Il presidente della Camera giustifica così il mancato colloquio con il coordinatore del Pdl, incaricato nel corso di una riunione con Silvio Berlusconi di ricucire i rapporti tra i cofondatori del partito
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Niente incontri con i vertici del Pdl "fino a quando non ci saranno risposte politiche ai problemi che ho sollevato". Quindi, "è prematuro fare incontri, soprattutto con intermediari". Lo ha detto Gianfranco Fini, incontrando i suoi collaboratori, per spiegare il mancato colloquio con il coordinatore del Pdl Denis Verdini incaricato martedì, nel corso di una riunione con Silvio Berlusconi, di ricucire i rapporti tra i cofondatori del Popolo della libertà.
Quanto alla vicenda degli organigrammi, Fini ha chiarito che "tali questioni possono stare a cuore di chi ne fa parte, non certo a me".
La notizia che l'incontro sarebbe saltato era già arrivata in mattinata tramite il portavoce del presidente di Montecitorio, raggiunto telefonicamente.
Al riguardo poco dopo lo stesso Verdini, alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se aspettasse o meno una telefonata di Fini, il coordinatore del Popolo della libertà aveva replicato con un eloquente gesto, allargando le braccia.
Secondi fonti vincine al Pdl, il colloquio avrebbe dovuto riannodare i rapporti tra Fini e Berlusconi, dopo che quest'ultimo aveva lanciato un appello per essere uniti in una fase delicata del paese e della situazione internazionale.
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Quanto alla vicenda degli organigrammi, Fini ha chiarito che "tali questioni possono stare a cuore di chi ne fa parte, non certo a me".
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