Guardasigilli.
"Faremo un bilancio non appena ci sarà un testo più definito - ha dichiarato il procuratore antimafia Grasso, nell'ambito delle commemorazioni a palermo per l'assassinio del giudice Giovanni Falcone - ma parecchi passi avanti sono stati fatti rispetto al testo iniziale che segnava un totale eliminazione delle intercettazioni. Oggi è migliorato e speriamo in altri miglioramenti". Lo ha detto il Procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso, a margine delle commemorazioni per il 18esimo anniversario della strage di Capaci.
Il ministro Alfano ha però assicurato: "Salvaguarderemo il diritto-dovere delle indagini continuando a garantire lo strumento delle intercettazioni che resta indispensabile e il principio costituzionale della privacy che non è un diritto di serie B. Non credo che vi siano cittadini che vogliano uno Stato di
polizia". La legge sulle intercettazioni, spiega il Guardasigilli, "lascia inalterato tutto per quanto riguarda la mafia e terrorismo; nulla cambia in ordine ai presupposti per intercettare e per la durata".
E ribadisce: "Non si può intercettare tutto e sempre. Se si dice che più si intercetta più reati si
scoprono, allora intercettiamo tutti gli italiani 24 ore su 24. Cosiì scopriremo certamente tanti reati, ma avremo uno Stato di Polizia". Inoltre, sostiene sempre Alfano "risparmiando sulle intercettazioni inutili ci saranno più risorse per quelle indispensabili".
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Il ministro della Giustizia Angelino Alfano, a Palermo per partecipare alle celebrazioni per il 18° anniversario della strage di Capaci, parlando con i giornalisti sulle possibili modifiche al ddl intercettazioni ha dichiarato che il disegno di legge sulle intercettazioni, in discussione in commissione Giustizia al Senato, non apporta modifiche ai presupposti per le indagini su reati di mafia e terrorismo.
"Il testo sulle intercettazioni andrà in Aula e lavoreremo per mettere a punto il testo più equilibrato possibile. Ma deve essere chiaro che non si può intercettare tutto e sempre". Queste le parole del Guardasigilli.
"Faremo un bilancio non appena ci sarà un testo più definito - ha dichiarato il procuratore antimafia Grasso, nell'ambito delle commemorazioni a palermo per l'assassinio del giudice Giovanni Falcone - ma parecchi passi avanti sono stati fatti rispetto al testo iniziale che segnava un totale eliminazione delle intercettazioni. Oggi è migliorato e speriamo in altri miglioramenti". Lo ha detto il Procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso, a margine delle commemorazioni per il 18esimo anniversario della strage di Capaci.
Il ministro Alfano ha però assicurato: "Salvaguarderemo il diritto-dovere delle indagini continuando a garantire lo strumento delle intercettazioni che resta indispensabile e il principio costituzionale della privacy che non è un diritto di serie B. Non credo che vi siano cittadini che vogliano uno Stato di
polizia". La legge sulle intercettazioni, spiega il Guardasigilli, "lascia inalterato tutto per quanto riguarda la mafia e terrorismo; nulla cambia in ordine ai presupposti per intercettare e per la durata".
E ribadisce: "Non si può intercettare tutto e sempre. Se si dice che più si intercetta più reati si
scoprono, allora intercettiamo tutti gli italiani 24 ore su 24. Cosiì scopriremo certamente tanti reati, ma avremo uno Stato di Polizia". Inoltre, sostiene sempre Alfano "risparmiando sulle intercettazioni inutili ci saranno più risorse per quelle indispensabili".
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