Pd, Veltroni attacca: no a scissioni ma orgoglio e identità

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L'ex segretario al convegno di Area Democratica contesta la linea di Bersani: un male l'allenza con l'Udc e l'idea del "partito pesante". E afferma: Berlusconi non durerà 3 anni

Nessuna ipotesi di scissione, perché "noi siamo quelli che credono di piu"' al progetto del Pd, ma è necessario un cambio di passo: il partito non può chiudersi nei "conservatorismi" e deve accettare la sfida "dell'innovazione e della conquista". Walter Veltroni infiamma la platea dell'assemblea di Area Democratica, attaccando la segreteria e tornando a proporre quelle vocazione maggioritaria senza la quale "il Pd non c'è".
Innovazione, riformismo, orgoglio per la propria identità. Questi i punti affrontati da Walter Veltroni, nel lungo intervento nel quale ha contestato la linea di Bersani uscita dall'ultimo congresso.

Questa, spiega, si fondava su due punti essenzialmente: l'alleanza con l'Udc e "partito con la 'p' maiuscola". Entrambi si sono rivelati sbagliati.
L'alleanza con l'Udc è andata male: "Non dico nulla, mi rifaccio a quanto detto ieri (sabato, ndr) da D'Alimonte", osserva Veltroni rifacendosi all'analisi dei flussi  elettorali fatta venerdì a Cortona dal professore Roberto D'Alimonte che, a suon di precentuali, ha mostrato come l'Udc abbia perso consensi (fino al 40 per cento in Piemonte) laddove si è alleato con il Pd.  Quanto al partito con la 'p' maiuscola per Veltroni "e' un errore. E' un errore un partito pesante in una societa' come la nostra. E' sbagliato".

A suo avviso è necessario fare una scelta di innovazione. "Ci sarà una volta - ha detto Veltroni - in cui il  riformismo potrà diventare maggioranza. Se non abbiamo il coraggio di investire in una scelta riformista pagheremo un  prezzo molto caro". L'ex segretario Pd ha poi sottolineato la necessità di "non scimmiottare altri", ma avere "orgoglio della nostra identita"'.

Walter Veltroni fa poi l'esempio di Barack Obama negli Usa che non ha cercato, con le alleanze, di battere i repubblicani. "Obama - osserva - vive in un Paese in cui per  due volte avevano votato George Bush, non Einstein, ma non ha guardato quella 'fotografia' dicendo 'non c'e' niente da fare, devo cercare di allearmi con qualcuno'. Ha lanciato la sua sfida, ha pensato che la società fosse mobile, ha pensato e creduto che si potesse aprire una  speranza". E proprio grazie a quella sua sfida riformista, Obama "in un anno e mezzo di lavoro ha fatto una riforma sanitaria che garantisce  l'assistenza a 31 milioni di cittadini americani. Non era riuscito nessuno a farlo, nemmeno Roosevelt. E poi ha firmato la riduzione del 25% degli armamenti nucleari: Ed ancora ha affrontato, in un primo momento con grandi risultati, la crisi finanziaria e ha scritto regole che prima non c'erano".
Tutto questo lo ha fatto nello "stesso perido di tempo in cui Berlusconi si è occupato del legittimo impedimento. Questa è la differenza di una grande sfida riformatrice con la quale Obama ha  spostato milioni di voti, perché si possono spostare milioni di voti".

E infine aggiunge: "Credo che Berlusconi non sarà in grado di reggere tre anni senza le elezioni. Non è un buon governatore, è un buon organizzatore di campagne elettorali" e in più "la Lega vuole avere il federalismo fiscale, vuole dare un colpo a Fini".

"Bravissimo Walter a Cortona. Area Democratica chiede un cambio di passo per amore verso il partito che abbiamo fondato, non per minacciare una scissione". Questo il breve messaggio di commento di Dario Franceschini, postato su Twitter.

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